Questa volta parliamo di Demain, un film di Mélanie Laurent e Cyril Dion: lei una delle attrici di Quentin Tarantino, lui un attivista ambientalista, portavoce e co-fondatore del Mouvement Colibris. Uscito in Francia lo scorso dicembre a ridosso della Cop21, questo documentario è diventato un vero e proprio caso di successo: visto da oltre un milione e trecentomila spettatori in Francia, ha ricevuto il premio César come miglior documentario francese del 2015. Presentato in anteprima al recente XIX festival CinemAmbiente di Torino, il film sarà distribuito in Italia da Lucky Red dal prossimo ottobre.

Demain, ha detto Mélanie Laurent, è nato dopo la lettura di un allarmante saggio su Nature; ma subito l’intenzione è stata quella di andare oltre la semplice denuncia. Sappiamo che l’ambiente è in pericolo, che il clima sta cambiando, che sono dinanzi a noi rischi e pericoli spaventosi; tanto spaventosi da indurci anche a una sorta di depressa inazione. Demain invece è un vero e proprio inno alla speranza, una finestra su un possibile domani differente, uno sprone alla resistenza individuale e collettiva. E dunque racconta in modo garbato cosa sta accadendo al pianeta e alle nostre vite, mostrando soluzioni e raccontando storie che fanno stare bene. Laurent e Dion così hanno percorso dieci paesi fra Europa, Usa, India e Africa incontrando “pionieri” che stanno reinventando l’agricoltura, l’economia, l’approvvigionamento energetico, la democrazia e l’educazione. Insomma, il film restituisce l’immagine positiva di un mondo ricco di iniziative, di sfide ambientali e sociali che non sono condannate alla sconfitta, ma che – anzi – vengono affrontate con soluzioni concrete e sperimentate con successo. 

Demain sostiene una visione ottimistica da cui emerge quale potrebbe essere il mondo di domani se tutti facciamo la nostra parte. “In passato – ha dichiarato Dion – ci siamo innamorati di un racconto che ci ha fatto pensare che saremmo stati felici consumando e producendo all’infinito. Ecco, quando abbiamo deciso di girare Demain abbiamo pensato a come fare per far innamorare le persone di un altro modello. E, per questo, abbiamo fatto un film pieno di speranza, con persone alle quali spero gli spettatori vogliano assomigliare”. 

E dunque, quelle che vengono proposte nel documentario sono soluzioni tutto sommato facili da imitare, di impatto locale, e non massimaliste alternative globali che – già lo sappiamo – sono difficili, se non impossibili, da realizzare. Dion e Laurent citano alcuni studi nell’ambito delle neuroscienze: se ci viene comunicata una notizia catastrofica e non ci vengono offerte soluzioni e alternative praticabili, inevitabilmente subentrano meccanismi di fuga, di negazione, rimozione, rassegnazione e cinismo. Quando invece per sistemare i moltissimi problemi del Pianeta occorre entusiasmo, creatività, desiderio e speranza e voglia di fare. 

Qualche esempio? Nella prima parte del film, dedicata all’agricoltura, viene mostrato come a Detroit, città socialmente desertificata dal crollo dell’industria automobilistica, siano sorte ben 1.600 fattorie urbane in cui i cittadini coltivano i propri ortaggi. È una piccola ma importantissima rivoluzione per un paese nel quale il cibo percorre in media 2.400 chilometri per arrivare dal produttore al consumatore. 

Nel capitolo sull’energia vengono mostrati gli esempi virtuosi di Malmö, Reykjavik, Copenaghen e dell’isola della Reunion, dove si lavora per arrivare all’ambizioso traguardo di una copertura energetica al 100% con fonti rinnovabili. La capitale danese è, come sempre, il modello per le città del futuro: il 67% degli abitanti di Copenaghen si muove senza utilizzare mezzi privati e il 26% utilizza la bicicletta. 

La terza parte affronta il tema delle valute alternative, illustrando esempi che funzionano, come quello di Totnes, in Gran Bretagna, dove si stampano banconote da 21 (!) sterline con l’effigie di David Bowie. Nel capitolo sull’istruzione Demain si sposta in Finlandia, dove l’insegnamento è considerato una ricchezza nazionale. 

L’ultimo capitolo è dedicato alla politica: fra i casi riportati c’è quello di Kuthambakkam, in India, dove si praticano meccanismi avanzati di democrazia diretta. 

 

 

Mouvement Colibris, www.colibris-lemouvement.org

CinemAmbiente, www.cinemambiente.it