Non buttate quel toner! Anche le cartucce esauste delle stampanti meritano una seconda vita e in Italia, da quasi trent’anni, c’è un’azienda che si occupa di dargliela, oggi riconosciuta come un’eccellenza a livello mondiale. Nata nel 1993, Sapi è specializzata in cartucce toner rigenerate, stampanti e fotocopiatrici ricondizionate e nell’assistenza tecnica per allungare la vita di tutti i dispositivi di stampa digitale. In un’ottica di economia circolare a 360 gradi, che comprende non solo il riciclo ma anche il riuso e la riparazione, il Gruppo Sapi lancia ora il suo nuovo e-commerce e una Manifesto che racconta il suo percorso di sostenibilità.
Un patrimonio salvato dalla discarica
Ogni anno, solo in Italia, si stampano in ufficio o a casa 80 miliardi di pagine. Circa 30 milioni di cartucce a getto di inchiostro e 10 milioni di toner immancabilmente finiscono poi in discarica.
Una volta esauriti, infatti, toner, cartucce e stampanti diventano “rifiuti speciali”, che necessitano di procedure costose per essere raccolti e smaltiti.
L’obiettivo del Gruppo Sapi è intercettare quel patrimonio di risorse prima che vada perduto e dargli una nuova vita avviandolo a ri-produzione, con benefici sia per l’ambiente che per le tasche di chi ne usufruisce. “Se per produrre una cartuccia nuova servono circa 4 litri di petrolio, per ri-fabbricarne una si possono ottenere risparmi energetici fino all’80%, con conseguenti riduzioni delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. - spiegano - Analogamente utilizzare una stampante ri-prodotta insieme a un consumabile rigenerato permette risparmi dei costi economici che possono superare il 50%”.
Nei suoi quasi trent’anni di esperienza, Sapi ha sviluppato le tecnologie e le procedure per ri-produrre i cosiddetti consumabili mantenendo tutte le parti ancora utilizzabili e sostituendo quelle che non offrono più garanzie di funzionalità e affidabilità. Solo nel 2019, tutte le cartucce ri-prodotte da Sapi hanno evitato che 675 autotreni di cartucce esauste finissero in discarica: in pratica due grattacieli Pirelli pieni di toner.
Inoltre, Sapi fornisce assistenza per allungare la vita utile di stampanti e fotocopiatrici, con servizi di gestione, manutenzione e riparazione (diritto ora sancito anche dall'Europa). Perché l’economia circolare comincia proprio dalla prevenzione dei rifiuti.
Toner e stampanti alla prova LCA
Se il vantaggio per l’ambiente è piuttosto intuitivo, Sapi ha tuttavia anche misurato l’effettivo risparmio di risorse ed emissioni che si ha attraverso un processo di rigenerazione di cartucce toner e stampanti.
La prima misurazione è stata condotta da LCA-lab (spin off ENEA) in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia. L’obiettivo era confrontare gli impatti ambientali di una cartuccia nuova con una rigenerata da Sapi: l’indicatore di danno ambientale di quest’ultima è pari a – 84% rispetto all’originale. Ovvero: comprando una cartuccia rigenerata si evita l’84% di impatto ambientale rispetto all’acquisto di un’originale.
Altro test di Life Cycle Assessment è stato poi curato da SCF International, che ha messo invece a confronto il ciclo di vita di una stampante nuova con una ricondizionata da Sapi: l’impatto di quest’ultima è di circa 1/5 rispetto alla nuova.
Per quanto riguarda poi la qualità dei prodotti rigenerati, anche da questo punto di vista il Gruppo può fornire tutte le credenziali di affidabilità. I prodotti rigenerati sono infatti testati per essere conformi ai vari standard ISO, STMC e Swan Label. Sapi, inoltre, è stata la prima azienda in Italia a ottenere una certificazione di processo EPD (Environmental Product Declaration) che attesta la piena sostenibilità di un prodotto dalle risorse utilizzate per assemblarlo sino ai rifiuti generati nello smaltimento a fine ciclo di vita.