Prendiamo il caso dei quaderni, dei blocchi o delle agende in carta riciclata. Si tratta di un mercato di nicchia ormai consolidato. Ma anche di un settore che nel corso degli anni da una parte ha giocato la carta del design e dall’altra è entrato nel comparto dei gadget aziendali offrendo le proprie competenze a marchi dei settori più vari giocando quindi il ruolo del terzista specializzato. Nascono così la linea di cartoleria personalizzata di Viviverde Coop o le collezioni ecosostenibili per conto di Emporio Armani. Un passo in più è quello compiuto dal fornitore di Feltrinelli con i quaderni che oltre alla carta vantano anche la copertina in cuoio riciclato.
Sempre nel settore della carta è emblematica la scelta compiuta dalla Arbos di Solagna, in provincia di Vicenza. Nata come azienda produttrice di articoli riciclati per l’ufficio, Arbos si è “inventata” un settore completamente nuovo, quello dei giocattoli di carta e cartone riciclati destinati ai bambini. Si tratta di una mossa abile che cavalca due tendenze convergenti. Da una parte, infatti, c’è l’attenzione crescente dei genitori per i prodotti naturali che non danneggiano l’ambiente. Mentre dall’altra una parte di quegli stessi genitori sono sempre più critici nei confronti dei gadget elettronici distribuiti a piene mani anche ai più piccoli e cercano un’alternativa. Ecco spiegata, dunque, la scelta della stessa Arbos di lanciare un prodotto come “Gli abitanti del villaggio” che fa perno su 18 personaggi e 9 parallelepipedi diversamente componibili e tutti in cartone riciclato.
Il passo successivo è ancora più ambizioso. E delinea una tendenza ancora agli albori ma destinata a svilupparsi nel prossimo futuro. Si tratta, infatti, di mettere in contatto quelle aziende che hanno materiali di scarto e che non sanno come utilizzarli con coloro che invece hanno le idee e la capacità di realizzarle grazie a una filiera di fornitori specializzati. È il caso di una penna prodotta come gadget per una casa automobilistica tedesca riciclando i catarifrangenti di auto rottamate. Oppure dell’utilizzazione degli sfridi di Gibus, azienda produttrice di tende da sole, da parte di Buffetti come rivestimenti di quaderni, agende o portaoggetti.
Se invece concentriamo la nostra attenzione sulla ricerca, la situazione appare più problematica riflettendo la situazione generale del paese. Eppure qualcosa si sta muovendo anche in questo campo. Lo conferma l’esperienza di Alisea Arte & Object Design, la stessa impresa che ha gestito l’operazione Gibus-Buffetti e il riciclaggio dei catarifrangenti delle auto. In questo caso il compito da risolvere era il riciclaggio della grafite proveniente dagli scarti di Tecno Edm, società produttrice di elettrodi. Che fare? L’opzione più semplice era quella di puntare sulla produzione di matite. Peccato che oggi tutte le matite siano prodotte in Cina con il fusto in legno a un costo talmente basso da mettere automaticamente fuori mercato ogni azienda operante in Occidente. La soluzione adottata ha visto il coinvolgimento di un gruppo di ricercatori e della designer Marta Giardini. Nasce così Perpetua, matita con il fusto in Zantech, un nuovo materiale chimico atossico coperto da brevetto e composto all’80% di grafite riciclata. Quello che conta, più del successo del prodotto (200.000 pezzi venduti in pochi mesi) è la scelta di trasformare il riciclo in un’occasione di innovazione.
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