Se l’Italia riuscirà a rispettare gli obiettivi stabiliti dal piano REPower EU, l’aumento della potenza rinnovabile e lo sviluppo della filiera tecnologica garantiranno benefici per 361 miliardi di euro e la creazione di 540mila nuovi posti di lavoro.
È uno dei dati evidenziati dallo studio Enel Foundation presentato a Roma l’8 febbraio. La ricerca, condotta con Althesys ed Elettricità Futura, indaga quali sono le opportunità derivanti dal Piano 2030 per la filiera italiana delle rinnovabili e della smart energy. “La decarbonizzazione non è un’opportunità solo per l’ambiente, ma anche per il nostro sistema economico”, ha infatti commentato Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys, in apertura del convegno.
Il Piano 2030 di Elettricità Futura
Stando al Piano 2030 elaborato da Elettricità Futura, la principale associazione delle imprese che operano nel settore elettrico italiano, per centrare gli obiettivi europei sarà necessario installare 85 GW di nuova potenza rinnovabile. “Solo l’aumento della quota di rinnovabili nel mix elettrico può garantirci una maggiore indipendenza energetica e una riduzione delle emissioni climalteranti, responsabili dell’incremento degli eventi meteo estremi nel Paese”, ha dichiarato Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura.
Lo sfruttamento di suolo non deve rappresentare una preoccupazione, poiché l’installazione degli 85 GW richiederebbe soltanto lo 0,3% del territorio italiano. In quanto alla tutela del nostro patrimonio paesaggistico e culturale, secondo Adolfo Urso è da ritenersi un’occasione da non perdere: “Bisogna collaborare con il Ministero della Cultura per far sì che la tutela dell’ambiente coincida con la preservazione dei beni culturali. Se riusciremo a vincere questa sfida, diventeremo un modello per l’intero continente”, ha dichiarato infatti il Ministro delle Imprese e del Made in Italy.
Lo sviluppo della filiera tecnologica delle rinnovabili
Attualmente, l’Italia vanta 790 aziende riconducibili alla filiera delle green technologies, di cui 400 specializzate. Per favorire lo sviluppo della filiera, si suggeriscono la circolarità sinergica con la transizione energetica, la protezione dell’industria domestica, il potenziamento delle competenze, l’attrazione degli investimenti, la cooperazione fra pubblico e privato e il sostegno alle startup. L’Italia è anche il secondo produttore europeo di tecnologie rinnovabili, e il sesto esportatore nel mondo.
Tuttavia, le procedure autorizzative per i progetti legati all’energia pulita sono ancora troppo lunghe. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha rassicurato i presenti: “Abbiamo una strategia nazionale che ha come obiettivo quello di snellire l’iter burocratico per i progetti che ci aiuteranno a raggiungere i nostri obiettivi climatici. Entro la fine di aprile, dovremo consegnare le nostre proposte di revisione del PNRR, per armonizzarlo col piano REPowerEU. Sarà il punto di partenza per il PNIEC nazionale, che chiuderemo entro giugno”. L’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) è ritenuto indispensabile per produrre più elettricità da fonti rinnovabili. Inoltre, secondo la ricerca di Enel Foundation, è importante responsabilizzare regioni e sovrintendenze e rafforzare l’organico degli uffici competenti.
Immagine: Jason Blackeye (Unsplash)