“Crediamo nella multidisciplinarietà del settore, nel design come metodo per favorire una transizione verso un futuro più sostenibile. La Materials Design Map è il primo progetto che lanciamo: un database online, gratuito e fruibile da chiunque abbia una connessione che non solo permette di entrare in contatto con aziende e designer, ma aiuta anche a capire che tipo di progetti sono in fase di sviluppo in una determinata area geografica”. Così Teo Sandigliano, tra gli ideatori della Materials Design Map, spiega gli obiettivi del nuovo strumento gratuito online rivolto ai progettisti e alle aziende nel mondo che si occupano di sperimentazione materica sostenibile.
Una mappa interattiva di materiali e soluzioni circolari
La Materials Design Map è un database composto da una mappa interattiva in cui è possibile verificare la localizzazione geografica del progetto ricercato o il totale dei progetti legati ai nuovi materiali in una determinata località. A questa segue una lista di progetti organizzati secondo quattro filtri diversi: nome progettista, tipologia di risorsa, tipologia di business e nazione in cui si trova lo studio/l’azienda. Cliccando sui risultati si ottiene una descrizione del progetto, il luogo in cui si trova, lo stato del progetto (se si tratta di un prototipo o se è in cerca di fondi ad esempio) e il contatto web del progettista.
Progettata da WeVux, piattaforma che si occupa di sostenibilità e giovani talenti, la Materials Design Map punta a mappare tutti i diversi progetti realizzati e in corso di sviluppo, per condividerli e farli conoscere il più possibile, con la speranza di facilitarne lo sviluppo e il contatto con possibili sponsor e partner e, al tempo stesso, favorire lo sviluppo di piccole soluzioni circolari su scala locale, evitando pratiche dannose per l’ambiente come il trasporto dei rifiuti, lo stoccaggio in discariche e il fenomeno del downcycle.
Tra i materiali e prodotti mappati al momento compaiono, ad esempio, lo Human Material Loop, tessuto creato dalla cheratina, una proteina dei capelli, la One to One chair di Alessandro Stabile e Martinelli Venezia, sedia monomateriale montabile, prodotta in un unico stampo e creata con plastica riciclata post-industriale, la Goneshell di Tomorrow Machine, la bottiglia biobased creata per dissolversi o la serie Brutti ma Buoni di Monostudio Associati, una vera e propria collezione che parte dagli scarti delle demolizioni.
Le informazioni presenti nel database sono reperite direttamente dai designer, dagli studi e dalle aziende presenti e i materiali sono aggiornati con cadenza mensile. Chiunque abbia creato o stia creando un materiale sostenibile può parteciparvi compilando il form nella pagina contatti. I materiali sono selezionati con l’aiuto del comitato scientifico di cui fanno parte Giuliana Zoppis, Giuseppe Barbalinardo e Barbara Pollini.
Il valore della divulgazione e condivisione
“Il progetto è pensato per essere gratuito e fruibile da tutti con solo una connessione a internet – spiega Sandigliano - La scelta di non adottare un modello di business arriva dalla necessità di aprirci a tutti. Come possiamo parlare di cambiamento se poi non rendiamo le informazioni fruibili a tutti? Vogliamo focalizzarci sulla divulgazione e la condivisione di questi progetti. La decisione poi di affiancare ricerche di neolaureati, che hanno deciso di proseguire questo percorso, a progetti già in commercio è data dalla volontà di creare un vero e proprio database orizzontale, per tutti. Ci piacerebbe anche non limitarci a designer e architetti – conclude - ma far conoscere i materiali ad altri professionisti. Ad esempio, un amico chef ha trovato il progetto interessante per una politica zero waste e l'introduzione di nuove soluzioni come piatti fatti con gli scarti alimentari”.
Concretamente, il progetto nasce da due criticità riscontrate nella sperimentazione materica. La prima è lo sviluppo del concept: diversi campioni di nuovi materiali che permettono di immaginare un futuro sostenibile sono spesso sperimentazioni che a stento riescono ad inserirsi all’interno dei sistemi industriali di produzione. Il secondo aspetto critico è la frammentazione dei sistemi di riciclo e riutilizzo dei rifiuti, che cambiano a seconda di Stati, regioni e città.
Ad oggi, la mappa è un work in progress. Sono al momento in corso conversazioni con con alcune università e altri possibili partner e database per includere più informazioni possibili nella sezione Research and Partners del sito e diventare quindi un archivio di best practices. Un’ulteriore idea al vaglio è la creazione di vero e proprio simposio annuale per fare il punto sullo stato dell'arte dei materiali sostenibili.
Sito web:
www.materialsdesignmap.com
Settore:
Design e materiali sostenibili
Plus:
Database aggiornato mensilmente e materiali selezionati anche sulla base di auto candidature
Caratteristiche:
Mappa interattiva gratuita per i progettisti e le aziende che si occupano di sperimentazione materica sostenibile
Immagine: bioplastica di Alara Ertenu Studio