Marie Wheat, membro del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e relatrice all’Efib2015, parla con Joanna Dupont delle difficoltà e dei successi nella realizzazione dell’Usda BioPreferred® Program.
Qual era l’obiettivo originario del BioPreferred® Program?
“L’idea era di creare nuovi mercati per prodotti biobased e per valorizzare i prodotti agricoli domestici, offrendo così un sostegno all’economia dell’America rurale. Il programma ha anche contribuito a incrementare la sicurezza energetica, perché porta a utilizzare materie prime rinnovabili prodotte negli Stati Uniti, invece di combustibili fossili importati, da impiegare nella realizzazione di prodotti industriali.”
Come ha avuto inizio l’Usda BioPreferred® Program?
“Il programma è stato inizialmente autorizzato dal Congresso degli Stati Uniti nel Farm Bill del 2002 e di nuovo nei Farm Bill del 2008 e del 2014. Il programma BioPreferred® è costituito da due parti. La prima è costituita dal Federal Preferred Procurement, che definisce i prodotti su cui orientare la scelta degli acquisti da parte delle agenzie federali. A ora abbiamo 97 categorie di prodotti che sono state selezionate per gli acquisti e che comprendono circa 14.000 singoli prodotti. La seconda parte consiste nel marchio che le aziende possono scegliere di applicare se hanno fatto testare i propri prodotti in laboratori certificati e indipendenti, che controllano il contenuto biobased del prodotto. Infatti, solo dopo la certificazione e l’approvazione le aziende possono utilizzare il marchio ‘Prodotto Usda certificato biobased’, che mostra anche la percentuale di contenuto biobased o di nuovi materiali a base di carbonio presenti nel prodotto.”
Negli Stati Uniti avete ottenuto grandi risultati in termini di posti di lavoro e di crescita economica generati dalle industrie biobased e sostenuti dal BioPreferred® Program. Può parlarci di questo aspetto?
“Nel giugno del 2015 è stata pubblicata un’analisi dell’impatto economico prodotto dall’industria americana dei prodotti biobased che mostra come nel 2013 abbia contribuito con un totale di 359 miliardi di dollari al Pil americano, e con 4 milioni di posti di lavoro. Inoltre lo studio prevede che nei prossimi 5 anni l’industria dei prodotti biobased creerà altri 500.000 posti di lavoro. La ricerca evidenzia anche che l’effetto diretto sull’occupazione nelle industrie biobased è di 1,52 milioni di posti di lavoro, quello indiretto di 1,11 milioni di posti e quello indotto di 1,39 milioni, per arrivare a un totale che supera i 4 milioni. Sono state fatte proiezioni simili anche relative al Pil e al valore aggiunto, e ciò contribuisce a dimostrare il potenziale cumulativo dell’industria dei prodotti biobased (vedi figura 1).”
Le industrie dell’Unione europea basate sul rinnovabile sperano di poter seguire l’esempio americano creando un meccanismo di acquisizione da parte dell’amministrazione pubblica dei prodotti biobased. Che lezione si può trarre dalla vostra esperienza?
“Si tratta di un processo con molte facce, che costituisce di per sé una sfida, e quindi non esiste una soluzione valida per tutti. Comunque direi che esercitare una leadership cambia veramente le cose in termini di creazione di nuovi mercati, posti di lavoro e di crescita per i prodotti biobased. Laddove sono i governanti a parlare di acquisto di prodotti biobased e a incoraggiare il loro sviluppo e commercializzazione è possibile fare autentici progressi. Per esempio negli Stati Uniti nel marzo del 2015 è stato pubblicato un nuovo ordine esecutivo dal titolo ‘Programmare la sostenibilità federale nel prossimo decennio’, che promuove gli acquisti biobased da parte delle agenzie federali. In pratica a partire dal 2016 fino a quando un’agenzia non raggiunge almeno la percentuale del 95% di acquisti biobased, deve stabilire un obiettivo annuale di contratti che devono essere aggiudicati con criteri biobased, e un valore in dollari di prodotti biobased che deve essere speso e documentato attraverso questi contratti nel seguente anno fiscale. Questo è un elemento di grande importanza nell’incrementare la fiducia degli investitori nel biobased.
Anche la diffusione e la comunicazione sono fattori fondamentali e ce ne occupiamo costantemente. Mentre si tratta quasi di una seconda natura per coloro che lavorano nel settore, il biobased è ancora relativamente sconosciuto a moltissime persone. Riuscire a far conoscere a un pubblico sempre più ampio i vantaggi dei prodotti biobased è una delle cose che il programma BioPreferred® ha fatto molto efficacemente, operando su numerosi e diversi canali. Per esempio di recente abbiamo tenuto un corso in streaming, trasmesso anche via satellite, specifico per chi si occupa di uffici acquisti in un’amplissima gamma di settori in tutto il mondo. I partecipanti potevano scaricare un link per partecipare al corso, con la possibilità di fare domande e accedere alle linee guida. Gli acquisti nel settore pubblico sono un ambito in cui la formazione può davvero fare la differenza. E noi possiamo offrire una guida reale e concreta su come fare acquisti biobased nel settore pubblico. Siamo attivi su tutti i livelli di comunicazione e in grado sia di spiegare a un consumatore che cos’è un prodotto biobased, sia di offrire dettagli tecnici sull’approvvigionamento a un funzionario federale. Per accrescere la conoscenza del programma e del suo valore, organizziamo con continuità incontri con stakeholder dei settori industriali emergenti e in più rapida espansione. Comunichiamo con chi opera nei settori della chimica biobased, delle bioplastiche, i prodotti biobased per la pulizia, i lubrificanti biobased, ecc.
