Nome: bioMASON
Plus: Materiali edilizi creati da batteri a temperatura ambiente
Settore: Nuovi materiali
Caratteristiche: bioMASON impiega microrganismi naturali per la produzione industriale di materiali per il settore edilizio che riducono le emissioni di CO2 e la dipendenza dai combustibili fossili e risorse idriche
Un’unità sottile di bioLITH™, materiale lanciato da bioMASON lo scorso anno. Photo courtesy of bioMASON, Inc
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L’architetto statunitense, oggi 40enne, Ginger Krieg Dosier ha fondato nel 2012 bioMASON, una startup che punta a far crescere materiali di origine organica utilizzabili nel settore edilizio. L’idea venne alla fondatrice studiando la struttura della barriera corallina, un materiale cementizio molto duro, creato dalla natura a temperatura ambiente marina con pochissima energia e input di materia.
Esattamente come accade per i coralli, bioMASON impiega microrganismi naturali per “far crescere” un cemento duraturo a temperatura ambiente. La presenza dei batteri nei mattoni permette l’indurimento e la formazione di cemento biologicamente controllato, eliminando la necessità di cottura. In tal modo si riducono le emissioni di CO2 e la dipendenza dai combustibili fossili con la possibilità di produrre i materiali in loco.
Nel processo creato da bioMASON, la sabbia è messa negli stampi insieme ai batteri, che sono nutriti con una soluzione acquosa, ioni di calcio, che permette ai mattoni di indurirsi senza passare dai forni (dove tradizionalmente i mattoni restano tra i 3 e i 5 giorni).
La produzione di mattoni è presente ovunque in Asia, soprattutto in India e in Bangladesh, dove è tradizionalmente un’industria su piccola scala e gestita in maniera informale. In Bangladesh, le fornaci per i mattoni sono responsabili del 30-50% delle emissioni di polveri sottili e causa, quindi, di disturbi cardiovascolari e respiratori e anche di morte. Una singola fornace può arrivare a emettere 48.000 chili di monossido di carbonio in una sola stagione. Secondo uno studio della Banca Mondiale in Bangladesh la produzione di mattoni è seconda soltanto al traffico come fonte di inquinamento.
Si tratta di un business molto dispendioso dal punto di vista energetico sia per l’estrazione delle materie prime e i trasporti che per il riscaldamento dei forni. Gli inquinanti atmosferici, cioè il particolato (PM), il monossido di carbonio (CO) e il biossido di zolfo (SO2) sono emessi principalmente durante il processo di cottura del mattone.
World Bank, Introducing energy-efficient clean technologies in the brick sector of Bangladesh, 2011, Washington, DC.