Da fossile a rinnovabile, da lineare a circolare, da rifiuti a materiali, da usa-e-getta a riutilizzo, da obsolescenza a riparazione, da responsabilità a corresponsabilità... Ogni vero cambio culturale parte sempre da una nuova comprensione delle parole e dei concetti che lo descrivono. Così, in “Le parole della transizione ecologica”, nuovo volume appena uscito per Edizioni Ambiente, lo scrittore e divulgatore scientifico Roberto Cavallo ha deciso di riunire alcuni dei maggiori esperti di ambiente italiani per analizzare e costruire insieme il lessico dell’economia circolare e della rivoluzione sostenibile.
Parole nuove per la rivoluzione dell’economia circolare
Il viaggio nel vocabolario del cambiamento parte naturalmente dal termine che oggi fa da cappello a un universo di pratiche, modelli, concetti e strategie: la transizione ecologica, ovvero il passaggio da un sistema produttivo intensivo e non sostenibile dal punto di vista dell’impiego delle risorse, a un modello che ha nella sostenibilità, ambientale, sociale ed economica, il proprio punto di forza. Stabilito l’ampio terreno di gioco, Roberto Cavallo coinvolge quindi economisti, giuristi, sociologi, politici, ingegneri, agronomi, magistrati, antropologi e, non ultimi, ambientalisti nell’analizzare per la prima volta la transizione delle parole e dei verbi del passato verso il futuro. Il riferimento principale sono i lemmi presenti nella Direttiva europea 851/2018, parte del cosiddetto “Pacchetto economia circolare”, che mira a promuovere modelli di produzione, aziendali e di consumo innovativi, che riducano la presenza di sostanze pericolose nei materiali e nei prodotti, e ne favoriscano l’estensione del ciclo di vita e il riutilizzo.
“Buttare i rifiuti o consegnare i materiali? Anche il linguaggio cambia e si rinnova col passare del tempo – scrive Cavallo nell’introduzione - basti pensare a quanti termini nuovi abbiamo imparato a utilizzare nel corso della pandemia. D’altro canto, però, il linguaggio influenza il nostro pensiero, le nostre emozioni e dunque le nostre azioni. Un condizionamento che si manifesta sui nostri acquisti, sulla scelta dei luoghi di vacanza, su come impiegare il tempo libero, sulle relazioni con gli altri”. Il libro vuole allora condurre il lettore ad allontanarsi da un glossario che ha condizionato, anche culturalmente, il nostro rapporto con i materiali, sviluppando un nuovo vocabolario più adatto alle pratiche rigenerative e circolari a cui devono puntare le nostre economie.