Riciclare gli scarti del legno, compresi trucioli e segatura, per trasformarlo in un materiale da costruzione persino più resistente dell’acciaio. Detta così, pare quasi la scoperta della pietra filosofale. E in effetti il nuovo processo messo a punto da un team di ricercatori della British Columbia University in Canada, a patto che si dimostri scalabile, ha un potenziale rivoluzionario.
Il legno risanato
Orlando Rojas e i suoi colleghi dell’Università della British Columbia hanno battezzato “healed wood” (legno risanato) il nuovo materiale ottenuto dai loro esperimenti.
L’idea di partenza era quella di ottimizzare il riuso del legno, rimettendo in circolo anche gli scarti che normalmente non possono essere riutilizzati o al massimo vengono avviati a processi di downcycling, come i trucioli, la segatura, i pezzi rotti o marci.
Il processo si basa sulla delignificazione degli scarti di legno: si tratta, cioè di dissolvere la lignina utilizzando come solvente il dimetilacetammide, in modo da liberare le fibrille di cellulosa presenti sulle pareti cellulari del materiale. Queste ultime – si legge nello studio pubblicato su Nature – formeranno quindi dei nuovi legami a idrogeno, dando vita a un materiale con proprietà meccaniche migliori rispetto non solo al legno lamellare in commercio, ma anche a molti metalli comuni. Il segreto – ha spiegato Rojas alla rivista New Scientist - “è utilizzare la proprietà intrinseca della cellulosa di formare questi fortissimi legami a idrogeno”.
Non solo il legno risanato così ottenuto è più forte dell’acciaio, ma il trattamento può anche essere ripetuto varie volte sugli stessi pezzi per prolungarne la vita utile.
Ora si tratta di capire se il processo sia scalabile. Ma secondo Rojas questo non costituirà un problema, dal momento che tutti i sistemi utilizzati nell’esperimento sono già noti e diffusi nell’industria nel legno. Si aprirebbe dunque un’importante via per la valorizzazione di scarti di legno fino ad ora sottoulizzati.
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