La pandemia prima e la crisi internazionale portata dal conflitto in Ucraina ora, hanno ampiamente dimostrato quanto sia importante sviluppare filiere “corte” e resilienti. La bioeconomia, soprattutto per l’Italia, è senza dubbio una delle strade da battere per favorire l’indipendenza delle catene di approvvigionamento e la sostenibilità delle produzioni.
Di questo si parlerà a Ravenna il 25 e 26 maggio in occasione del Bioeconomy Day 2022, organizzato dal Cluster nazionale della Bioeconomia circolare SPRING e da Assobiotec-Federchimica insieme a Fondazione Raul Gardini, Re Soil Foundation, Novamont, APRE, FVA e in collaborazione con il Ravenna Festival. Due giornate di confronti sul legame tra bioeconomia e transizione ecologica a cui prenderanno parte esperti del mondo accademico, industriale, culturale e politico.

Dalla crisi all’urgenza della transizione

I prezzi dei fertilizzanti sono ai livelli massimi da 12 anni e nel giro di un mese, tra febbraio e marzo scorso, sono cresciuti fra il 25 e il 60%. Il costo della carta nel frattempo ha sfiorato i mille euro a tonnellata, rispetto ai 400 euro di gennaio 2021. Due esempi di una lista che potrebbe essere decisamente più lunga. La crisi scaturita dalla guerra in Ucraina ha dimostrato quanto sia importante trovare strumenti per incrementare l’autonomia da filiere esterne e la bioeconomia si configura come una possibile strada per aumentare la resilienza dei territori e favorire l’indipendenza delle materie prime.
“L’attuale scenario
fa scattare un generale senso di urgenza e una accelerazione senza precedenti verso il disaccoppiamento dello sviluppo dall’uso delle risorse. - spiega Catia Bastioli, presidente del Cluster SPRING - La bioeconomia circolare, con al centro la salute del suolo, ha già dimostrato di essere in grado di dare risposte nel solco delle strategie e politiche europee del Green Deal per decarbonizzare l’economia e guidare la transizione ecologica verso un percorso di maggiore autonomia e resilienza del nostro Paese. Occorre ora un cambio di passo nella direzione del riconoscimento dell’importanza strategica di questo settore per la rigenerazione dei nostri territori. Non riconoscere la sua strategicità in un Paese come il nostro, in cui esiste un reale network interdisciplinare di sviluppi avanzati, il più alto livello di investimenti privati fatti e in corso di attuazione e un patrimonio di conoscenze e di interconnessioni senza uguali, sarebbe la tangibile dimostrazione che si stia affrontando il momento epocale che stiamo vivendo con il bagaglio del passato, senza porsi le domande necessarie per catalizzare la transizione. Con questo approccio non sarà sufficiente trasformare l’energia da non rinnovabile a rinnovabile. - conclude Bastioli - Occorre trasformare il modello di economia e finanza per fare di più con meno, avendo al centro il benessere delle persone e la rigenerazione delle risorse”.
Il meta-settore della bioeconomia peraltro è già in crescita anno dopo anno: già oggi, solo in Italia, ha un valore complessivo pari a oltre 300 miliardi di euro, copre il 6,4% del valore aggiunto e garantisce lavoro all'8% degli occupati. E i margini di espansione sono decisamente ampi. Fare le scelte giuste oggi significa raggiungere più rapidamente un futuro davvero sostenibile. E l'attualità - politica e climatica - non fa che confermare l'opportunità, ambientale ed economica, ma anche politica di tale scelta.

Il programma del Bioeconomy Day

Il Bioeconomy Day diventa quest’anno una due giorni di incontri, workshop ed eventi che graviteranno attorno al Teatro Alighieri di Ravenna.
Tra i relatori che si alterneranno nelle due giornate, è prevista la presenza di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna; Michele de Pascale, sindaco di Ravenna; Giovanni Molari, Rettore Università Alma Mater Bologna; Catia Bastioli, Amministratore Delegato Novamont e Presidente Cluster Spring; Massimo Centemero, Direttore CIC (Consorzio Italiano Compostatori); Gunter Pauli, imprenditore belga e ideatore del concetto di Blue Economy; Fabio Fava, membro del Comitato nazionale per la biosicurezza, biotecnologie e scienze della vita, Presidenza del Consiglio dei Ministri; Massimiliano Tellini, Direttore Circular Economy Intesa Sanpaolo Innovation Center, Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura.
Al centro della prima giornata, il 25 maggio, ci sarà la presentazione della proposta per un “Patto italiano per il suolo”: lo sviluppo della bioeconomia infatti è strettamente connessa con l'esigenza di dare risposte efficaci, concrete, replicabili ed economicamente sostenibili al degrado che colpisce gran parte dei terreni nel mondo (e l'area dell'Europa mediterranea è tra le più danneggiate).
Giovedì 26 ci sarà poi spazio per
i più giovani. Verranno infatti premiate le classi vincitrici di Bioeconomy4YOU, concorso per scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e per docenti. Lanciato nei mesi scorsi, il concorso si pone l'obiettivo di facilitare una nuova consapevolezza, stimolare la riflessione e raccogliere le idee su come le nuove generazioni immaginano il proprio futuro in tema di bioeconomia circolare.

Il programma completo dell'evento è disponibile sul sito di Cluster Spring.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero, ma per rispettare le regole anti-Covid è richiesta la registrazione attraverso il form online.

Immagine: Eugenia Shustikova (Unsplash)