Sacchetti adatti e più attenzione alla differenziata possono migliorare la qualità dell’umido, o come lo chiamano gli addetti ai lavori, la FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano). Sono le raccomandazioni che emergono dall’analisi merceologica di sei comuni dell’hinterland milanese condotta da CIC, il Consorzio Italiano Compostatori. I dati sono stati presentati in occasione del lancio di una nuova campagna di comunicazione di ZeroC società che insieme al Gruppo Cap si occupa di sostenere la transizione circolare della Città metropolitana di Milano, con l’obbiettivo di migliorare la qualità della raccolta differenziata.
Grazie alla
biopiattaforma di Sesto San Giovanni, ZeroC si occupa di convertire la FORSU e i fanghi di depurazione dei comuni soci (Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Pioltello, Segrate e Sesto San Giovanni) in energia elettrica e termica, biometano e fertilizzanti.
“La
FORSU è una risorsa davvero preziosa – ha detto Andrea Lanuzza, amministratore unico di ZeroC, durante la presentazione - Per questo è necessario migliorare la qualità della differenziata per ridurre la percentuale di materia non compostabile nel rifiuto, ad esempio abbattendo l’uso di sacchetti sbagliati e differenziando correttamente alcuni prodotti tessili sanitari”.

Biometano dalla frazione organica per ridurre lo stress energetico

Dal primo gennaio 2022 in tutti i Comuni italiani è diventata obbligatoria la raccolta differenziata della frazione organica, obbligo che anticipa di due anni l’analogo impegno che sarà introdotto nel resto dell’Unione europea solo a inizio 2024. Un vincolo che può far giocare al rifiuto organico un ruolo chiave in ottica di economia circolare e di riduzione dello stress energetico dovuto alla crisi internazionale.
“Migliore è la qualità dell’organico, minore sono gli scarti che gli impianti devono mandare in discarica o al termovalorizzatore – spiega Andre Lanuzza - . Di conseguenza maggiore sarà la quantità di
biometano che si può produrre come fonte di energia rinnovabile”.
Come ha ricordato
Massimo Centemero, direttore generale del CIC, “la frazione umida è da considerare come un ingrediente che può trasformarsi in tre prodotti: il compost, usato come fertilizzante, biometano ed energia. Dobbiamo tenere presente che un terzo del metano importato dalla Russia potrebbe esser sostituito dalla trasformazione degli scarti organici”.

Raccolta dell’organico: la qualità è alta, ma si può fare meglio

Passando ai dati dell’analisi merceologica condotta dal CIC, emerge che i comuni soci di ZeroC mostrano una raccolta della frazione umida di alta qualità che sfiora il 95% di purezza. Il report conferma che le percentuali di MNC (materiale non compostabile, cioè estraneo al rifiuto organico) si attestano in media al 5,2% (per le analisi 2020-2021), con Ispra che conferma i trend positiva nella raccolta differenziata.
“La qualità del rifiuto la andiamo a classificare calcolando la percentuale materiale non compostabile - interviene Gianluca Longu, tecnico del Consorzio Italiano Compostatori – in sostanza si parla delle impurità rilevate come la plastica, vetro, metalli e inerti. Si trovano anche molti prodotti tessili-sanitari, ma tra i sacchetti sbagliati e oggetti,
la plastica ricopre il 35% delle impurità rilevate”.
Lo sfruttamento della frazione organica nella linea 1 della BioPiattaforma di ZeroC consentirà di produrre oltre
240 mc/h di biometano, capaci di alimentare una flotta di 2200 utilitarie, nonché di estrarre da innovativi processi di fermentazione attualmente in fase di sviluppo nell’ambito di progetti di ricerca europea quei PHA (polimeri poliesteri termoplastici sintetizzati) necessari alla produzione di bioplastiche compostabili con proprietà meccaniche superiori. Un contributo notevole che si inserisce nella strategia che guida l’azione della società consociata da Gruppo CAP e dai 6 comuni.
“Certo si può migliorare la raccolta attraverso campagne di comunicazione come questa – aggiunge Massimo Centemero – ma rispetto ad altri Paesi europei abbiamo percentuali elevatissime. Esiste questa falsa narrativa secondo cui in Italia le cose non funzionano come in altri Paesi. In questo campo siamo i migliori”.

Immagine: Unsplash