Il 23 maggio, durante la Milano Arch Week, Heidelberg Materials ha presentato evoZero, il primo cemento al mondo a bilancio azzerato di emissioni di CO₂. L’evento di lancio si è svolto in Triennale Milano, di fronte a una platea di oltre 200 operatori del settore: architetti, ingegneri, imprese di costruzione e rappresentanti dei fondi immobiliari. Il nuovo cemento evoZero raggiunge l'obiettivo di neutralità carbonica attraverso l'uso della tecnologia di cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica (CCS). Il materiale è prodotto presso l'impianto di Heidelberg Materials a Brevik, in Norvegia, e la sua neutralità carbonica è ottenuta senza fare ricorso a compensazioni tramite crediti di carbonio generati all’esterno della filiera aziendale.

Che cos’è evoZero, il primo cemento a bilancio zero CO₂

La produzione di cemento a livello mondiale comporta emissioni di CO₂ pari a circa 6-8% di tutta l'anidride carbonica emessa. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) il settore del cemento non è però sulla buona strada per raggiungere zero emissioni nette entro la metà del secolo. Globalmente l'intensità delle emissioni della produzione di questo materiale è infatti cresciuta di quasi il 10% dal 2015, soprattutto a causa dell'aumento del rapporto clinker/cemento in Cina.

La produzione di clinker ‒ realizzato mediante la cottura in un forno ad alta temperatura di una miscela di calcare e altri materiali come l’argilla ‒ è infatti uno dei processi più energivori e ad alta emissione di CO₂ nell'industria cementizia. È la stessa IEA a sottolineare poi come sia previsto ancora un numero significativo di nuovi impianti ad alte emissioni, mentre a oggi sono relativamente pochi gli annunci di nuovi progetti a emissioni zero. Tra questi c’è evoZero, il primo cemento a bilancio zero CO₂ di Heidelberg Materials.

“Per arrivare all’obiettivo zero CO₂ è necessario introdurre tecnologie pionieristiche come la Carbon Capture and Storage (CCS) che catturano la CO₂ dal processo produttivo per stoccarla oppure riutilizzarla mettendola a disposizione di altri processi industriali”, ha spiegato l’amministratore delegato di Heidelberg Materials Italia, Stefano Gallini durante l’evento. “evoZero è il risultato concreto di questo impegno: grazie agli investimenti del nostro gruppo, stiamo realizzando l’obiettivo di un cemento net-zero, che permetterà di ridurre l’impronta carbonica di tutta la filiera delle costruzioni, partendo proprio dal primo anello, rappresentato dal cemento.”

La presentazione è stata organizzata con la collaborazione del Green Building Council Italia, l’associazione cui aderiscono le più competitive imprese e le più qualificate associazioni e comunità professionali italiane operanti nel segmento dell’edilizia sostenibile.

Stefano Gallini

La produzione di evoZero

Sebbene ci siano dubbi sui benefici della cattura e stoccaggio di CO2 per materiali come l’acciaio, altro settore considerato hard to abate e quindi difficile da decarbonizzare, nel caso del cemento la CCS resta oggi una delle potenziali vie percorribili per ridurre le emissioni. Ma come funziona la produzione del nuovo cemento di Heidelberg Materials? “evoZero sarà disponibile per il mercato italiano a metà 2025 attraverso una soluzione innovativa”, ha spiegato Sergio Tortelli, Product Director di evoZero di Heidelberg Materials.

“Saranno utilizzati i crediti maturati dall’impianto di Brevik in Norvegia, dove avverrà la vera e propria cattura della CO₂, e attraverso un sistema certificato che sfrutta le potenzialità della blockchain potrà essere venduto in Italia. Questa soluzione caratterizza il prodotto net-zero carbon alla consegna. Chi acquista evoZero potrà in questo modo sfruttare i vantaggi portati dalle migliori performance di sostenibilità, assumendo un ruolo di leadership nel settore e raggiungendo ad esempio alcuni degli obiettivi misurati da protocolli riconosciuti, come il Science Based Targets Initiative (SBTi).”

 

Immagini: Heidelberg Materials