L’industria italiana della gestione rifiuti cresce come mai prima. Complici i grandi investimenti previsti dal PNRR e le opportunità che la transizione circolare offre a un Paese, come l’Italia, povero di materie prime. Il comparto del waste management è in forte crescita: secondo quanto emerge dal Was Report 2022, La gestione dei rifiuti in Italia: attori, investimenti e scenari innovativi nel quadro del PNRR, redatto dalla società di consulenza Althesys, il valore della produzione nel 2021 ha toccato i 13,1 miliardi di euro con una crescita del +11%.
Il report, analizzando i vari player della raccolta, selezione, riciclo e smaltimento, ha registrato nel 2021 investimenti da 912 milioni di euro, sia per il consolidamento delle attività che per le nuove infrastrutture previste dal PNRR.
“Il WAS Report - ha detto Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e coordinatore del think tank Waste Strategy - offre il quadro di un’industria italiana della gestione dei rifiuti sempre più dinamica, evidenziato anche dalla crescita degli investimenti e del valore della produzione. Non mancano però le criticità che il settore si troverà ad affrontare. Tra le altre, quelle nel comparto Forsu, con l’introduzione di ‘impianti minimi’ e quelle derivanti dal regolamento europeo sugli imballaggi, che favoriscono il riutilizzo a discapito del riciclo”.
Gestione dei rifiuti, un settore in crescita
Nel 2021 i principali 124 top player, pubblici e privati, della raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani hanno registrato un valore della produzione aggregato di 10,26 miliardi di euro. È un aumento del 9% circa rispetto all’anno precedente, con diverse imprese che crescono a doppia cifra grazie alla ripresa economica post-pandemia. Il settore è tradizionalmente diviso tra pochi grandi operatori e una miriade di piccole e medie imprese.
Secondo il report di Althesys, il valore della produzione delle realtà più grandi è salito da 1,2 a 1,3 miliardi di euro, mentre quello della più piccola è sceso da 7,7 a 7,6 milioni di euro. A segnare la variazione maggiore sono però le multiutility (+14%) e gli operatori del trattamento e smaltimento (+13%). Seguono piccole e medie multiutility (+11%) e piccole e medie monoutility (+8%).
Il settore del waste management ha visto crescere anche la necessità di operazioni straordinarie: nel 2021 le acquisizioni e fusioni sono aumentate del 67%. Le iniziative hanno interessato per lo più il Centro Italia, tra le quali spiccano le partnership che mettono al centro l’innovazione tecnologica. Tra gli ambiti esplorati figurano, ad esempio, lo sviluppo commerciale del waste-to-chemical, la valorizzazione dei pneumatici fuori uso e la pirolisi per il trattamento del plasmix.
Cresce l’interesse anche verso il mercato dei rifiuti speciali, che si mostra sempre più redditizio e dinamico. Sono numerose le aziende che hanno allargato il proprio perimetro di business: ad oggi oltre un terzo delle imprese è attivo nel comparto dei rifiuti speciali, che ha visto un aumento del 10,6% dei volumi.
La distribuzione geografica del comparto rifiuti vede prevalere il Nord con il 50% delle aziende operanti, il 14% si trovano al Centro e il 36% nel Sud.
Bandi PNRR: dove verranno realizzati i nuovi impianti di trattamento e riciclo
A poco più di un anno dall’apertura dei bandi del PNRR sono complessivamente 1080 le iniziative, di cui 835 hanno ricevuto un punteggio dal Ministero.
Gran parte dei progetti riguarda le linee relative agli impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata, e quelle degli impianti innovativi per il trattamento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), fanghi di acque reflue, rifiuti di pelletteria e rifiuti tessili. Impianti che saranno realizzati per lo più nel Meridione con il 52% dei progetti, il 29% nel Centro e il restante 19% nel Nord Italia. Con 94 progetti il Lazio è la regione più coinvolta, seguono Calabria e Sicilia.
Le aree di intervento includono anche l’ammodernamento di impianti e la riqualificazione di una discarica. Grande attenzione è dedicata agli impianti per il trattamento della Forsu, la frazione organica dei rifiuti solidi urbani.
Diversi sono i fattori che stanno trasformando le catene del valore e quindi del recupero dei materiali. Tra questi ci sono l’estensione del principio EPR in altre filiere, la nascita di nuovi sistemi di gestione e lo sviluppo di tecnologie di riciclo innovative.
Immagine: Nareeta Martin (Unsplash)