Il 27 marzo scorso l’Accademia Navale di Livorno ha ospitato la presentazione del Primo rapporto globale sul mondo subacqueo.
Il report, intitolato Civiltà del mare. Geopolitica, strategia, interessi nel mondo subacqueo. Il ruolo dell’Italia, è stato realizzato dalla Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine e dalla Marina Militare Italiana, in collaborazione con autorevoli studiosi e ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Il dibattito seguito alla presentazione del report ha approfondito i principali temi legati alla dimensione subacquea, evidenziando il valore strategico dal punto di vista ambientale, socio economico, tecnologico e geostrategico e portando all’attenzione dei decision maker l’esigenza della creazione di un’Autorità Nazionale per il Traffico Subacqueo. Un percorso economico, politico e ambientale meritevole di grande attenzione da parte delle realtà istituzionali del Mediterraneo. “La dimensione subacquea interessa gli assetti subacquei militari e i corridoi strategici legati all’approvvigionamento energetico, alle risorse minerarie, alla connettività, alla presenza di gasdotti e di dorsali sottomarine per la trasmissione del traffico dati e che, come tali, devono essere sorvegliati e protetti”, ha ribadito il Sottosegretario Perego di Cremnago. Si è discusso inoltre dell’importanza di proteggere e preservare l’ecosistema marino, evitando l’inquinamento, la sovra-pesca, garantendo che le attività e le azioni dell’uomo non arrechino ulteriore danno alla vita marina.
Lo sfruttamento sostenibile delle risorse marine e il turismo sottomarino
Interrogarsi sulle nuove modalità dello sfruttamento delle risorse sottomarine in modo sostenibile, per garantire un futuro duraturo per l’umanità in termini di risorse, sicurezza, indipendenza energetica, connettività globale, ricerca e benessere, diviene una necessità per le realtà economiche legate al mare. Un patrimonio economico da valorizzare e tutelare anche per le imprese e il mondo del turismo. L’analisi sulle migliori pratiche di valorizzazione eco-turistica del mondo under-water diviene importante anche per i nostri operatori e gli attori istituzionali legati al mare.
Un recente progetto di ricerca dello Scripps Institution of Oceanography dell’Università della California ha approfondito e divulgato alcune statistiche sul turismo in Messico. Il turismo marino messicano è incentrato sulle attività subacquee e ha contribuito con circa 725 milioni di dollari all’economia messicana, con ben 455 milioni del totale che sono stati generati grazie alle entrate delle piccole imprese della filiera turistica sottomarina. La Convention on biological diversity (Cbd) dell’Onu, alla quale aderiscono anche Messico e Italia, aveva fissato l’obiettivo del 10% del mare protetto entro il 2020. Attualmente il Messico, dopo aver istituito nel 2017 il Parque Nacional Archipiélago de Revillagigedo, che si estende su 150.000 chilometri quadrati, sta tutelando un ulteriore 5% di mare protetto nella sua Zona economica esclusiva, attirando capitali grazie al turismo. L’Italia supera di poco questa percentuale se si include anche l’importante Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos.
Dagli itinerari subacquei della Sicilia ai sottomarini turistici
Nel nostro Paese, ad attirare l’attenzione di imprenditori e attivisti per la tutela del mare è stato il recente progetto Itinerari culturali subacquei in Sicilia, curato dalla Soprintendenza del Mare, che ha presentato una serie di itinerari e parchi archeologici subacquei creati per valorizzare il patrimonio sottomarino siciliano. Un’esperienza coinvolgente ed emozionale per ammirare da vicino reperti e relitti direttamente nel luogo dove sono naufragati, consegnando al turista un valore aggiunto da associare alle visite tradizionali nei musei o nei porti antichi. Sott’acqua, in prossimità dei singoli reperti archeologici, cartellini impermeabili descrivono la datazione, la provenienza e l’utilizzo del reperto stesso, dando così al visitatore l’opportunità di comprendere appieno ciò che sta guardando. Per alcuni siti sono stati realizzati visori subacquei da polso che consentono di vedere su uno schermo, direttamente sott’acqua, una descrizione del reperto stesso e il suo utilizzo nell’antichità.
Sono tutti esempi che aiutano a comprendere le ricadute economiche positive sulla filiera commerciale e innovativa del turismo subacqueo. I numeri degli ultimi anni registrano un incremento nelle visite, superando definitivamente il trend negativo che uno sport come la subacquea ha sofferto fino agli anni Duemila. D’altronde, sono infiniti i tesori nascosti del Mediterraneo e soltanto la ricerca e l’innovazione tecnologica sulle opportunità under-water possono rafforzare tali dinamiche.
Tali nuovi trend economici attirano l’attenzione di imprese innovative, come la società olandese Nexus, impegnata nella realizzazione di sottomarini turistici. Il mezzo è alimentato da un’imponente batteria agli ioni di litio che garantisce ben 18 ore di operatività e numerose immersioni durante la giornata, rivolgendosi a resort, siti turistici e navi da crociera. La batteria di ultima generazione agli ioni di litio garantisce un’autonomia pari a circa dieci viaggi di andata e ritorno. La struttura di Nexus U-Boat è stata progettata per essere agganciata a grandi imbarcazioni, per essere trainata verso i siti di immersione oppure per scivolare in acqua da un attracco terrestre.
Il mondo subacqueo sta riscrivendo la portata economica di numerosi Paesi legati al mare e analizzare i vari aspetti connessi alla dimensione sottomarina, dalla Blue Economy alle questioni energetiche, turistiche, fino alle strategie geopolitiche che interessano l’ambiente marittimo, anche dal punto di vista della sicurezza, diviene una priorità sia per le istituzioni e che per le imprese innovative.
Immagine: Envato Elements