Sette nazioni e ben quarantotto regioni e province autonome. La macroregione alpina unisce sotto la sigla di un unico accordo – la EU Strategy for the Alpine region – gli attori politici ed economici attorno alla catena alpina. Un terreno letteralmente e metaforicamente fertile per coltivare risorse, far crescere strategie comunitarie e far fiorire soluzioni per le sfide chiave del futuro.
Lungo l’arco alpino, bioeconomia circolare e health economy sono il cuore delle strategie di sviluppo ma, nonostante le potenzialità di questi due settori industriali (sia in termini di sostenibilità che di impatto duraturo), negli ultimi anni si è intercettata una preoccupante mancanza di opportunità di finanziamento interregionale per i progetti di ricerca e innovazione necessari per sfruttarle appieno.
È in questo scenario che nell’autunno del 2019 nasce ARDIA-Net, progetto triennale mirato ad abbattere le barriere interregionali e a favorire la cooperazione per la creazione di una Alpine Space Research, Development and Innovation Area.
Alpi connesse, uno schema di cooperazione interregionale
Dal kick-off meeting a Stoccarda di tre anni fa, fino alla conferenza finale a Milano tenutasi l’11 maggio. Questo l’arco di vita del progetto finanziato dall’Interreg Alpine Space per potenziare e finanziare i progetti cosiddetti RDI (Research, Development and Innovation) per il sostegno e l’implementazione dell’industria locale bio-based e della salute.
Per riuscirci, in questi anni il progetto ha dato vita a un piano d’azione multilivello e multinazionale che ha permesso lo sviluppo di schemi finanziamento per le attività e i progetti pilota orientati ai macrotrend della bioeconomia circolare e dell’economia sanitaria. Il tutto senza perdere di vista l’obiettivo più importante: sincronizzare le operazioni e lavorare sinergicamente per trasferire conoscenze e risorse fra le diverse regioni.
La forza dello schema AlpsConnect (Cross-regional Cooperation Scheme) sviluppato nell’ambito del progetto si basa, appunto, sulla sincronizzazione dei programmi di finanziamento già esistenti. Lo schema infatti non prevede l’istituzione di nuovi programmi di finanziamento, né lo sviluppo di nuovi quadri giuridici o, tanto meno, il trasferimento di fondi da una regione all’altra. AlpsConnect propone, piuttosto, tre approcci diversi e graduali: tre livelli crescenti di cooperazione. La prima via è quella della cooperazione limitata a due singoli progetti (quindi con iter indipendente di presentazione, invio, valutazione e finanziamento dei progetti); la seconda è la cooperazione fra più progetti (con iter di invio e finanziamento indipendenti, ma con un processo di sincronizzazione e valutazione comunitaria); la terza è la sincronizzazione delle calls e l’istituzione di un ufficio di cooperazione (che gestisce l’intero iter di supporto al progetto).
Soluzioni di governance multilivello
Ciò che ARDIA-Net propone, in sostanza, è formare un Network of Regional Coordination and Support Agencies. Una rete a sostegno di quelle tre vie indicate da AlpsConnect che unisca i singoli stakeholders di ogni regione sotto un’unica bandiera. Dai policy makers agli enti pubblici responsabili dei bandi di gara, dalle università alle NGO e le fondazioni.
Un network che attui un coinvolgimento graduale delle strutture di governance tenendo conto delle diverse potenzialità, barriere ed esigenze regionali. Quella a cui si punta è una vera e propria struttura di governance multilivello, che possa facilitare l’applicazione delle S3 (Strategie di Specializzazione Intelligente) dello spazio alpino, una struttura modulare fondamentale per stimolare innovazione e competitività delle eccellenze locali. Un sistema che, se si confermasse vincente, potrebbe essere replicato e confermato su molti altri territori.
Immagine: Paul Gilmore (Unsplash)