Nove aziende olandesi di acqua potabile inizieranno a utilizzare un passaporto dei materiali per le proprie tubature entro il 2023. I passaporti digitali sviluppati serviranno a contenere informazioni sui materiali e sulle risorse utilizzate per la loro produzione, sulla loro ubicazione e su quando saranno disponibili per un riutilizzo di alta qualità.

Un passaporto dei materiali per tubature idriche più circolari

L'obiettivo della rete Blauwe Netten è di rendere circolari 100.000 chilometri di condutture sotterranee entro il 2050. Il passaporto dei materiali è un primo passo importante verso il raggiungimento di questo obiettivo, in quanto terrà traccia di quali materiali vengono immessi nel terreno.
Le informazioni riguardanti i materiali, i metalli e il posizionamento degli stessi, fornite dai produttori e dai fornitori delle tubature, saranno poi prese in considerazione anche dalle aziende di acqua potabile nelle gare d'appalto. Le nove aziende olandesi hanno deciso di utilizzare questi passaporti nella loro stretta collaborazione all'interno della rete di acquedotti Blauwe Netten, avviata con il supporto di MVO Nederland, ente no profit olandese che riunisce imprenditori impegnati nella costruzione di un’economia a prova di futuro, neutrale dal punto di vista climatico, circolare, inclusiva e con filiere eque.

Il passaporto dei materiali, come anche il passaporto digitale dei prodotti a cui sta lavorando la Commissione europea, aumenta la trasparenza all'interno della catena di approvvigionamento e di conseguenza migliora la gestione del riutilizzo dei materiali. Conoscere la qualità dei flussi di materiali che saranno residui a fine utilizzo e sapere quando e dove saranno nuovamente disponibili consentirà la pianificazione e la logistica del lavoro con i materiali circolari. Dato che le tubature hanno una durata di vita di diversi decenni, le aziende della rete Blauwe Netten inizieranno oggi a implementare il passaporto dei materiali creando il registro dei materiali del futuro.

100.000 chilometri di tubature da mappare sul catasto dei materiali

Già lo scorso anno, Blauwe Netten ha avviato un progetto pilota in cui le aziende di acqua potabile PWN, WML e Vitens e i produttori AVK, Dyka e Beulco hanno acquisito esperienza nella creazione e nella registrazione delle informazioni contenute nei passaporti dei materiali. Il progetto pilota, rivelatosi un successo, dimostra che le funzionalità della piattaforma Madaster soddisfano ampiamente le esigenze di facilitazione del riutilizzo di alta qualità dei materiali e che l'interconnessione dei relativi sistemi è semplice. Ogni azienda inizierà ora questo processo di mappatura e registrazione digitale al proprio ritmo. Per alcune, ciò significherà studiare l'impatto dell'introduzione di un tale passaporto dei materiali all'interno della propria organizzazione, mentre altre inizieranno ad adattare i propri sistemi e criteri di valutazione nelle procedure di gara.

Se il modello di gestione idrica olandese è un modello di resilienza, innovazione e collaborazione, l‘acqua pulita del rubinetto è qualcosa che nei Paesi Bassi si dà per scontato. Tuttavia può certamente essere migliorato il modo in cui l’acqua potabile arriva ai rubinetti. Attualmente sono in funzione oltre 100.000 chilometri di tubature idriche sotterranee nei Paesi Bassi. L’impatto di un intervento su di esse sarebbe enorme in quanto le informazioni dettagliate sulle materie prime utilizzate e sull'origine dei tubi ad oggi sono minime. Ciò rende impossibile un riutilizzo dei materiali che sia un sovraciclo e non uno scadimento dei materiali considerati di valore nullo o quasi.
“I tubi tendono a essere rottamati dopo l'uso", afferma Maria van der Heijden, direttore di MVO Nederland. “La rete Blauwe Netten si assume ora la responsabilità di garantire che un riutilizzo di alta qualità dei tubi dell'acqua potabile sia effettivamente possibile. Questo dimostra che, attraverso la cooperazione e un po’ di spirito d’iniziativa, il sistema può essere spostato verso un'economia circolare”.

Il passaporto dei materiali

L’iniziativa delle aziende idriche olandesi si basa sull’infrastruttura digitale e sull’esperienza più che quinquennale di Madaster, il “catasto dei materiali”, la prima piattaforma online che facilita la generazione e la registrazione centrale standardizzata dei passaporti dei materiali, oggi attiva in numerosi Paesi europei quali Paesi Bassi, Svizzera, Germania, Norvegia, Belgio, Danimarca.
Madaster, nato nel settore dell’edilizia, supporta i passaporti su vari livelli, da quello dei materiali a quello dei prodotti, fino a valutare interi edifici, aree e valore finanziario di materiali, prodotti e immobili.
La necessità di un passaporto dei materiali nasce dall’idea che “i rifiuti esistono perché sono materiali privi di identità”, un’idea visionaria di Thomas Rau e Sabine Oberhuber, architetto lui e business strategist lei, autori tra l’altro del volume Material Matters (edito in Italia da Edizioni Ambiente).

Immagine: Kerem Karaarslan (Unsplash)