Per la prima volta un impianto di distillazione produrrà biometano puro da immettere nella rete di distribuzione del gas.
Il 12 aprile è stato inaugurato, presso lo stabilimento di Distillerie Bonollo Umberto di Conselve (Padova), un impianto di produzione di biometano allacciato direttamente alla rete di Italgas, azienda di riferimento del settore. Investiti 2 milioni di euro per l’impianto più 500 mila per l'allacciamento, per vendere alla rete 2,5 milioni di metri cubi di gas all'anno, che corrispondono a più di 10.000 metri cubi al giorno.
“Portiamo a termine un investimento che ci ha impegnato in due anni in maniera piena – ha spiegato all'inaugurazione dell'impianto Elvio Bonollo, membro della famiglia titolare dell'omonima distilleria - Ma il nostro impegno viene da lontano e puntiamo ad azzerare gli sprechi. La nostra distilleria è stata costruita nei primi anni '60 da Giuseppe Bonollo e da allora, oltre a fare la migliore grappa del mondo, abbiamo sempre portato estrema attenzione al processo di innovazione. Questo impianto per noi non è un punto di arrivo, ma un punto importante di una logica di economia circolare che ci ispira da sempre”.
Biogas e biometano per la sovranità energetica
Il progetto mostra la vitalità del settore biogas, spinto dallo stop al gas russo, ma anche alla necessità di diversificare le fonti energetiche in attesa di una più amplia elettrificazione entro metà secolo. “Per noi è un privilegio inaugurare questo impianto, interamente governato da connessione a distanza, che produrrà gas per oltre 3000 famiglie”, spiega Pier Lorenzo Dell’Orco, amministratore delegato di Italgas Reti. “Attualmente la produzione italiana di biometano è pari a circa 500 milioni di metri cubi, con una potenziale produzione di 8 miliardi al 2030. In Europa invece si producono oggi 5 miliardi di metri cubi di biometano, ma l’obiettivo è di superare i 35 miliardi al 2030, come fissato dalla strategia REpowerEu”.
Italgas prevede di realizzare 150 allacciamenti di impianti di biometano alla propria rete entro il 2028, di cui 14 nel solo Veneto. Un accelerazione che potrebbe essere agevolata da un cambio normativo. “Siamo nella direzione della sovranità energetica, ma per agevolare i nuovi collegamenti occorre che le spese di allacciamento, che gravano oggi all'80% sui produttori, vengano spostate sulle società di distribuzione”, che attualmente si caricano solo del 20% dei costi. Una soluzione che potrebbe agevolare le PMI interessate a generare biogas o biometano da immettere in rete, ma che non sempre hanno i capitali per fare investimenti come quello di Bonollo, integrato in una più amplia strategia di economia circolare dell’azienda.
L’opera, nel suo complesso, ha richiesto 16 mesi di lavori necessari a effettuare l’upgrade tecnologico del precedente impianto di produzione di biogas e alla costruzione del collegamento per l’immissione del biometano nella rete Italgas. Il collegamento delle Distillerie Bonollo Umberto alla rete di distribuzione è gestito grazie a una tecnologia digitale all’avanguardia sviluppata in house da Italgas. Si tratta dell’applicativo DANA (Digital Advanced Network Automation) che consente la gestione da remoto del punto di immissione e, sulla base dell’analisi in continuo della qualità del gas prima della sua iniezione in rete, la possibilità di impartire all’impianto ordini e istruzioni a distanza per la regolazione dei flussi.
Tutta l’economia circolare della grappa Bonollo
“Ogni metro cubo di biometano qui ottenuto – dichiara Elvio Bonollo – è un ulteriore frutto della generosità della vite, in una filiera che dopo l’ottenimento del vino in cantina, trova in Bonollo la massima espressione in termini di economia circolare attraverso l’estrazione e la valorizzazione di preziosi sottoprodotti in una logica zero waste. Giuseppe Bonollo che 115 anni fa ha iniziato la nostra attività di distillatori e che ci ha trasmesso il prezioso valore del precorrere i tempi attraverso l’innovazione, sarebbe orgoglioso di poter sapere che l’attività di famiglia, oltre a dare la miglior grappa del mondo, contribuisce alla decarbonizzazione dei consumi energetici immettendo in rete prezioso gas di origine non fossile”.
Tra le iniziative di economia circolare di Bonollo per valorizzare la vinaccia, dopo la creazione di acquaviti di alta qualità come l’arcinota OF Amarone, c'è ancora molto di utile e prezioso da ottenere. Ad esempio l’estrazione di tartrato di calcio, una sostanza utilizzata in enologia, nell’industria alimentare e nel settore farmaceutico; il macinato di bucce, ricco di cellulosa e sostanze nutrizionali, usato nella produzione dei mangimi animali e in parte all’alimentazione delle caldaie; l’olio di vinaccioli da cui si ottiene un olio alimentare con caratteristiche dietetiche. Infine, dalle vinacce esauste, con un processo innovativo brevettato da Bonollo, si estraggono polifenoli, sostanze naturali di elevato pregio che hanno proprietà antiossidanti e vengono utilizzati nel settore degli integratori alimentari (come il prodotto Ecovitis) a supporto della regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare e la funzionalità del microcircolo. Un ciclo che nasce dall’uva e torna all’uva, dopo che l’uomo ne ha beneficiato ad ogni livello, sia il calore per il riscaldamento, il piacere della grappa e della produzione viniviticola, o il beneficio della eno-cosmetica.
Immagine: distilleria Bonollo Umberto