Nonostante la qualità dell’acqua di rete sia tra le più alte in Europa, l’Italia rimane prima al mondo per consumo di acqua in bottiglia. “Paradosso della scarsa fiducia dell’acqua del rubinetto”, così lo aveva definito l’Osservatorio della Community Valore Acqua per l’Italia del think tank The European House – Ambrosetti, il 23 febbraio scorso.
Una contraddizione - alla luce delle sfide ambientali, sociali e politico-economiche che caratterizzano la gestione delle risorse idriche – che il gruppo Best Water Technology BWT punta a ridimensionare. Sono molte, infatti, le tecnologie innovative che rendono possibile un ritorno a consumi sempre più locali: dai più semplici filtri, alle osmosi, passando per gli erogatori d'acqua fino alle sempre più diffuse casette dell'acqua. Un cambiamento possibile, che può coinvolgere molti settori: privato e pubblico, industria ed edilizia, hospitality e ristorazione.
Acqua del rubinetto, in Italia ancora poca fiducia nonostante l’ottima qualità
Secondi i dati Istat riferiti al periodo 2019-2021, sarebbe il 28,5% la quota di famiglie che nel 2021 non si fidano a bere acqua di rubinetto. Se da un lato la percentuale è in diminuzione – era il 40,1% nel 2002 – dall’altro però negli ultimi anni la spesa familiare per acqua minerale cresce a un ritmo superiore rispetto a quella effettuata per la fornitura di acqua nelle abitazioni (+22,3% contro +9,6%, rispetto al 2015). Una spesa media che il Censis attesta intorno a 240 euro all’anno per nucleo familiare.
“L'obiettivo di BWT, gruppo presente in 80 Paesi, è quello di migliorare le caratteristiche dell'acqua potabile, rendendola più piacevole per il consumatore e rimuovendo quelli aspetti che ancora oggi frenano tanti utenti a farne utilizzo” racconta a Materia Rinnovabile Lorenzo Tadini, Direttore commerciale presso BWT Italia “L’acqua di acquedotto è molto più controllata, molto più sicura, molto più sostenibile e molto più economica. A livello domestico, proponiamo quindi diverse soluzioni, da quelle più semplici a quelle più articolate. Abbiamo filtri capaci di rimuovere sapori sgradevoli come ad esempio quello del cloro. La stessa tipologia di dispositivi consente inoltre l’aggiunta di sali minerali. Infine, sempre per abitazioni, uffici, università proponiamo diverse tipologie di ‘water dispenser’, erogatori che consentono di refrigerare e gassare l’acqua. Riducendo quindi una delle maggiori ragioni di ricorso all’acqua in bottiglia”.
I vantaggi delle soluzioni per l’acqua di BWT: dal risparmio energetico alla ristorazione
Non ci si pensa, ma qualità dell’acqua ed efficienza energetica sono strettamente legate, come spiega Tadini. “L’ente gestore ha l’obbligo di fornire acqua entro i limiti di potabilità, ma la sua responsabilità termina al contatore. Poi però cosa succede? Può capitare che l’obsolescenza delle reti e le caratteristiche intrinseche di quell'acqua, nel momento in cui ne aumento la temperatura per uso sanitario piuttosto che per riscaldare l’abitazione nel mio condominio, possa generare dei problemi. Il più evidente di questi sono i depositi: un solo millimetro di calcare fa perdere il 18% di efficienza energetica all’impianto. Ciò si traduce, secondo le nostre stime, in un risparmio di circa 800 euro all’anno a famiglia, per coloro che si sono dotati di un impianto di trattamento sull’acqua calda sanitaria e per alimentare il circuito di riscaldamento. Un vantaggio incredibile in un periodo di crisi energetica e aumento dei prezzi. Queste tecnologie, obbligatorie dal 2015 nel caso di costruzione di nuovi edifici, sono inoltre coperte da bonus efficientamento energetico come interventi a traino, e quindi complementari alla eventuale sostituzione degli infissi o all’installazione di caldaie a pompa di calore”
Anche il settore della ristorazione può godere di diversi vantaggi. Uno su tutti i costi di magazzino. “In Italia non si può vendere l'acqua di acquedotto e questo dal mio punto di vista è sacrosanto, trattandosi di un bene pubblico. Ciò che si può vendere è il servizio, ciò significa offrire acqua filtrata, refrigerata o gasata” continua Tadini “Eliminare approvvigionamenti e stoccaggi di acqua in bottiglia consente al ristoratore non solo di ridurre gli impatti sull’ambiente della sua attività, ma anche di recuperare l'investimento nei water dispenser. Quanto risparmiato può essere poi reimpiegato per acquistare nuovi macchinari, magari da inserire nei locali precedentemente adibiti a magazzino”.
Casette per l’acqua BWT, una vera e propria “rinascita” della fontana pubblica
Sempre secondo la survey promossa dall’Osservatorio della Community Valore Acqua per l’Italia, esiste una quota di cittadini (31,5%) che non si fida di bere acqua del rubinetto ma che si rifornisce più o meno abitualmente da erogatori pubblici. Dato che sottolinea nuovamente una mancanza di fiducia nella sicurezza del cosiddetto ultimo miglio della rete e al tempo stesso mette in luce l’esistenza di una fetta di popolazione che non rinuncia all’”acqua del sindaco” e preferisce utilizzare le cosiddette “case dell’acqua”, distributori sempre più diffusi nelle nostre città, simbolo di una vera e propria “rinascita” della fontana pubblica.
“Delle oltre 2000 casette pubbliche presenti in Italia, noi ne abbiamo installate oltre 650. Alcune di queste hanno ormai raggiunto i 25 anni e infatti stiamo sempre di più assistendo ad un processo di revamping, dimostrando come non siano solo un elemento di design, ma siano utili e funzionali dal lato pratico” conclude Tadini “Dove installare quelle nuove? Luoghi accessibili, che stimolino le persone a muoversi a piedi e in bicicletta, altrimenti si perdono alcuni dei vantaggi. E poi non solo nei centri storici. È fondamentale mettere a disposizione questi dispositivi anche nelle periferie. A tal proposito, il dato estremamente interessante è che rileviamo pochissimi tentativi di vandalizzare le nostre case dell’acqua, spesso presenti in parchi aperti o zone non sorvegliate. C’è una grande attenzione da parte delle comunità a questi luoghi, un grande rispetto”.
Image: Best Water Technology