La sostenibilità richiede un cambiamento radicale nel modo in cui usiamo le risorse. Dobbiamo raggiungere lo stesso livello di produzione e benessere con un decimo delle risorse e un decimo delle emissioni.
L’Europa è estremamente dipendente dall’importazione di materie prime ed energia. In realtà, dal 2005 l’Ue ha avuto un deficit commerciale nelle materie prime. I costi dei materiali spesso rappresentano circa il 50% dei costi operativi totali di un’azienda. Sia le materie prime sia l’energia hanno continuato a costare sempre di più. La scarsità di risorse porta a un aumento dei prezzi – semplice economia.
Le economie europee non possono sopravvivere – figuriamoci crescere e prosperare – a meno che non compiamo dei passi radicali per migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse e per passare a un’economia veramente circolare.
Quello di cui abbiamo bisogno è un vero cambio di paradigma, che porterà benefici sia alla nostra economia che all’ambiente. Dobbiamo smettere di sprecare preziose risorse e cominciare a usarle in maniera più efficiente.
In questa sfida giace anche un’enorme opportunità. Coloro in grado di trovare soluzioni per il dilemma dell’efficienza nell’uso di risorse saranno i vincitori della nuova corsa economica: questo significa risolvere il problema del fare di più con meno e creare maggiore valore aggiunto con meno risorse.
Molti settori commerciali hanno già riconosciuto questi fatti e hanno cominciato a comportarsi di conseguenza. Hanno fatto un salto verso una nuova mentalità, in cui l’intera logica del successo nel business è ribaltata. Queste aziende hanno creato nuovi modelli di business per ottenere una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse e modelli circolari tra cui l’aumento di noleggi, condivisione, leasing, bio-innovazioni, rilavorazione...
Alcuni studi commissionati da aziende mostrano importanti opportunità di risparmio sui costi dei materiali per l’industria dell’Unione europea e un significativo potenziale per la crescita del Pil. Per esempio la Commissione europea ha calcolato che un aumento della produttività delle risorse del 30% entro il 2030 creerebbe due milioni di nuovi posti di lavoro e farebbe aumentare il pil dell’1%.
Al fine di sostenere questo cambiamento dobbiamo anche cambiare le regole del gioco. La regolamentazione non è mai neutrale. La legislazione è uno dei propulsori principali della rivoluzione nel business. Molto del nostro pensiero e anche gran parte dell’attuale legislazione sono stati creati per rispondere ai bisogni di una società “consuma-butta via” e quindi devono essere cambiati per adeguarsi al nuovo ordine mondiale.
Nell’economia circolare non ci sono rifiuti, i prodotti sono progettati per durare a lungo, per essere riparabili, riutilizzabili e riciclabili; quando arrivano alla fine del ciclo di vita utile le risorse contenute in questi prodotti vengono ancora reindirizzate a un utilizzo produttivo.
Ogniqualvolta sia possibile dovremmo passare dal non-rinnovabile al rinnovabile e quindi facilitare il calcolo di quale attività economica operi nei confini della sostenibilità. La bioeconomia ha un ruolo di primo piano in questo cambiamento. Però non tutta la bioeconomia è sostenibile. Ne è un esempio l’impennata nell’uso dell’olio di palma e il come questo fatto dimostri la potenziale insostenibilità della bioenergia, quando utilizza prodotti che hanno altri e più efficienti impieghi.
Per comprendere pienamente come funziona la bioeconomia all’interno dei confini di ecosistemi sostenibili e dei limiti della biodiversità e della rinnovabilità, abbiamo bisogno di indicatori appropriati, armonizzati e obbligatori con analisi sul ciclo completo. Mentre assistiamo all’aumento del bisogno di materiali di origine biologica nel packaging, nella chimica, nell’abbigliamento, negli edifici e per altri usi, dobbiamo affrontare i limiti della rinnovabilità e della sostenibilità. Ecco perché dobbiamo applicare il principio della decuplicazione degli utilizzi nei cicli di feedback. La circolarità va anche applicata ai biomateriali, e i biomateriali che stanno cominciando a scarseggiare devono essere usati applicando il principio dell’utilizzo a cascata.