Chiamatela campagna pubblicitaria se volete, ma l’economia circolare non è un fenomeno passeggero: sta prendendo forza in tutto il mondo e le strategie che fornisce possono risolvere la nostra attuale dipendenza da risorse limitate. Con un uso efficace delle risorse che abbiamo, l’economia circolare abbandona le pratiche lineari per abbracciare un sistema nel quale non si debbano trovare compromessi tra prosperità economica, sociale o ambientale.

Grazie alla sua natura sistemica, l’economia circolare richiede un approccio all’implementazione che coinvolga tutte le parti interessate; in particolare le città e il mondo del business hanno la chiave per accelerare la transizione. Gli attuali modelli economici e di business si basano su una disponibilità infinita di risorse naturali da sfruttare per soddisfare i bisogni della società. Questo presupposto, che è invece errato, ha purtroppo gettato le basi e reso possibile un’economia globale decisamente lineare. Con una previsione di crescita della popolazione mondiale a nove miliardi per il 2050,la realtà di questo sistema lineare – e della scarsità di risorse che esso crea inevitabilmente – è diventata sempre più difficile da ignorare. Il degrado dell’ambiente, i cambiamenti climatici e una crescente diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza, semplicemente evidenziano e rafforzano la necessità di un approccio del tutto diverso al modo in cui produciamo, consumiamo e buttiamo via.

Noi di Circle Economy crediamo che l’economia circolare fornisca la revisione sistemica di cui abbiamo bisogno. Mettendo in primo piano i modelli di business e le strategie che assicurano l’impiego di materiali e risorse al massimo del loro potenziale, l’economia circolare riduce i rischi inerenti alle risorse, minimizza l’impatto ambientale e, fondamentalmente, contribuisce alla mitigazione dei cambiamenti climatici. È un sistema che non solo rende realizzabile una prosperità inclusiva ma, grazie all’utilizzo efficiente delle nostre risorse, è anche consapevole dei limiti del nostro pianeta. Inoltre l’economia circolare fornisce nuove opportunità di occupazione e migliora la vivibilità delle aree urbane in rapida crescita. Di fatto, città di tutto il mondo stanno cominciando a riconoscere l’economia circolare come la soluzione che cercavano. Molte altre, invece, fanno ancora fatica a capire come e da dove iniziare.

 

Circle Economy

Circle Economy è un’impresa sociale con base ad Amsterdam che punta ad accelerare l’implementazione pratica ed espandibile dell’economia circolare. Crede in un futuro visionario per il pianeta – nel quale non si debbano trovare compromessi tra prosperità economica, sociale o ambientale. Insieme a un network internazionale e attraverso la sua filosofia open source favorisce la collaborazione tra diversi settori industriali e punta a creare le condizioni per il cambiamento e l’innovazione. Il suo obiettivo principale è avviare il mondo del business, le città e i governi all’economia circolare, aiutandoli a individuare le opportunità per realizzare la transizione e fornendo loro soluzioni pratiche per concretizzare il cambiamento.

www.circle-economy.com

 

Città, funzionari governativi e decisori politici devono prima essere in grado di valutare e mettere alla prova efficacemente la circolarità. 

Hanno bisogno di strumenti per quantificare il potenziale di creazione di posti di lavoro, di riduzione dei rifiuti e di collaborazione del mondo del business, ma anche di stabilire linee guida e indicatori di performance delle strategie dell’economia circolare che vogliono mettere alla prova. Attualmente questi strumenti non esistono, ma si stanno rapidamente sviluppando e sperimentando, e la ricerca empirica sta iniziando a fornire prove delle promesse dell’economia circolare.

Prendete per esempio l’occupazione. Con il supporto dell’Erasmus Research Institute, Circle Economy è riuscita a definire e misurare il tipo di lavori che favoriscono e riflettono pratiche circolari, e ha sviluppato una metodologia standardizzata e replicabile in ogni città da utilizzare per monitorarli. Questo ci ha permesso di determinare che, attualmente, l’8,1% di tutti gli impieghi nei Paesi Bassi contribuiscono – direttamente o indirettamente – all’economia circolare. Si tratta di una linea guida che i funzionari governativi possono utilizzare attivamente per stabilire quanto circolare sia l’economia olandese oggi, ma offre anche un banco di prova per misurare i risultati delle future strategie circolari. Speriamo che questa metodologia apra la strada ad altri paesi affinché possano seguire le nostre orme e spinga istituzioni accademiche e organizzazioni a collaborare nello sviluppo degli strumenti di cui le città hanno urgente bisogno per misurare, monitorare e valutare i loro sforzi.

