Il Ministero della Transizione ecologica metterà a disposizione 27 milioni di euro per l’installazione di ecocompattatori per la raccolta dei rifiuti in plastica nei Comuni. Lo ha annunciato in un comunicato la sottosegretaria alla Transizione ecologica Vannia Gava (Lega). Il bando è rivolto agli enti locali, che dovranno fare richiesta entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Un fondo per gli impianti “mangia-plastica”
Gli ecocompattatori sono piccole macchine automatizzate che riducono il volume dei rifiuti (nella fattispecie, di quelli in plastica) preparandoli per la fase successiva di trattamento, che si tratti di riciclo o smaltimento.
“Per gli impianti 'mangia-plastica' abbiamo previsto una dote di 27 milioni da destinare agli enti locali: una cifra considerevole per coinvolgere i Comuni nella grande sfida che è quella del trattamento della plastica", ha dichiarato la sottosegretaria Gava. "Si tratta di un programma sperimentale in cui crediamo molto: il vero nemico dell'ambiente, infatti, non è la plastica, ma la mancanza di impianti e di organizzazione di una gestione industriale dei rifiuti. Finalmente, grazie anche ai fondi del Recovery fund e al Pnrr, abbiamo la possibilità di recuperare il tempo perso”.
Il bando prevede la possibilità di richiedere un ecocompattatore ogni 100mila abitanti, mentre i Comuni al di sotto dei 100mila abitanti ne potranno installare soltanto uno. I contributi prevista sono di 15mila euro per ogni ecocompattatore standard e di 30mila euro per ogni ecocompattatore alta capacità.
“Sono certa che i Comuni aderiranno numerosi al progetto e sarà una sinergia importante per un’economia circolare concreta”, conclude Gava nella nota stampa.
Non mancano però i dubbi su un’iniziativa che, come hanno già fatto notare alcune associazione ambientaliste, pare semplicemente un palliativo, quando il vero e unico modo per affrontare il problema dell’inquinamento da plastica è ridurne il consumo ed eliminare il monouso.