Si chiama povertà energetica, ed è descritta come una delle condizioni più limitanti per lo sviluppo umano. La difficoltà di individui e famiglie ad accedere a servizi energetici costanti e sicuri, infatti, non si traduce solo in mancanza di illuminazione o riscaldamento, ma ha conseguenze dirette su ogni bisogno essenziale: preclude lo sviluppo di attività economiche, compromette le condizioni igienico-sanitarie, ostacola la possibilità di istruzione. L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite dedica l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 7 proprio alla necessità di garantire l’accesso a servizi energetici economici, affidabili, sostenibili e moderni a tutti, non lasciando nessuno indietro: ma a cinque anni dall’adozione degli SDG e a solo un decennio dalla loro realizzazione, ancora un miliardo di persone in tutto il mondo vive senza accesso all’energia. Di queste, 600 milioni risiedono nell’Africa subsahariana.
Il paradosso africano, tra potenzialità e bisogni
L’ Africa è una terra di contraddizioni. Secondo continente più popoloso al mondo, ha visto negli ultimi anni un’importante crescita economica e demografica che si prospetta continuerà nel prossimo futuro, spingendo molti a parlare di secolo africano. A questa costante e veloce trasformazione, però, non è corrisposto un incremento energetico: nonostante in Africa risieda il 16% della popolazione mondiale, la domanda energetica rappresenta solamente il 6%, percentuale che si dimezza se si parla di elettricità. Nel 2018, l’elettricità consumata dai 970 milioni di persone che vivono nella regione sub-sahariana è stata di soli 200 TWh: nell’Unione Europea la domanda elettrica è stata di 2800 TWh per poco più di 440 milioni di abitanti. Secondo l'International Energy Agency, se non ci sarà alcun cambio nelle politiche governative, nel prossimo decennio l’accesso all’elettricità nella zona sub-sahariana aumenterà solamente del 20%. Questo significherà continuare ad escludere 530 milioni di persone dalla fruizione di servizi energetici moderni e, quindi, da un pieno sviluppo economico e umano.
In un contesto mondiale dove l’ambizione verde sta guadagnando sempre più spazio, l’Africa sembra avere tutte le carte in regola per poter soddisfare i propri bisogni energetici sfruttando il proprio potenziale di energie rinnovabili. Economiche, inesauribili, competitive e non inquinanti, si stanno identificando come l’opzione energetica più conveniente e più responsabile, attraendo sempre più investimenti da parte di imprese e governi. Grazie alle sue incredibili risorse naturali, l’Africa può contare su un enorme potenziale di energia rinnovabile, in particolare solare, eolica, geotermica e idroelettrica. Solo sfruttando questo potenziale potrebbero essere generati fino a 24000 TWh di elettricità all’anno, cioè 26 volte la quantità di energia attualmente generata nel continente e corrispondente al 90% di quella prodotta a livello mondiale nel 2018. Ed è proprio qui che nasce il paradosso africano: il continente con maggiori risorse rinnovabili al mondo e con il più urgente bisogno di energia è quello che, negli ultimi dieci anni, ha registrato il minor sviluppo nel settore dell’energia pulita. Come evidenziato da uno studio di RES4Africa Foundation, solo il 2% delle energie rinnovabili installate a livello globale nell’ultimo decennio vede come protagonista l’Africa.
Una nuova luce sull’ Africa
Per poter assicurare un flusso continuo di elettricità e, quindi, garantire un pieno sviluppo in maniera sostenibile, l’Africa non può percorrere altre vie che quella di sfruttare il suo potenziale di energia rinnovabile. I tradizionali canali di finanziamento pubblico, da soli, non sono però in grado di mobilitare il capitale necessario per dar vita a questo epocale cambiamento. Solo con un’apertura reale e sicura dei mercati africani agli investitori internazionali e il coinvolgimento del settore privato, il continente potrà garantire un accesso all’energia affidabile e sostenibile alla sua popolazione. Un approccio cooperativo, che veda Africa ed Europa come partner, potrà dar vita a strategie e piani politici che possano rendere i mercati africani ambienti favorevoli ad investimenti sicuri e a lungo termine nel settore delle energie rinnovabili, che abbiano come obiettivo ultimo la soddisfazione degli urgenti bisogni energetici del continente. Con le giuste politiche energetiche e il supporto europeo, l'Africa potrà raggiungere un livello significativo di industrializzazione e crescita economica con un mix energetico molto più pulito rispetto alle economie del passato. La riduzione del costo delle tecnologie rinnovabili rende l’accesso all’energia sostenibile e pulita un obiettivo non solo possibile, ma anche doveroso: lavorare con l’Africa, in Africa e per l’Africa è un imperativo morale in termini di responsabilità sia nei confronti della popolazione africana, che ha finalmente la possibilità di costruirsi un futuro prosperoso e dignitoso, sia nei confronti di tutte le generazioni future in termini di cambiamento climatico. La transizione energetica dell’Africa può guidare il mondo intero verso un sistema più green: il momento di agire, è ora.
Immagine in apertura: Uganda, ph Ninno Jack Jr. (Unsplash)