Le forze ambientaliste tornano in Parlamento. Il 9 marzo è stata ufficializzata la creazione di FacciamoEco, formazione parlamentare Verde, da parte di Rossella Muroni (ecologista da una vita e attuale vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera), Lorenzo Fioramonti (ex Ministro dell’Istruzione nel Governo Conte II dalle file dei M5s) e Alessandro Fusacchia (ex +Europa, già nel Misto). Lo scopo del gruppo è quello di sorvegliare “da dentro” la transizione ecologica del Governo Draghi e dare voce alle giovani generazioni “a cui sottraiamo futuro dilapidando risorse che le appartengono”, spiega Rossella Muroni durante l’evento di presentazione. Un tentativo di evitare che il greenwashing si trasferisca in politica e che si sprechino le risorse del PNRR.
FacciamoEco, sull’onda verde europea
In realtà FacciamoEco/Federazione dei Verdi è un passo importante di quel processo costituente che “parte dai Verdi e da Europa Verde e, includendo le forze associative, il mondo cattolico della Laudato si’ e il mondo imprenditoriale green, potrà cambiare il Paese e rendere possibile la transizione ecologica, grazie alle competenze e alla storia che lo contraddistinguono”, commenta la co-portavoce dei Verdi italiani, Elena Grandi. Dietro la decisione infatti c’è un accordo con il partito verde per l’uso del simbolo e per iniziare un percorso che porterà a inizio estate ad una nuova fase costituente/congressuale.
“Per gli European Greens l’Italia è un paese prioritario”, spiega l’europarlamentare e Segretario Generale Greens/EFA, Vula Tsetsi, intervenuta all’evento di presentazione di FacciamoEco “C’è bisogno anche qui in Italia di un’onda verde che come in Germania e in Francia in grado di conquistare le città e pesare all’interno del governo”. Per gli European Greens l’Italia occupa un ruolo centrale nella sfida europea per allargare la propria influenza, assente negli stati del sud Europa. Dunque rafforzare un soggetto verde nel nostro paese è una priorità politica e strategica per tutta la famiglia europea.
Le donne al centro e niente eco-opportunisti
Bisogna fare attenzione anche ai dettagli. “Non vogliamo fare un partito nuovo - spiega Muroni, che ha lasciato le file di LeU, gruppo parlamentare mai diventato partito nonostante le promesse elettorali - ma dare voce alle realtà associative e scientifiche, che da decenni si battono per una vera transizione ecologica del Paese, e alle nuove generazioni, consapevoli che un nuovo ambientalismo politico non può prescindere da una nuova visione dell’economia”. Un’apertura necessaria, che mette le donne al centro e la loro capacità di fare squadra, di affrontare i tanti temi della crisi, dal rilancio dell’agricoltura in chiave rigenerativa all’economia circolare, dalla valorizzazione del concetto di cura alla riscoperta dei territori.
Un’impostazione dunque progressista che vuole lavorare con l’industria e l’economia e non contro, come invece vogliono ancora numerose anime d’antan dell’ambientalismo duro e puro. Che guarda a 360° in cerca di alleanze dai movimenti al mondo cattolico ai tanti cittadini senza riferimento politico che vogliono un modo sano, sereno, giusto e prospero. In primis ai tanti elettori del M5S rimasti poco soddisfatti della svolta governista e della leadership Di Maio, ma anche ai sostenitori del PD che fanno fatica a capire le dinamiche interne del partito (che sull’ambiente non ha portato mai avanti deputate brave e competenti).
“La crisi profonda del partito democratico e il fallimento delle politiche ecologiste del M5S che aveva la guida dei ministeri delle infrastrutture, sviluppo economico e ambiente per attuare la transizione ecologica indicano come nel paese ci sia l'urgenza di riorganizzare una proposta politica nella società che sia credibile e non populista per battere anche gli eco-opportunisti e rilanciare l'economia del nostro paese”, ha commentato Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi.
FacciamoEco ci tiene a distinguersi da tutti quelli che adesso si dicono ecologisti. “In questa fase politica, in cui tutti si reinventano ecologisti, – spiega Lorenzo Fioramonti – è importante che chi ha una storia di impegno concreto sul fronte ambientalista faccia sentire la propria voce, dando spazio a tutte quelle realtà associative e scientifiche che da decenni si battono per una vera transizione ecologica del Paese. Grazie all’accordo con la Federazione dei Verdi, abbiamo deciso di mobilitarci per ricordare come un vero cambiamento sia possibile solo dando ‘voce’ a chi non ce l’ha, soprattutto le nuove generazioni”.
Elly Schlein e la ricostruzione del centrosinistra
Intanto si guarda con attenzione a questa operazione di lungo raggio. Secondo voci di corridoio ci sarebbero almeno già quattro i parlamentari pronti ad entrare dentro FacciamoEco. E potrebbe accelerare lo scounting dentro M5S e tra i tanti del gruppo misto. Un operazione che potrebbe poi accelerare le alleanze in vista delle elezioni di ottobre, in particolare nella città di Milano dove Sala ha confermato la sua alleanza con i Verdi.
Ha destato interesse anche l’annuncio – sempre del 9 marzo – della vicepresidente della regione Emilia Romagna, Elly Schlein, che ha lanciato “un’operazione pirata”, una rete per ricostruire il centrosinistra su nuove basi. “Ci servono proposte coraggiose e persone credibili per ricostruire l’intero campo [della sinistra] su basi diverse. Un campo che sia ecologista, progressista e femminista insieme. Per questo sforzo io ci sono, diamoci un appuntamento e lanciamolo insieme”. E ancora: “fa bene chi chiede una discussione ampia, sui temi che riguardano i problemi delle persone. Altrimenti il dibattito politico è asfittico, non lo capisce nessuno”.
Due operazioni, due postazioni diverse, ma che dimostrano una voglia fresca di capire cosa serve in Italia nel 2021, due processi aperti a lavorare al rinnovo. Certo, si sarebbe potuto fare prima, e magari in maniera più coraggiosa. Difficile capire come e se mai convergeranno – cosa oltremodo necessaria oggi – ma indubbiamente indicano un approccio diverso e agglutinante che in molti in queste ore applaudono su social e chat varie.
“Ho colto la coincidenza dell’uscita di Elly con la nostra in maniera molto positiva”, conclude Rossella Muroni. “Lei ha ragione a porre un tema culturale di apertura. In Italia siamo settati a ragionare a compartimenti stagni, questo è il momento per tutti di fare il proprio compito”. Nel tentativo di incalzare l’intero mondo progressista, di centro, di sinistra. La pandemia e la crisi economica conseguente sono fenomeni che richiedono il coraggio di donne e uomini per cambiare la politica. D’altronde il 2021 è come se fosse il 1945. Una fase carica di gravitas, dove l’unità progressista, preservando la ricchezza data dalla diversità delle tante anime, è l’unica salvezza.