Comunichiamo con chi crea questi prodotti per aiutarli a capire come ricevere il marchio, così che possano diventare parte del nostro processo di educazione e diffusione, e anche su come usare il marchio stesso per contribuire a educare i consumatori. Puntiamo molto sull’uso estremamente efficace del nostro sito web, per formare tutti i possibili utenti. Inoltre, promuoviamo molte attività che riguardano la leadership, la formazione e la diffusione, cercando di fare il possibile per semplificare il processo.”
Che altri strumenti trova particolarmente efficaci per aumentare la consapevolezza della disponibilità dei prodotti biobased?
“Le storie di successo aiutano molto ad aumentare la credibilità e a catturare l’immaginazione di molte persone, e sul nostro sito ne riportiamo diverse. Inoltre cerchiamo continuamente modi diversi per raggiungere nuovo pubblico e informarlo delle opportunità offerte dal biobased. Recenti iniziative comprendono il lavoro con la Nasa, il Kennedy Space Centre, il Dipartimento dei Trasporti e il Dipartimento degli Interni. Poter vedere e toccare i prodotti fa la differenza per molte persone, perché aiuta a far diventare ‘reali’ i prodotti biobased.”
Come diffondere i principi del BioPreferred®: il caso della Nasa
Nell’aprile di quest’anno il Kennedy Space Center della Nasa ha invitato lo United Soybean Board (Usb) e l’Usda BioPreferred program a tenere un corso di formazione, per il proprio staff e per i contractor. per altre stazioni della Nasa. Il Kennedy Space Center ha anche ospitato sei produttori biobased nel corso delle proprie iniziative per l’Earth Day 2015. L’obiettivo era di far conoscere al proprio staff, ai principali appaltatori e ai portatori di interesse locali i prodotti biobased già disponibili ad essere utilizzati in diverse operazioni. Il risultato è che il Kennedy Space Center sta programmando di ampliare il proprio utilizzo di prodotti biobased: nel settembre di quest’anno ha installato 274 metri di moquette biobased della Signature Accord nel Centro Visite. Quel tipo di moquette è stato scelto nel BioPreferred program quale prodotto ‘qualificato’ per gli acquisti preferenziali del Governo Federale. La Nasa e il Kennedy Space Center stanno dimostrando l’impegno delle Agenzie federali nel soddisfare i requisiti del programma di acquisti obbligatori, e evidenziando i benefici dei bioprodotti che i visitatori e i cittadini possono vedere e toccare.
STS-124, 2008. Courtesy Nasa
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Nell’Unione europea sappiamo che i coltivatori spesso non sono consapevoli del potenziale dei prodotti biobased nell’aggiungere valore alla loro produzione. Come avete affrontato questo aspetto all’Usda?
“In 51 stati americani Usda ha funzionari del Programma per lo Sviluppo Rurale addetti a informare i coltivatori di questo potenziale e a spiegare loro il BioPreferred® Program. Inoltre, e questo si rifà al discorso dell’importanza della ‘leadership’: ogni qual volta è possibile i nostri leader parlano del Programma durante incontri ad alto livello in cui sono presenti produttori primari.”
Secondo il suo punto di vista, qual è la prossima grande opportunità per il BioPreferred® Program? E qual è la più grande sfida da affrontare?
“La più grande opportunità consiste nel creare più mercati su scala globale. In termini di insidie o sfide per l’Ue di cui essere consapevoli, è molto importante che il sistema di certificazione e il sistema di acquisti da parte del settore pubblico procedano contemporaneamente. Avere un marchio che indica che il prodotto che lo possiede dovrebbe essere acquistato a livello federale, aiuta veramente a semplificare le cose per tutte le persone coinvolte. Mentre il nostro sistema di certificazione veniva pubblicato online, dopo aver creato il sistema di acquisti pubblici, avevamo già una lista di merci destinate all’acquisto, ma che non erano ancora certificate: questo all’inizio ha impedito un avvio più rapido del programma.”
Il suo entusiasmo per il programma e per il suo potenziale è evidente. Che cosa le piace di più del suo lavoro?
“Mi piace l’idea che tutti i giorni lavoro per creare migliori opportunità economiche per le persone in tutto il mondo, utilizzando i prodotti biobased. Al momento abbiamo aziende di 42 paesi che partecipano al nostro programma e che hanno richiesto la nostra certificazione. Per me è una dimostrazione di come stiamo creando valore in tutto il mondo, e sono felice di essere parte di questo processo.”
Usda BioPreferred® Program, www.biopreferred.gov/BioPreferred/