Nei prossimi anni, l’ampio utilizzo di legname in edilizia potrebbe modificare radicalmente il volto delle nostre città. È quello che si augura la Laudes Foundation, promotrice dell’iniziativa Built by Nature, che punta nel corso del prossimo decennio a sfruttare il potenziale delle foreste e della bioeconomia per creare edifici a prova di futuro. Avvalendosi di una rete di partner e di un fondo di investimenti che finanzierà le iniziative che mirano all’espansione dell’utilizzo del legno in Europa.
La sfida è imponente: decarbonizzare il settore edilizio puntando sul legno e le foreste. In particolare, ridurre le emissioni dai materiali da costruzione industriali che minacciano di consumare il nostro budget di carbonio residuo. Se, da un lato, le foreste sono riconosciute come la soluzione migliore per le emissioni negative dall’altro il loro potenziale non è sfruttato appieno a causa della creazione di prodotti in legno di breve durata e di basso valore e della gestione non ottimale delle foreste attualmente produttive.
Built by Nature: edifici e foreste
Built by Nature è la risposta a queste sfide della Laudes Foundation che, attraverso questa nuova iniziativa punta a unire foreste e edifici nel raggiungimento degli obiettivi degli Accordi di Parigi. Come sostiene James Drinkwater, Head of Built Environment della Laudes Foundation, “l’iniziativa vuole sottolineare il ruolo del legno nel settore edilizio e valorizzare le soluzioni già disponibili. Built by Nature vuole unire i due grandi sistemi, foreste ed edifici, che spesso sono totalmente separati, non solo per accelerare la trasformazione delle costruzioni in legno, ma anche per alzare l’impatti sul clima di queste soluzioni, assicurando che il carbonio venga davvero immagazzinato negli edifici per generazioni. Si tratta di garantire che il legname e i materiali a base lignea abbraccino l’economia circolare e rigenerativa e possano giocare ad armi pari con gli altri materiali”.
Come è possibile vedere anche dalle nuove politiche europee, la transizione verso le costruzioni in legno è già in atto. Tuttavia, sta procedendo troppo lentamente. Se, naturalmente, il legno non può essere l’unica soluzione per la decarbonizzazione, come sostiene Drinkwater “con Built by Nature vogliamo assicurarci che, accanto all’acciaio pulito e al cemento a basso contenuto di carbonio, si investa nel legno e nella creazione di domanda di legno che al momento manca in Europa”.
Un network per un’edilizia basata sul potere della natura
Built by Nature mira a diventare un network tra gli stakeholder del settore edilizio e un fondo di investimenti per accelerare l’adozione del legname nell’edilizia europea. Grazie a partnership importanti con, tra gli altri, Climate-Kic – che ha in corso a Milano e Madrid progetti riguardanti l’innovazione industriale, politica e finanziaria necessarie per la trasformazione del legno in edilizia – Carbon Neutral Alliance e University of Cambridge, Built by Nature invita progettisti, sviluppatori, investitori, proprietari di beni, assicuratori e decisori delle politiche cittadine a riconoscere l’importanza del momento e a unire le forze per creare un’edilizia basata sul potere della natura. Attingendo al know-how dei partner che hanno dato vita a iniziative come il Climate Smart Forest Economy Program (Csfep www.csfep.org ), Built by Nature intende aggregare la domanda e, ponendo le giuste garanzie, ad assicurarsi che costruendo edifici in legno si vada davvero a migliorare l’impatto sul clima e a plasmare nuovi mercati nella giusta direzione.
Un fondo di investimento, nel solco della COP26
Accanto alle partnership nel settore edilizio che condividono con Built by Nature la strategia basata sulla bioeconomia circolare, e che hanno anche ispirato il Nuovo Bauhaus Europeo, attraverso il suo Acceleration Fund, Built by Nature mira a finanziare iniziative che diffondono l’utilizzo responsabile e ottimale del legno in edilizia. Nei prossimi anni il fondo iniziale di 5,5 milioni di euro punta a investire tra i 50 e i 250.000 euro in iniziative che, per esempio, progettano nuovi modelli di business e sperimentano nuove tecnologie e protocolli all’interno della catena di fornitura del legname.
Come sostiene Drinkwater, “ZeroCarbonFund è stato l’esempio di un nuovo modello finanziario che cerca di unire l’intero ciclo del carbonio attraverso le foreste e gli edifici, guardando al tempo stesso al modello economico per cercare di creare più edifici che si basano sulle foreste. Altri progetti interessanti sono in corso nei Paesi Bassi, dove si sta lavorando all’edilizia sociale basata sulla bioeconomia, o all’University College di Londra, dove stanno studiando le norme antincendio. Uno dei miti nel settore edilizio è infatti che il legno e i materiali a base lignea non siano performanti in caso di incendi: in realtà, all’Ucl stanno dimostrando che gli edifici con strutture di legno, oltre a stoccare più carbonio, possono anche essere più resilienti al fuoco dell’acciaio”. Tra i partner di Built by Nature ci sono anche enti visionari, come l’Institute for Advanced Architecture of Catalonia, che il prossimo anno ospiterà a Barcellona (nominata European Forest City 2022) una grande conferenza per costruire una rete tra la comunità del mondo forestale e quella dell’edilizia.
Nel passaggio da un’economia estrattiva a una di tipo rigenerativo, Built by Nature vuole sollecitare tutti gli attori della filiera a investire nel lavoro di ricerca che è oggi necessario nel settore, e chiede agli investitori e ai donors di unirsi al fondo di accelerazione per sostenere quei progetti sperimentali da cui potrebbero scaturire soluzioni davvero trasformative per clima ed edilizia. Non a caso, l’iniziativa Built by Nature si inserisce nel solco tracciato dalla Cop26, descritta come la prima Cop dell’“economia reale”, in cui la finanza sarà uno dei fulcri e in cui, per la prima volta, il settore privato con i suoi rappresentanti aziendali diventerà parte centrale dell’agenda accanto ai leader politici.
Da segnare in calendario l’11 novembre: sarà il Cities, Regions and Built Environment Day alla Cop26.
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