Alla luce del ruolo strategico svolto dalla blue economy per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, Italia e Portogallo stanno rafforzando la ricerca scientifica ed economica in tema di economia del mare e ricerca energetica dal moto ondoso.
Blue economy e green economy fra Italia e Portogallo
Nel corso degli ultimi mesi, l’Ambasciata d’Italia a Lisbona ha rilanciato le opportunità di investimento per le imprese italiane blue in Portogallo. L’ambasciatore italiano a Lisbona, Carlo Formosa, sta diffondendo, con estrema attenzione, le opportunità di affiancare alla green economy anche la dimensione della blue economy per garantire un futuro sostenibile, evidenziando il ruolo centrale dei mari per la salute del pianeta e per le economie di Italia e Portogallo. Anticipando alcuni dei temi che sono stati oggetto di discussione durante la recente Conferenza ONU sull’Oceano, svoltasi a Lisbona nel giugno 2022, le istituzioni imprenditoriali italo-portoghesi stanno implementando la collaborazione e la ricerca su progetti economici comuni e sul ruolo del mari per lo sviluppo sostenibile del Mediterraneo, sottolineando l’urgenza di adottare un approccio globale improntato sui principi della sostenibilità, del potenziamento della ricerca scientifica e della sicurezza marittima.
Alghe e bioeconomia blu
Temi centrali, la biotecnologia blu e la bioeconomia blu che possono svolgere un ruolo cruciale come alternative vegetali coltivate alla plastica e ad altre applicazioni petrolchimiche. D’altronde, la ricerca nel settore è ancora all’inizio e la produzione di alghe ha raggiunto un fatturato totale di 10,7 milioni di euro in Francia, Spagna e Portogallo. Nel 2022, la Commissione europea ha adottato una strategia economica per la coltivazione delle alghe per favorire lo sviluppo del settore e il Portogallo rappresenta un interessante hub da conoscere anche per le imprese italiane.
Economia blu e rinnovabili
In aggiunta, le attività emergenti nel mondo dell’energia rinnovabile marina, tra cui l’eolico galleggiante offshore, l’energia delle onde e delle maree e l’energia solare fotovoltaica galleggiante, possono aiutare l’Europa a raggiungere il suo obiettivo di neutralità carbonica entro il 2050 e anche in tale scenario le autorità di Lisbona stanno investendo, implementando e diffondendo le importanti opportunità nate dallo sfruttamento dello spazio e delle acque oceaniche. All’interno delle istituzioni europee, il Portogallo beneficia dello status di “nazione dalle potenzialità marittime”, affermandosi con una forte identità culturale ed economica in rapporto ai suoi usi e costumi, ma anche valorizzando le nuove prospettive economiche, occupazioni e commerciali.
Il “Piano mare” del Portogallo
L’identità marittima del Portogallo necessita di essere ulteriormente sviluppata e implementata e il know how italiano può rappresentare un ulteriore stimolo alla crescita innovativa delle capacità della blue economy. Attualmente, il Portogallo ha una politica dedicata al mare ancorata ai pilastri della sostenibilità ambientale e dell’innovazione, delle modalità di azione che sono state raggiunte nel corso di analisi, dibattiti e investimenti nell’ultimo decennio. Il Paese ha varato una Strategia Nazionale per il mare nel 2006, aggiornata successivamente nel 2104, ed ulteriormente implementata nel “Piano Mare Portogallo” frutto anche delle idee innescatesi con la Conferenza sugli Oceani organizzata dalle Nazioni Unite a Lisbona. I lavori di Lisbona hanno evidenziato l’esigenza di accrescere le conoscenze e la tecnologia marina per costruire la resilienza degli oceani e rilanciare il ruolo economico e sociale del mare, con l’obiettivo di mappare l’80% dei fondali marini entro il 2030.
Durante i lavori sono stati affrontati diversi temi, quali: promuovere e rafforzare economie sostenibili; gestire, proteggere, conservare e ripristinare gli ecosistemi marini e costieri; ridurre al minimo l’acidificazione degli oceani, la deossigenazione e il riscaldamento degli oceani; rendere sostenibile la pesca; accrescere le conoscenze scientifiche e sviluppare capacità di ricerca e trasferimento di tecnologia marina e migliorare la conservazione e l’uso sostenibile degli oceani e delle loro risorse mediante la concreta applicazione del diritto internazionale.
Tematiche e opportunità che il Portogallo vuole sviluppare per la crescita della propria economia nazionale. E la sinergia con le imprese e le realtà istituzionali italiane potrebbe ulteriormente rafforzare tale visione, generando occupazione anche per le eccellenze della blue economy nostrane.
Immagine: Shaun Dakin (Unsplash)