Sostituendo il 60% degli impianti di riscaldamento domestico più inefficienti con sistemi a pompa di calore, si potrebbero risparmiare, a regime, fino a 9 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Lo dicono i dati dello studio realizzato da Enel e Agici sui benefici legati all’elettrificazione degli impianti domestici per il riscaldamento e acqua calda sanitaria. L’analisi, presentata il 15 settembre scorso all’Auditorium Enel di Milano, dimostra l’efficacia positiva di questa strategia sia sulla sicurezza energetica nazionale e l’indipendenza dalle importazioni di gas naturale sia sulla decarbonizzazione. Vantaggi che potrebbero essere ulteriormente ampliati velocizzando il passaggio a fonti di energia rinnovabile.
Lo studio di Enel e Agici
Cambiamenti climatici e crisi energetica, in Italia, potrebbero farci riscoprire la ricetta dell’acqua calda.
La dieta energetica italiana, secondo i dati presentati da Enel e Agici, fa infatti ancora importante affidamento sui combustibili fossili. In particolare, il gas naturale è la fonte che ha il maggiore peso nel mix, rappresentando oltre il 40% (76,1 bcm/anno nel 2021) dei consumi finali. Tra le azioni che nel breve termine possono avere grandi impatti vi è però l’elettrificazione di questi consumi, in particolare quelli derivanti dai sistemi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, ossia quella che usiamo per lavarci e cucinare.
Lo studio ci dice infatti che sostituendo il 60% degli impianti di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria più inefficienti con sistemi a pompa di calore - dispositivo che sfrutta il calore naturale dell’ambiente esterno contenuto nell’aria, nell’acqua o nel suolo - si potrebbe generare un beneficio netto economico, ambientale e sociale, compreso tra 95 miliardi di euro fino a 222 miliardi nel caso in cui le pompe di calore fossero completamente alimentate con fonti rinnovabili. A seconda dei vari modelli analizzati, questa azione si tradurrebbe in un risparmio di gas compreso tra i 5,6 e gli 8,9 miliardi di metri cubi all'anno. Parliamo, in sostanza, di una diminuzione del totale dei consumi di gas residenziali tra il -18% e il 28%, pari al fabbisogno attuale di oltre 4,3 milioni di famiglie.
Meno gas, meno CO2 e una nuova filiera da rafforzare
In un contesto di crisi energetica, bruciare meno gas naturale non è però solo una questione di sicurezza strategica. Nelle previsioni di Enel e Agici, oltre a garantire maggiore indipendenza e dipendere meno dalle importazioni, il passaggio a sistemi di pompe di calore si tradurrebbe in un risparmio netto di emissioni di CO2 compreso tra 18 e 28 milioni di tonnellate annue. Nella migliore delle ipotesi, significherebbe evitare di immettere in atmosfera il 7% del totale delle emissioni dell'economia italiana, che potrebbe ulteriormente specializzarsi in un nuovo settore. “L’elettrificazione dei consumi per il riscaldamento delle nostre case fa bene all’ambiente e permette di ridurre i costi e i consumi di gas”, sottolinea il Direttore Enel Italia Nicola Lanzetta. “Scegliere questa strada significa creare una grande opportunità anche dal punto di vista industriale per rafforzare la filiera di imprese italiane nel mercato delle pompe di calore”.
A fianco ad una maggiore sensibilizzazione verso le famiglie in merito ai benefici economici, ambientali e di comfort, tra le varie raccomandazioni finali lo studio suggerisce infatti di supportare l’incremento della capacità produttiva della filiera italiana delle pompe di calore, per far fronte ad una domanda che potrebbe essere stimolata, ad esempio, prevedendo detrazioni fiscali per nuove installazioni o, come già accade in Francia, riducendo o rimuovendo gli incentivi alle caldaie a gas.
Immagine: He Gong (Unsplash)