Surfer circolari? Da sempre il rispetto dell’ambiente è al centro dell’etica dei cavalcatori di onde. Ora con Alterego, la compagnia sarda ItalianWaves punta ad innovare la produzione di tavole da surf e per sport acquatici, sviluppando prodotti ecologici e sostenibili e sostituendo le attuali tecnologie di produzione altamente inquinanti con soluzioni senza impatto ambientale, nella logica di un’economia circolare.
ItalianWaves: dalla Sardegna, la tavola da surf in sughero compostabile
ItalianWaves nasce nel 2016 come startup innovativa con sede ad Alghero. È stata concepita dai soci fondatori proprio per essere un esempio di azienda italiana sostenibile: nei principi di produzione, nella gestione del personale, dei partner e soprattutto nella costante ricerca dei materiali.
Con la linea Alterego si metteranno in pratica i principi dell’economia circolare, utilizzando materiali disponibili in natura quali sughero, basalto, tessuti di lino. Materiali biologici e compostabili al 100%, sviluppati su specifiche formule e parametri determinati dall’azienda, frutto di un’attività di ricerca e sviluppo che ha permesso a ItalianWaves di essere la prima azienda a commercializzare una tavola da surf costituita da materiali compostabili al 95%, rispetto ai migliori concorrenti che producono tavole riciclabili al massimo al 15%.
Una tavola da surf Alterego
Un crowdfunding per la sostenibilità
“Uno dei nostri obiettivi è dimostrare che prodotti e produzione sostenibili sono possibili e vogliamo cambiare le regole del gioco liberandoci dei materiali inquinanti. Questo è ciò di cui gli amanti degli sport acquatici e i nostri oceani, spiagge e litorali hanno bisogno. Abbiamo la responsabilità di salvaguardare l’ambiente che ci circonda”, spiega Alessandro Danese, General Manager di ItalianWaves.
Per aumentare la circolarità dei propri prodotti Alterego ha lanciato una campagna di equity crowdfunding disponibile sulla piattaforma 200 Crowd. La campagna, a due settimane dal lancio, ha già abbondantemente superato la soglia minima di 150.000 euro ed è in costante crescita, dimostrando quindi la bontà dei valori aziendali.
L’obiettivo della raccolta fondi è completare le attività di Ricerca&Sviluppo necessarie a definire e implementare, su scala industriale, la prima struttura di tavola da surf totalmente compostabile (Biocork) e innovare la strategia di marketing e distribuzione.
Da Ecoboard a Biocork
Lo standard produttivo prevede l’utilizzo di un longherone centrale a irrigidimento del cuore in polistirolo della tavola, accompagnato da un ulteriore irrigidimento esterno con fibra di vetro.
Alterego inverte questo concetto, introducendo longheroni in sughero curvilinei all’interno del cuore, che consentono il controllo della flessibilità, parametro in precedenza ingestibile. Questo tipo di costruzione è identificata come ACT 2.0 (Active Cork Technology 2.0). La selezione dei materiali usati per le tavole Alterego segue la gerarchia del maggiormente sostenibile: compostabile, riciclato, base biologica, chilometri zero. E in base a questa scelta, ha iniziato la sua produzione miscelando un cuore in polistirolo a chilometri zero con fibra di vetro e resina a base biologica, posizionandosi nel comparto che il mercato identifica attualmente come Ecoboard.
Ma la vera innovazione sarà negli skimboard (una sorta di tavola da surf per praticare lo skimboarding), che vedranno il recupero dei materiali di scarto del processo produttivo delle altre tavole. Dai suoi modelli di partenza, gli Ecoboard, dove i big player si sono fermati, ItalianWaves ha sviluppato un nuovo mix alternativo di materiali, chiamato Biocork, che migliora ulteriormente le performance, abbattendo enormemente l’impatto ambientale. Nel cuore il polistirolo è stato sostituito da un espanso di origine biologica, che garantisce il 100% di compostabilità, degradandosi completamente in 8/12 settimane. A sostituzione della fibra di vetro, altro elemento ad alto impatto ambientale, è stata applicata una laminatura in fibra basaltica, che ha impronta di carbonio nulla, riducendosi in polvere durante il ciclo di recupero in fornace. Questa combinazione di elementi è altamente differenziale rispetto ai competitor. E gran parte degli investimenti di ricerca e sviluppo sarà finalizzata a raggiungere la capacità di produzione a livello industriale del processo produttivo attuale. L’impegno è quello di convertire interamente la produzione da Ecoboard a Biocork entro il 2024.