Oltre a offrire articoli che proteggono da condizioni meteorologiche estreme e durano davvero nel tempo, PrimaLoft, marca di abbigliamento outdoor creata in origine per l’esercito americano, considera aspetti quali la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e delle microplastiche e la circolarità.
Uno dei principali protagonisti del settore del tessile e dell’isolamento termico circolare è la PrimaLoft Inc, azienda nata grazie all’utilizzo dell’omonimo materiale in microfibra sintetica per l’isolamento termico creato e brevettato per l’esercito americano negli anni Ottanta. Da allora, gli isolanti sintetici di PrimaLoft sono stati utilizzati nel mercato dell’outdoor per capi di abbigliamento, guanti, sacchi a pelo e calzature. Nel 2007 la PrimaLoft ha dato il via alla produzione di filati altamente performanti, prodotti negli anni passati con il 100% di fibre in poliestere o il 45% di poliestere e il 55% di lana merino. A partire dal 2010 l’azienda ha iniziato a considerare prodotti nuovi e sempre più sostenibili e circolari, creando partenariati con il sistema Bluesign, con l’associazione International Oeko-Tex e con l’Higg Index della Sustainable Apparel Coalition.
La loro missione? Essere “inesorabilmente responsabili”. Materia Rinnovabile ha intervistato Tara Maurer, vicepresidente internazionale del settore Business Development, Outdoor Sports & Athleisure per parlare dell’approccio alla circolarità di PrimaLoft.
Il 2020 è stato un anno cruciale per il settore dell’abbigliamento outdoor. Il lockdown e le quarantene hanno reso le persone più desiderose di trascorrere tempo all’aria aperta.
“Siamo incoraggiati dal numero crescente di persone che trascorrono del tempo all’aria aperta. Anche se sfortunatamente questo accade in un momento di incertezza e lutto, siamo fiduciosi che questo interesse resterà alto e sosterrà una nuova generazione di entusiasti dell’outdoor. Come categoria gli hardgoods hanno dato i risultati migliori in prossimità della bella stagione. Abbiamo assistito a un boom delle biciclette e dell’attrezzatura da campeggio, articoli adatti a chi cerca l’avventura vicino a casa. Ora, nei mesi più freddi dell’anno speriamo che l’attrezzatura outdoor continuerà a essere alla ribalta per le famiglie alla ricerca di attività sicure e salutari, permettendo loro di sfidare gli elementi più a lungo.”
In che misura i clienti, sia le aziende sia i privati, sono alla ricerca di prodotti sostenibili?
“Se in passato la sostenibilità costituiva un trend importante ora è divenuta una forza trainante destinata a durare, sia dal punto di vista della produzione sia di quello dei consumatori. Il mercato dell’outdoor e dello sport è da lungo tempo leader nell’innovazione della produzione sostenibile, e continuerà a essere tale perché questo settore lavora per proteggere la natura e le attività che promuove. Più di recente, il movimento per la sostenibilità è diventato una priorità crescente anche nel settore della moda. Già prima della pandemia le aziende del settore erano diventate sempre più attente alla sostenibilità, che ora è stata adottata come soluzione etica con un impatto positivo sul loro fatturato.
Per quanto riguarda i consumatori, le persone sono molto più consapevoli e informate nei loro comportamenti d’acquisto, più di quanto non lo siano mai state. I giovani spesso impiegano una quantità significativa di tempo a informarsi prima di decidere su acquisti quali quelli dell’abbigliamento outdoor, e la sostenibilità costituisce per molti un fattore chiave. I millennial e la Generazione Z tendono a orientarsi su determinate marche, e sono fedeli a quelle che condividono valori simili ai loro.
Fondamentalmente sostengono le marche sensibili nei confronti dell’ambiente e che offrono soluzioni sostenibili.”
Quali sono i vostri materiali più sostenibili?
“In quanto esperti nella scienza dei materiali offriamo soluzioni che coniugano innovazione tecnica, performance elevate e sostenibilità: la chiamiamo la nostra missione per una Responsabilità Inesorabile. Questo è importante per i clienti di tutti i nostri marchi, che hanno bisogno di un abbigliamento che li protegga da diverse condizioni meteorologiche, tutelando allo stesso tempo il pianeta.
