L’industria globale del turismo è enorme, complessa e cruciale per molte economie locali e nazionali. Fino a poco tempo fa rappresentava un decimo dell’occupazione a livello mondiale e il 7% delle esportazioni globali. Il modello di crescita lineare di questa industria era già in difficoltà a causa di diverse macro-tendenze nella domanda e nell’offerta, e la crisi del Covid-19 gli ha assestato un colpo letale. Quando le frontiere e gli spazi aerei sono stati chiusi, la musica è finita per tutti gli attori dell’industria del turismo, ovunque.
Anche se il Covid-19 costituisce una minaccia per le vite e le strutture socioeconomiche, rappresenta anche una rara
opportunità per ripensare il “software” socioeconomico. Abbiamo urgentemente bisogno di aggiornarlo e passare a un’economia circolare e sostenibile.
Finora il
discorso sull’economia circolare si è focalizzato sulla lavorazione di prodotti materiali, ma ha trascurato le industrie dei servizi, come quelle dei viaggi e del turismo, e con esse il loro ruolo nella transizione globale verso l’economia circolare. L’industria del turismo è profondamente interconnessa con, e dipende da, molteplici flussi di risorse, beni e catene di valore di merci: dall’agricoltura all’industria alimentare, dall’edilizia ai trasporti, solo per nominarne alcune.
Nel libro bianco che abbiamo pubblicato di recente,
Circular Economy in Travel and Tourism, abbiamo esplorato i modi in cui i principi dell’economia circolare potrebbero contribuire a rendere l’industria dei viaggi e del turismo più sostenibile e resiliente nel lungo periodo.
L’ecosistema del turismo coinvolge svariati settori e attori, ognuno dei quali mostra differenze cruciali per tipologia e intensità di utilizzo di beni e materiali – da poco a molto esigente in termini di beni – per livello di servitizzazione (integrazione di servizi relativi al prodotto), modalità di coinvolgimento dei clienti ecc. Di conseguenza, i percorsi attraverso cui concretizzare l’economia circolare saranno diversi tra i vari settori e contesti di mercato.
Per i business molto esigenti in termini di beni,
l’approvvigionamento circolare rappresenta un fattore cruciale per consentire la circolarità a monte della catena di rifornimento, rendendo possibili iniziative finalizzate all’ottimizzazione dell’utilizzo di materiali e beni, in modo da evitare gli sprechi.
Al contrario, per i business poco esigenti in termini di beni
gli obiettivi commerciali, collaborativi e finalizzati a uno scopo, tesi a generare un impatto positivo per tutti i soggetti coinvolti, possono costituire una potente leva per la trasformazione in senso circolare.
Una volta accettata l’idea che l’economia circolare possa indicare un percorso verso un futuro sostenibile, resiliente e redditizio per l’industria del turismo e per gli altri soggetti coinvolti, il passo successivo consiste nel chiedersi come raggiungere questi obiettivi.
Servono diverse iniziative perché l’industria del turismo possa trasformarsi in senso circolare a una scala adeguata. È necessaria un’educazione all’economia circolare che va supportata da investimenti nella ricerca per evidenziare i benefici finanziari, ambientali e sociali dei percorsi che portano a un turismo circolare. E, cosa molto importante, è necessario instaurare una stretta collaborazione tra i soggetti, pubblici e privati, legati all’industria del turismo, creando coalizioni tra diversi settori industriali.
L’obiettivo è quello di t
rasformare il turismo sostenibile in una leva per lo sviluppo economico nell’ambito delle politiche regionali e nazionali.
Tutti gli operatori del settore del turismo, e in particolare quelli privati, devono sposare concetti come “
co-creazione di valore”, “capacità di carico della destinazione”, “ottimizzazione del sistema complessivo” e “operazioni finalizzate a uno scopo”. Invece di pensare le destinazioni come merci che possono essere consumate, dobbiamo trattarle come beni naturali e sociali che vanno ottimizzati per permettere la sopravvivenza a lungo termine di tutti i soggetti legati al turismo.
Il
marketing degli eventi e delle destinazioni offre esempi incoraggianti, con attori innovativi che si posizionano sempre più spesso in un contesto rigenerativo e finalizzato a uno scopo. Come esempio si può portare Amsterdam, ben nota per i suoi problemi di turismo eccessivo, che sta adottando, per la ripresa economica, un approccio sistemico basato sulla “ricostruzione più intelligente”, che integra le attività turistiche sulla base del contesto di sviluppo offerto dall’economia della ciambella.
La necessità di un nuovo paradigma positivo per il turismo, rigenerativo per il capitale naturale e sociale, è pressante. L’economia circolare offre un paradigma efficace e gli strumenti per portare avanti uno sviluppo innovativo, resiliente e sostenibile. Il turismo è morto, lunga vita al turismo circolare.

Leggi il numero 32 di Materia Rinnovabile dedicato al turismo circolare.