Come possono aziende diverse trarre beneficio dal successo l’una dell’altra? Perché pagare per la prestazione del prodotto chimico è più conveniente che pagare per il prodotto stesso? E in che modo il Chemical Leasing riduce la quantità di prodotto usato aumentando la produzione aziendale?
Chemical Leasing non significa leasing di prodotti chimici
Esiste una profonda differenza tra il Chemical Leasing ed il leasing dei prodotti chimici. Il primo vende prestazioni, il secondo quantità. Il primo si concentra sull’efficienza del prodotto chimico, il secondo sulla materialità. Il primo offre funzioni, il secondo il prodotto chimico stesso.
Dunque, cosa è esattamente il Chemical Leasing? Lanciato da UNIDO – United Nations Industrial Development Organization – con il supporto del Governo austriaco, è un modello economico che punta a guidare il settore chimico verso la sostenibilità. Oggigiorno, è un tassello importante nella politica di numerosi Paesi, tra cui Germania, Svizzera, Serbia, Uganda e Perù, il cui impegno “si traduce in politiche e strategie mirate volte alla diffusione del modello” riporta Maria Grineva, consulente della comunicazione per lo sviluppo di progetti ambientali e industriali per Athenea International, France. In UNIDO, aggiunge Grineva, “abbiamo messo a punto un modello economico basato sulla prestazione. Il principale interesse di un’azienda che usa una sostanza chimica, difatti, non è possederla, bensì assicurarsi che tale sostanza chimica sia la soluzione migliore per un determinato prodotto o processo”. Nel tradizionale leasing di prodotti chimici – che esiste indipendentemente da UNIDO – il pagamento viene effettuato in relazione al volume di sostanza chimica usata. Al contrario, nel Chemical Leasing avviene rispetto alle proprietà intrinseche del prodotto chimico: se un’azienda avesse bisogno di un lubrificante per oliare il nastro trasportatore, l’unità di pagamento potrebbero essere il numero di ore per cui il nastro trasportatore funziona senza intoppi; diversamente, se un’azienda necessitasse uno sgrassatore per la pulizia di parti meccaniche, la scelta dell’unità di pagamento potrebbe ricadere sul numero di pezzi sgrassati adeguatamente.
“È uno schema vincente, dove sia l’utente che il fornitore guadagnano”, sottolinea Vojislavka Satric, esperta internazionale di Chemical Leasing e di Management di prodotti chimici sostenibili in Serbia. “Da una parte, il fornitore viene spinto a sviluppare nuove soluzioni volte ad aumentare l’efficienza del prodotto chimico, dall’altra, l’utente beneficia non solo della prestazione del prodotto, ma anche del know-how del fornitore”. Pertanto, oltre a promuovere l’innovazione, UNIDO favorisce un’industrializzazione inclusiva attraverso la creazione di reti tra aziende diverse.
Prestazioni, efficienza e lavoro di squadra: le parole d’ordine del Chemical Leasing
Adottare il modello economico del Chemical Leasing significa, innanzitutto, fiducia. Poiché, generalmente, la collaborazione dura anni, è imprescindibile che le aziende si fidino reciprocamente e incoraggino il lavoro di squadra. UNIDO, per massimizzarne le potenzialità, ha messo a punto un metodo caldamente consigliato alle aziende che volessero integrare il modello nella politica aziendale. Oltre alla canonica analisi di processi, prodotti chimici e costi, l’azienda si dovrebbe impegnare ad individuare le proprie priorità e, conseguentemente, selezionare i processi e i prodotti chimici che meglio si addicono all’implementazione del Chemical Leasing. Chiaramente, è fondamentale che l’azienda utente e il fornitore concordino sull’unità di pagamento, che deve essere misurabile, registrabile e dimostrabile. Come Vojislavka Satric sottolinea, “il metodo è cruciale. Qualsivoglia approccio che non sia sistematico si traduce in costi e risultati imprevedibili”. E, visti i successi che il modello ha ottenuto fino ad ora, questa frase non potrebbe essere più vera.
L’azienda tessile colombiana Fabricato S.A & Quimincol S.A.S, per esempio, ha ridotto del 63% il suo consumo di sostanze chimiche. La Century Bottling Company LTD, azienda ugandese che si occupa di bevande, ha invece risparmiato il 25% sui costi operativi adottando un nuovo lubrificante secco per il funzionamento del nastro trasportatore. Inoltre, “il modello” – spiega Maria Grineva – “favorisce anche l’ambiente, essendo ridotto l’uso di sostanze chimiche. Infatti, i fornitori non solo si prodigano nella messa a punto di prodotti chimici sempre più funzionali, ma grazie al loro know-how evitano sprechi e pericoli, sia per l’ambiente che per gli stessi impiegati”. “Il know-how è essenziale - aggiunge Satric- L’azienda utente non possiede conoscenze approfondite nel campo della chimica: ha difatti bisogno del prodotto chimico solo per una parte dell’intero processo produttivo. Il Chemical Leasing permette di soprassedere concretamente alla mancanza di esperienza. Vendere la prestazione di un prodotto chimico significa anche vendere le conoscenze per poterlo usare”.
Il Chemical Leasing si presenta dunque come un modello vincente, che può essere implementato per diminuire l’inquinamento chimico e raggiungere gli obbiettivi europei di sostenibilità. Inoltre, incoraggia la ricerca attraverso il costante input innovativo a cui sono sottoposti i fornitori, crea reti di comunicazione interaziendali e decentra il concetto di proprietà. Possedere non è più la chiave del successo. Prestazioni, efficienza e lavoro di squadra sono i nuovi sinonimi del successo.