“Solo in Europa, ogni anno, consumiamo 8 miliardi di tonnellate di materiali e materie prime, pari a 16 volte il peso di tutta la popolazione mondiale. Considerando che l’economia globale è ancora per gran parte lineare, andando avanti su questa traiettoria entro il 2050 avremo bisogno di tre pianeti”. Così ha esordito Stefano Soro, a capo dell’unità “Green and Circular Economy” della Commissione Europea, introducendo i lavori di Re-think festival. Il forum internazionale organizzato dal think-tank Tondo, svoltosi a Milano il 10 e 11 febbraio, ha offerto una panoramica a 360° su innovazioni ed evoluzioni dell’economia circolare europea, con il preciso intento di spostare la traiettoria e riportare il pianeta sui binari di uno sviluppo sostenibile.
Green Deal ed economia circolare
Due giorni di tavole rotonde, testimonianze e casi studio hanno animato gli spazi della Camera di Commercio di Milano e della Triennale. Cinque le aree tematiche attorno alle quali si è svolto il dibattito: Agri-food, Tessile e Moda, Città, Materiali e Tecnologie Digitali. Studiosi, rappresentanti del mondo delle istituzioni e della politica ma soprattutto oltre 60 aziende e startup hanno portato il loro contributo, condividendo idee, casi di successo, progetti e visioni per passare – usando le parole di Stefano Soro - “da un modello di economia degenerativo e uno rigenerativo”.
Parlando ancora di Europa, Soro ha spiegato che “solo il 12% dei materiali utilizzati viene poi avviato verso qualche forma di riutilizzo circolare” e che il sistema di produzione e consumo con cui dobbiamo fare i conti è fatto da “prodotti che diventano obsoleti troppo presto o che sono progettati per il monouso, che non possono essere riparati o disassemblati facilmente”. Ecco, dunque, che uno dei pilastri del Green Deal europeo sarà la Sustainable Product Initiative, in via di approvazione a fine marzo, per aumentare il tasso di circolarità di tutti i prodotti fabbricati e venduti entro i confini dell’Unione.
Cibo e moda
Sul solco del Green Deal e del Circular Economy Action Plan si muovono così tutti progetti e le iniziative presentati nel corso di Re-think. Cominciando dal settore agro-alimentare, in cerca di una vera rivoluzione nel sistema di produzione, distribuzione e consumo del cibo che dovrà risultare da una collaborazione tra attori pubblici e privati e da una “governance congiunta a livello locale, nazionale ed internazionale”.
Nel corso della prima giornata si è discusso anche della filiera del tessile e della moda, una delle più importanti per l’industria italiana. Anche qui è in atto una trasformazione che interessa non solo i “tecnici”, ma è anche culturale e investe il mondo del marketing, della costruzione di immagine dei brand e in definitiva le abitudini delle persone.
Città e catene di approvvigionamento
Nella seconda giornata del forum, il discorso si è allargato alle catene di approvvigionamento globali e al ruolo delle città: due aspetti di cui abbiamo imparato a comprendere meglio la complessità e la fragilità proprio in questi due anni di pandemia.
Nelle città si genera l’85% del Pil globale e si consuma il 75% delle risorse. Sono i gangli di una gigantesca rete la cui fluidità può essere messa in crisi da eventi estremi e shock globali come, appunto, un’emergenza sanitaria o il cambiamento climatico. Per questo occorre lavorare per una loro maggiore resilienza, con sistemi di mobilità più sostenibili, filiere alimentari corte, sistemi di sharing, riciclo e riutilizzo delle risorse.
A discuterne è intervenuta tra gli altri il Console Generale dei Paesi Bassi a Milano, Mascha Baak, che ha raccontato come “i Paesi Bassi vogliano diventare un’economia completamente circolare entro il 2050”. “Per raggiungere un obiettivo tanto ambizioso – ha aggiunto - è essenziale la collaborazione tra pubblico e privato, ricerca e società civile anche oltre i propri confini nazionali”.
Verso la Circular Disruption
“Anche questa edizione di Re-think è stata un grande successo, per gli interventi di spessore, ampiezza dei temi trattati, e per gli attori coinvolti. – ha dichiarato Francesco Castellano, Fondatore di Tondo e Tondo lab – È stato sicuramente uno degli eventi più grandi che abbiamo realizzato sotto ogni aspetto; non avevamo mai fino ad ora raggiunto tali numeri in termini di audience e partecipazione. È evidente che l'interesse di tutti si sta spostando sempre verso questi ambiti. Crediamo fermamente che questo sia infatti il momento di agire, di trasformare le parole in progetti, e di implementare quella che noi definiamo la Circular Disruption”.
L’evento Re-think è stato patrocinato da: Commissione Europea, Ministero della Transizione Ecologica, Regione Lombardia, Comune di Milano, ASviS, AISOM, Università di Scienze Gastronomiche, LIUC - Università Cattaneo ed Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Tutti i panel e le presentazioni si possono rivedere sul canale Youtube dell’evento.
Immagine: Milano, piazza Gae Aulenti - ph Luca Bravo (Unsplash)