 

Le città devono sapere dove indirizzare i loro sforzi al fine di implementare efficacemente l’economia circolare. 

Quando Glasgow ha deciso di diventare circolare al 100%, ci si è presto resi conto che era necessario comprendere meglio come iniziare a dare forma alla propria visione del cambiamento sistemico. Quali industrie sarebbero state pronte ad adottare con successo il modello circolare di business? Quali aree all’interno della cerchia cittadina avrebbero potuto trarre maggiori benefici da un approccio collaborativo tra diversi settori? Quali erano le opportunità di mercato esistenti che le pratiche lineari non avrebbero potuto cogliere? E, cosa più importante, come si sarebbe potuto realizzare il cambiamento?

Per rispondere a queste domande, abbiamo analizzato l’economia di Glasgow usando il nostro metodo Circle City Scan, il primo su scala cittadina che identifica le aree chiave per attivare il passaggio alla circolarità di una città, definisce le opportunità per il settore locale del business e specifica le strategie di implementazione. Come primo risultato di questa analisi, è stata identificata un’opportunità per collegare i flussi di rifiuti delle panetterie ai birrifici locali. Nello scorso mese di marzo, il birrificio locale Jaw Brew ha annunciato il lancio di Hardtack: una nuova birra artigianale ottenuta dal pane invenduto o scartato localmente. Hardtack non avrebbe mai potuto vedere la luce del sole senza il lavoro di mobilitazione della Camera di Commercio scozzese e il desiderio del business locale di collaborare. La nostra speranza è che questa sia la prima di una lunga serie di storie di successo circolare.

 

 

Fondamentalmente, nonostante città e funzionari governativi possano creare il giusto contesto legislativo e politico per supportare l’economia circolare, il mondo del business rimane determinante per accelerare la nostra transizione.

Attualmente la maggior parte dei modelli di business sono incentrati su prodotti ideati per avere un ciclo di vita utile limitato, e le catene di valore sono progettate per ottimizzare tale approccio. Questi modelli, sebbene finanziariamente redditizi, non prendono in considerazione un punto di vista sistemico e si trovano di fronte molti rischi futuri. Le aziende, invece, possono sia rendere le loro operazioni adatte al futuro sia contribuire a risolvere le sfide sistemiche correlate al modello “prendere, produrre, buttare”. Integrando la filosofia della progettazione circolare in tutte le fasi del loro business, le aziende possono usare a loro vantaggio proposizioni di valore nuove, innovative e competitive. Che sia attraverso l’eliminazione dei rifiuti dalle loro catene di rifornimento, la progettazione incentrata su cicli di vita futuri, o la totale rivalutazione dei loro modelli di business, i vari settori possono godere dei benefici – sia finanziari sia non – della circolarità.

Le aziende stanno già iniziando a realizzare questa transizione. Fairphone, per esempio, ha introdotto modularità, riparabilità e longevità nei suoi telefoni, e si è impegnata a sostenere solo pratiche eque lungo tutta la sua catena di valore. Il suo lavoro pionieristico ha fatto crescere significativamente la consapevolezza dei consumatori e la richiesta di prodotti di questo genere. Mud Jeans, azienda produttrice di tessuti denim, ha messo a punto un piano di leasing che le permette sia di stabilire relazioni durature con i propri clienti sia, ancora più importante, di mantenere il controllo di preziose risorse e di riutilizzarle. Desko, una casa produttrice di mobili per ufficio, utilizza strategie di riacquisto per estendere la durata dei suoi prodotti. Riparando e rimettendo a nuovo i vecchi mobili che riacquista, è in grado di rivendere gli stessi prodotti tre volte. L’elenco continua, e questi stimolanti esempi del mondo reale ci fanno credere fermamente che la circolarità non sia un fenomeno passeggero.

Attraverso la stretta collaborazione con le aziende che stanno già implementando i principi dell’economia circolare, siamo in grado di rimanere al vertice degli ultimi sviluppi del business e di imparare dalle sfide che queste aziende si trovano ad affrontare. In questa ottica di recente abbiamo avviato workshop per aiutare organizzazioni, imprenditori e sviluppatori di prodotti ad applicare la filosofia della progettazione circolare nei loro business, servizi e prodotti. 

 

Erasmus Research Institute, www.erim.eur.nl

Circular Jobs: The Circular Economy and Opportunities for Employment in the Netherlands, www.circle-economy.com/Circular-Jobs