Progettare la città circolare del futuro. È la sfida che Tondo, organizzazione no profit operante nel campo dell’economia circolare, lancia agli studenti universitari, neolaureati e dottorandi di tutta Italia. Il 23 e 24 aprile sono tutti invitati a presentare le proprie idee e progetti in un hackathon online organizzato dall’associazione in collaborazione con il Circular Economy Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cariplo Factory e con il patrocinio di Fondazione Cariplo.
Hacking the City: come funziona
Entro il 2050 si prevede che il 70% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. È chiaro, dunque, che la transizione circolare dovrà passare dalle città. Da qui parte Hacking the City. “È il primo Hackathon con focus sulle Città Circolari in Italia – spiega Francesco Castellano, fondatore di Tondo - un’occasione unica per accelerare la transizione verso un sistema economico più sostenibile ed equo, abbracciando il cambio di paradigma che il nuovo Circular Economy Action Plan richiede.”
Sono state individuate otto macro-aree, ognuno delle quali con un partner industriale di riferimento: Salvatore Ferragamo per l’area Consumer Goods, Esselunga per l’area Food, Arup per l’area Design, Cisco per l’area Digital, Mapei per l’area Buildings, IREN per l’area Energy, Punch Torino e TO.TEM per l’area Mobility, e A2A per l’area Waste. Per ogni area sono state individuate delle challenge, dei problemi da risolvere, già pubblicati sul sito dell’hackathon così da dare modo ai partecipanti di cominciare a studiare delle soluzioni da mettere a punto poi nei due giorni di gara.
Oltre ai partner industriali, sono stati coinvolti alcuni dei principali atenei italiani quali il Politecnico di Bari, l’Università di Bari, l’Università di Bologna, l’Università Insubria, il Politecnico di Milano School of Management, l’Università di Genova, ALMED (Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo), l’Università di Napoli Federico II, l’Università di Pavia, l’Università di Pisa, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’Università di Siena, l’Università IUAV di Venezia e l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Inoltre, l’hackathon prevede un forte coinvolgimento di altri attori che affiancheranno i giovani partecipanti nell’affinamento dei loro progetti. Professori, associati di Tondo, team di esperti del Circular Economy Lab, di Intesa Sanpaolo Innovation Center e di Cariplo Factory, membri ASP (Alta Scuola Politecnica) Alumni Association e Global Shapers Torino saranno tutor e mentor dei ragazzi durante le due giornate.
Al termine dei due giorni, sabato 24 aprile, ogni squadra presenterà la soluzione elaborata che verrà giudicata da una giuria specifica per ogni challenge in base a quattro criteri: circolarità, innovazione, rilevanza e impatto. I progetti vincitori saranno premiati dalle aziende promotrici delle singole sfide con opportunità di stage, corsi di formazione, accompagnamento dell’idea progettuale o prodotti.
L’economia circolare a partire dalle città
“La recente crisi pandemica ha messo in evidenza la crisi di alcuni modelli tradizionali per la creazione del valore a favore di alcuni nuovi paradigmi, fra cui sicuramente l’economia circolare - commenta Carlo Mango, direttore area Ricerca Scientifica e Tecnologica di Fondazione Cariplo. - Come Fondazione Cariplo siamo impegnati da tempo nello sviluppo di conoscenze e competenze in questo campo e, proprio per questa ragione, siamo felici di sostenere Hacking the City, iniziativa che punta a generare idee innovative in ottica circolare all’interno del sistema urbano, contesto destinato a essere sempre più centrale nell’ambito di una crescita sostenibile”.
“L’economia circolare è un’innovazione radicale dei modelli di business delle imprese, oltre che un driver strategico per gli investimenti dell’agenda europea nei prossimi anni. Grazie a iniziative come Hacking the City - conclude Guido de Vecchi, direttore generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center - abbiamo l’opportunità di ridisegnare un contesto urbano circolare, capace di rispondere alle principali sfide economiche, sociali e ambientali che stiamo affrontando”.