Nella prima risoluzione il Parlamento Ue ha chiesto che tutte le sostanze chimiche “preoccupanti” ai sensi del regolamento Reach 1907/2006/Ce contenute nei rifiuti siano tracciate e che gli attori della catena di approvvigionamento, gli addetti al riciclaggio e il pubblico siano informati sulla composizione e concentrazione delle sostanze chimiche. L’obiettivo da raggiungere, anche attraverso proposte legislative, è quello di evitare che le sostanze chimiche pericolose entrino nel ciclo dei materiali. Solo con un quadro legislativo coerente in cui le norme sui rifiuti “dialoghino” con quelle sulle sostanze chimiche si potrà aumentare il riciclo e la “circolarità” dei prodotti e aumentare la tutela della salute dei cittadini.
Nella seconda risoluzione i parlamentari europei, pur apprezzando la Strategia europea sulla plastica della Commissione lanciata il 16 gennaio 2018, hanno chiesto azioni più decise sulle microplastiche, chiedendo che entro il 2020 siano eliminate quelle contenute nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene intima e la pulizia della casa. Secondo il Parlamento Ue occorre, inoltre, agire con disposizioni legislative sulla progettazione dei prodotti, passando da una progettazione per il riciclo a una progettazione per la circolarità. Attualmente nell’Unione solo il 6% della plastica immessa sul mercato è prodotta a partire da plastica riciclata.
Ricordiamo che il Parlamento europeo sta discutendo la proposta di direttiva della Commissione Ue sulla plastica monouso che potrebbe approdare all’assemblea plenaria a fine ottobre 2018.
Intanto cresce l’impegno dell’industria della plastica nell’economia circolare. Il 10 settembre 2018 VinylPlus – il programma volontario di sviluppo sostenibile dell’industria europea del Pvc – ha accolto l’invito della Commissione europea di aumentare il riciclaggio delle materie plastiche impegnandosi a riciclare almeno 900.000 tonnellate di Pvc all’anno in nuovi prodotti entro il 2025, per poi salire ad almeno un milione di tonnellate all’anno entro il 2030.
Tornando alle sostanze chimiche, si segnalano i dati forniti dall’Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa) a chiusura delle operazioni di registrazione delle sostanze già pre-registrate nel 2017 secondo il regolamento Reach. La procedura si è chiusa il 31 maggio 2018 e Echa il 3 settembre 2018 ha annunciato di avere accolto oltre 30.000 domande di registrazione. Ricordiamo che se una sostanza non è registrata presso l’Agenzia Ue per le sostanze chimiche non può circolare nel mercato dell’Unione.
Sono finalmente arrivate “migliori tecniche disponibili” (Bat, Best Available Techniques) per gli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti. Sono state approvate dalla Commissione con decisione 10 agosto 2018, n. 2018/1147/Ue ai sensi della direttiva 2010/75/Ue sulle emissioni degli grandi impianti industriali. Le Best Available Techniques sono le migliori tecniche impiantistiche, di controllo e di gestione che – tra quelle tecnicamente realizzabili ed economicamente sostenibili per ogni specifico contesto – garantiscono bassi livelli di emissione di inquinanti, l’ottimizzazione dei consumi di materie prime, prodotti, acqua ed energia e un’adeguata prevenzione degli incidenti. Queste indicazioni sono importanti perché quando un’impresa vuole realizzare un impianto, nell’autorizzazione che viene rilasciata dall’Autorità competente le prescrizioni da rispettare prendono a riferimento proprio le migliori tecniche disponibili.
Le aziende certificate Iso 14001 sono chiamate al restyling della certificazione dei loro sistemi di gestione ambientale. Dal 15 settembre 2018 è in vigore la nuova Iso 14001:2015 e non sono più accettate richieste di certificazione fatte secondo le regole della precedente norma Iso del 2004.
Sul fronte dell’efficienza energetica gli europei hanno detto addio alle lampadine alogene a bassa efficienza (classe D). Dal 1° settembre 2018 è scattata la “fase 6” prevista dal regolamento 244/2009/Ce e questi prodotti non possono più circolare nell’Unione. L’uscita dal mercato delle lampadine inefficienti produrrà un risparmio di 15,2 tonnellate di CO2 entro il 2025.
Infine avanza la discussione sulla proposta di direttiva sull’acqua potabile. Il provvedimento, lanciato dalla Commissione Ue il 1° febbraio 2018, è stato votato dalla Commissione Ambiente del Parlamento europeo il 10 settembre 2018 e approderà prossimamente nell’aula. Obiettivi: migliorare la qualità dell’acqua e spingere ristoranti e mense a fornire acqua di rubinetto gratis o a basso costo riducendo il consumo di acqua in bottiglia e i rifiuti di plastica.
VinylPlus, www.vinylplus.eu