Quotata alla Borsa di Milano, Ratti produce tessuti e accessori per i brand del lusso e della moda.
Leader nel design e nelle tecnologie di stampa, in possesso di un leggendario heritage culturale – con un archivio di oltre un milione di pezzi fra tessuti e disegni – la società pubblica il bilancio di sostenibilità dal 2017 e ha da tempo incorporato la sostenibilità nelle proprie strategie di impresa. Si è dotata di un sistema di responsable governance che, oltre al presidio dell’etica, dei rischi, delle forniture e della sostenibilità, prevede che ai manager della società vengano assegnati annualmente obiettivi di performance ambientale e sociale.
L’impegno sociale
Sul piano sociale, il welfare aziendale di Ratti include l’assistenza sanitaria integrativa, aree relax, servizi alla persona, servizio di lavanderia, mercatino a km0, colonnine di ricarica gratuita per auto ibride ed elettriche. Sul fronte dell’impegno civico Ratti effettua donazioni, partecipa a progetti di inclusione sociale, collabora con centri di ricerca e università. Ha siglato un accordo di partnership con ITC, un’agenzia dell’Onu, per l’attuazione dell’Ethical Fashion Initiative, programma a cui Ratti contribuisce apportando le competenze necessarie a consentire l’accesso al mercato di realtà che vantano tradizioni secolari ma che sono situate nelle aree meno fortunate del pianeta, come la seta afghana o i tessuti del Burkina Faso. In questo modo, Ratti favorisce anche l’occupazione femminile e la creazione di reddito.
La prima ondata della sostenibilità: il chemical management
La storia recente della sostenibilità ambientale registra tre movimenti in successione: il chemical management, la rivoluzione di materiali e manifattura, l’economia circolare.
Innescato dal Reach, il regolamento europeo sulle sostanze chimiche, il chemical management ha indotto le imprese a investire e a impegnarsi per la riduzione e la ricerca di alternative per le sostanze indesiderate. Oggi Ratti è una società Pfc free, ed è contributor di Zdhc, il protocollo per l’azzeramento delle sostanze pericolose.
La seconda ondata della sostenibilità: la rivoluzione dei materiali e della manifattura
Grazie agli investimenti effettuati e all’impegno di tutti i dipendenti, Ratti ha ridotto i propri consumi di energia elettrica, gas metano e acqua di circa il 30% per metro prodotto (2019 su 2013). La società utilizza il 100% di energia verde, in parte autoprodotta.
L’offerta di Ratti si compone di prodotti bio, riciclati, sostenibili. Tanto i materiali quanto la manifattura rientrano in un ampio ventaglio di certificazioni di prodotto e di sistemi di gestione. L’obiettivo di Ratti è di estendere il proprio raggio di azione alla supply chain. Nel 2021 ha iniziato, per lo stabilimento di Guanzate (Como), il lavoro connesso all’applicazione della Oef (Organizational Enviromental Footprint), la metodologia europea per la determinazione dell’impronta ambientale nella prospettiva del ciclo di vita. Ratti sarà net zero entro il 2050.
La terza ondata della sostenibilità: l’economia circolare
L’economia circolare punta ad allungare il ciclo del prodotto tramite l’approvvigionamento con materiali rinnovabili, durevoli, riciclati, riciclabili, oltre che con l’ecodesign e il rientro in circolo degli scarti. Accanto alla tradizionale attenzione per i rifiuti prodotti dalla società (che si sostanzia in misure di riduzione e di miglioramento della gestione), Ratti guarda anche a valle e a monte della propria catena del valore, e ha lanciato sul mercato Second Life, una linea di prodotti e servizi circolari.
Second Life Fibers utilizza gli scarti di seta per produrre imbottiture per capi finiti, valorizzando le proprietà termiche della fibra; Second Life Hydro (con il marchio commerciale Texun) propone un servizio di ricondizionamento di capi usati attraverso il ripristino fluoro-free della funzionalità idrorepellente, con prestazioni superiori ai prodotti consumer; infine, Second Life Print consente, attraverso tecniche innovative di nuova stampa di capi invenduti del cliente, la reimmissione sul mercato dei prodotti, sottraendoli a un destino di downcycling (ovvero di dismissione come rifiuto).
Green e digitale
Nella strategia di Ratti transizione green e transizione digitale marciano insieme. Digitale per Ratti equivale a digitalizzare la manifattura, offrire al cliente un modello di relazione digitale, e passare dalla fabbrica automatizzata alla fabbrica intelligente, integrando macchine, IT, nuove tecnologie e nuovi dispositivi. Oggi Ratti dispone di salette multimediali in cui i clienti possono accedere da remoto alle offerte di prodotto, e di visori Hololens2 che consentono ai clienti di “trovarsi in Ratti” pur essendo fisicamente lontani. Inoltre, l’azienda sta sviluppando applicazioni digitali che danno ai clienti la possibilità di comporre il prodotto desiderato selezionando opzioni di disegno e basi di stampa.
Il mondo Ratti è green e digitale, in perenne tensione fra nuova compliance e innovazione. Con la consapevolezza che la sostenibilità è un must, non un plus, e che solo un incessante sentimento di insoddisfazione per i risultati raggiunti può dare continuità alla impresa, e orizzonte di futuro alle persone.
Immagine: l'archivio Ratti
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