Promosso e organizzato da EuropaBio, l’associazione di rappresentanza in Europa dell’industria biotech e biobased, Efib, Forum europeo sul biotech industriale e la bioeconomia, raggiunge quest’anno la sua ottava edizione.

L’evento, che si terrà presso il centro congressi Square a Bruxelles, vivrà un’edizione del tutto particolare, se si considera l’enorme crescita di interesse che si registra attorno ai settori della bioeconomia e dell’economia circolare. Politiche europee, nazionali e locali, innovazione tecnologica, progetti industriali e programmi di ricerca: tutto ciò che si sta muovendo in un’area strategica per la sostenibilità delle economie europee troverà a Efib un importante momento di sintesi, aggiornamento e soprattutto di confronto, tra società, economia e politica, Materia Rinnovabile ha intervistato Nathalie Moll, segretario generale di EuropaBio per tracciare un profilo ed entrare nei dettagli di questa nuova edizione di Efib che si svolge mentre, sempre a Bruxelles, si stanno prendendo decisioni (speriamo) importanti per far decollare lo sviluppo di questi settori.

 

Può spiegarci per prima cosa come è nata l’idea di organizzare Efib e quali sono i suoi obiettivi?

“Efib svolge due ruoli cruciali per le industrie europee che si occupano di biotech e di biobased industriale. Prima di tutto mette insieme l’intera catena di valore, dai produttori primari, all’industria della trasformazione, ai fornitori di tecnologie, ai grandi marchi, alla società civile. Questo è fondamentale per capire le differenti necessità e prospettive di settori diversificati che cercano di passare a un’industria basata sulle rinnovabili. In secondo luogo, crea uno spazio in cui le industrie e i politici europei possano incontrarsi per conoscere meglio gli ultimi successi della bioeconomia resi possibili dalla biotecnologia industriale. E anche per discutere su come superare gli ostacoli presenti sul percorso per raggiungere maggiore competitività e benefici economici e ambientali.”

 

Quali sono le più importanti innovazioni di questa edizione rispetto alla precedente?

“In un anno sono successe molte cose e di conseguenza ci saranno molte innovazioni da tutto il mondo tra cui scegliere. L’Efib si è sempre concentrato molto sull’innovazione: quest’anno abbiamo quattro percorsi dedicati a quest’area. Sentiremo parlare persone che stanno operando rivoluzioni nello sviluppo sia del prodotto sia della lavorazione, rese possibili dal biotech industriale in diversi settori, tra cui l’industria cartaria, dei trasporti, della plastica, del trattamento dei rifiuti, del packaging e dei prodotti per la cura personale. Ogni anno abbiamo il compito – inevitabile – di selezionare le migliori presentazioni dai percorsi di innovazione e queste riceveranno il nostro premio John Sime: ecco perché bisognerà visitare questo spazio.”

 

Chi partecipa all’Efib?

“Quest’anno ci aspettiamo oltre 700 partecipanti da tutto il mondo e da un gran numero di differenti settori legati ai prodotti biotech e biobased. Ospiteremo anche oratori di alto livello dalla Ellen Macarthur Foundation, FrieslandCampina, Jaguar Land Rover, Akzo Nobel e Deinove come anche da Carlsberg e Wwf. Visto che l’evento sarà ospitato a Bruxelles speriamo di avere un numero record di politici: siamo felici di confermare che il discorso di apertura sarà tenuto dal Direttore Generale del DG Environment della Commissione europea, Daniel Calleja Crespo. Si uniranno a noi anche Ceo di società come Corbion, Metsa Fibre e Sodra. Il nostro scopo è rendere la discussione più possibile inclusiva, variopinta e dinamica allargando la partecipazione a tutti i campi della vita biobased.”

 

Cosa ci dice della partecipazione dei paesi extraeuropei?

“Malgrado il suo nome, un terzo dell’audience dell’Efib viene da fuori dall’Europa, in particolare da Stati Uniti e Canada. Quest’anno abbiamo molti speaker provenienti dagli Stati Uniti, tra cui Ron Buckhalt dell’Usda e il dottor E. William Radany, Ceo di Verdezyne. In più, in uno dei workshop pre-conferenza sulla valorizzazione dei rifiuti daremo il benvenuto a Tony Duncan del Circa Group direttamente dall’Australia! Le edizioni precedenti dell’Efib hanno visto partecipanti anche da Sudafrica, Malesia, Thailandia, Cina e Brasile.”

 

Floral carpet, Gran Place, Bruxelles, 2008. Foto di Wouter Hagens

 

Dal suo punto di vista, pensa che i cittadini europei siano consapevoli del ruolo della bioeconomia in termini di garanzia di uno sviluppo economico ecosostenibile in Europa?

“No, penso che abbiamo ancora molto lavoro da compiere per far sentire le nostre voci. Ci sono tanti buoni esempi di come il biotech industriale stia portando grandi benefici a molti livelli sia per l’Europa sia per i suoi cittadini. Dobbiamo però fare di più per renderli pubblici. È una grande sfida, e se tutti i settori della catena di valore faranno la loro parte potremo avere un forte impatto. Il problema per le industrie biobased emergenti è che sono così impegnate a cercare di consolidarsi, spesso con risorse limitate, che non hanno il tempo, lo spazio e il pubblico per spiegare perché stanno facendo ciò che fanno. L’Efib offre un showcase per queste industrie. E siamo orgogliosi di vedere come sia cresciuto: nel 2008 era un raduno di 80 persone, negli ultimi anni è diventato un evento internazionale con 700 partecipanti.”

 

E quali sono i principali progressi nella bioeconomia?

“Il lancio dell’impresa da 3,7 miliardi di euro Bbi Joint tra la Commissione europea e l’intera catena di valore della bioeconomia è una pietra miliare. Rappresenta, infatti, la creazione della European Bioeconomy Alliance che raggruppa molti settori diversi nella richiesta di nuove misure di supporto in quest’area. Inoltre, stiamo studiando misure per stimolare il mercato, come l’approvvigionamento pubblico, e per massimizzare le misure di supporto a quello industriale.”

 

Perché l’Efib quest’anno è focalizzato anche sull’economia circolare?

“L’economia circolare è un argomento caldo a Bruxelles. In parte perché la tecnologia pulita è stata identificata come un bene europeo nell’impegno alla creazione di posti di lavoro e crescita, e anche perché la Commissione europea sta attualmente preparando la sua proposta al riguardo. Biotech e biobased giocheranno un ruolo chiave nel diffondere la promessa dell’economia circolare in quanto permettono la transizione verso le rinnovabili e rendono possibile un più efficiente utilizzo delle risorse. Vogliamo essere un chiaro collegamento tra l’economia circolare e la bioeconomia: e quest’anno vogliamo guardare avanti per discutere come il biotech industriale può recare benefici a entrambe.”

 

Info

www.europabio.org

www.efibforum.com

 

L’ottavo Forum Efib – The European Forum for Industrial Biotechnology and the Bioeconomy – si terrà a Bruxelles il 27-29 ottobre 2015

 

Immagine in alto: Centro congressi Square a Bruxelles