Le nostre novità lanciate di recente sono state tutte create per affrontare problematiche più urgenti nell’industria tessile, quali le emissioni di anidride carbonica, le microplastiche e la circolarità. Alcuni esempi: con la PrimaLoft Bio abbiamo introdotto le prime fibre sintetiche interamente riciclate. La nostra tecnologia di produzione PrimaLoft P.U.R.E. riduce le emissioni di CO2 del processo di produzione di circa il 50%. Dal 2015 circa il 95% dei prodotti per l’isolamento che vendiamo contengono più dei 50% di materiali riciclati.”
Che cos’è esattamente PrimaLoft Bio, ed è davvero biodegradabile?
“PrimaLoft Bio costituisce il primo isolante a fibra tessile sintetica per l’abbigliamento outdoor riciclabile al 100%. Creato interamente da materiale riciclato dopo il consumo (bottiglie in Pet), la fibra tessile PrimaLoft Bio si scompone in elementi naturali solo quando è esposta a specifiche condizioni ambientali, come le discariche, le acque di scarico o l’acqua di mare.
Quando PrimaLoft Bio è esposto a questi ambienti specifici, i microbi che vi compaiono naturalmente scompongono le sue fibre in elementi naturali (acqua, CO2, metano, biomassa e humus, comunemente utilizzato come terriccio per vasi) senza lasciarsi dietro nessun rifiuto dannoso. E lo fanno molto più rapidamente rispetto al normale poliestere. In condizioni di test accelerati le fibre PrimaLoft Bio si biodegradano quasi del tutto in meno di due anni, mentre il poliestere standard resta quasi intatto. Queste fibre, impiegate in un capo di abbigliamento, hanno un ciclo di vita assai lungo. Gli isolanti e i tessuti creati con le fibre PrimaLoft Bio offrono le stesse performance di alta qualità dei prodotti in fibre di poliestere vergine: sono leggere e resistenti all’acqua, garantiscono calore e comoda protezione per lo svolgimento di attività varie in diverse condizioni climatiche.
PrimaLoft Bio non affronta solo il problema planetario delle microplastiche negli oceani, ma costituisce anche una soluzione sostenibile per l’inevitabile fine del ciclo di vita dei capi di abbigliamento”.
La durata è uno degli elementi chiave della circolarità. I vostri tessuti sono creati per essere durevoli?
“Si, lo sono. Dato che progettiamo la maggior parte dei nostri prodotti per essere utilizzati all’aria aperta in condizioni severe questi devono essere durevoli e devono sopportare condizioni meteorologiche estreme. I nostri prodotti non solo tengono le persone al caldo, ma sono anche comprimibili, resistenti all’acqua e di facile manutenzione.
Incoraggiamo anche la riparazione e il riutilizzo dei capi di abbigliamento, il più spesso possibile, per garantire loro una lunga vita. Ma quando si arriva all’inevitabile fine del ciclo di vita di un capo, offriamo diverse soluzioni, dai nostri materiali in poliestere che possono essere riutilizzati in nuovi capi attraverso un processo di economia circolare alla nostra tecnologia PrimaLoft Bio che li scompone in elementi naturali nelle discariche e in ambiente marino.”
PrimaLoft è un’azienda a zero emissioni?
“Lavoriamo costantemente per ridurre l’impronta ecologica della nostra azienda in tutti i suoi aspetti, che si tratti della manifattura, con innovazioni quali PrimaLoft P.U.R.E., o dell’utilizzo di energie rinnovabili nei nostri impianti di produzione o della riduzione dei trasporti necessari alla spedizione dei nostri prodotti attraverso il nostro modello di manifattura flessibile. Non siamo ancora arrivati al traguardo, ma il nostro approccio di Responsabilità Inesorabile ci motiva a lavorare con impegno ogni giorno per migliorare.”
Per approfondire, scarica e leggi il numero 35 di Materia Rinnovabile.