Nome: Lingrove

Settore: Nuovi materiali

Plus: Biomateriale a CO2 negativa creato da fibre del lino e resine a base vegetale con una resistenza di dieci volte superiore al legno

Caratteristiche: Composito bio-termoplastico realizzato dagli scarti della lavorazione del lino come alternativa al legno e alla vetroresina

Lingrove è una startup con sede a San Francisco, impegnata nel creare alternative sostenibili all’uso di legno e materiali plastici. A fine 2017 Lingrove ha lanciato sul mercato Ekoa, un biomateriale ricavato dagli scarti del lino che, pur assomigliando al legno sia alla vista che al tatto, lo supera per resistenza al peso, stampabilità e durata. Il nome Ekoa prende ispirazione dal Koa, legno hawaiano in via di estinzione, a cui è stata aggiunta la “E” di ecologico.

Il fondatore Joe Luttwak, con anni di esperienza nel settore del design e dei materiali, ha lavorato per Ferrari e ha fondato Blackbird Guitar, azienda dedicata alla produzione di strumenti musicali. Proprio guardando al legno di cui sono composte le chitarre, Luttwak ha intrapreso un percorso di ricerca durato cinque anni al termine del quale ha trovato nel lino, la fibra vegetale più antica usata nell’abbigliamento, un’alternativa al legno e a composti derivanti dal petrolio. Senza però tralasciare le prestazioni: i compositi creati hanno una densità inferiore del 15% rispetto alla fibra di carbonio, mentre il rapporto rigidità-peso di Ekoa è superiore a quello della fibra di vetro aerospaziale, pensata per le applicazioni più esigenti.

La produzione del lino richiede scarsa irrigazione e ha un ciclo vegetativo di circa quattro mesi. Per ottenere Ekoa, Lingrove utilizza i gambi di scarto della produzione di lino del Canada, fondendo la fibra naturale del lino con una bioresina a base di anacardi. Una volta che il prodotto è tagliato e stratificato in uno stampo, viene modellato a compressione in forme tridimensionali pensate per arredamento, autovetture, attrezzature sportive e strumenti musicali.
Lingrove sta cercando di integrare nella sua formulazione diverse tipologie di rifiuti agricoli, bioplastiche e resine riciclate post-industriali e post-consumo.

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