L’industria cartaria, fino ad almeno vent’anni fa, veniva considerata una delle industrie più impattanti sul pianeta a causa della materia prima di cui si nutre: cellulosa e pasta di legno fornite da boschi e foreste. Nel tempo, tuttavia, molto è cambiato e oggi possiamo trovare in questo settore dei casi eccellenti di aziende che hanno fatto della sostenibilità e del modello dell’economia circolare il proprio business di successo.
Ne è un esempio la DS Smith, azienda britannica nata nel 1940 e cresciuta fino a impiegare oltre 26.000 persone in 36 paesi, che si occupa della produzione di carta e di imballaggi in cartone, così come di soluzioni per imballaggi in plastica. A supporto, DS Smith ha anche sviluppato reti del riciclo in modo da avere materia prima seconda per i suoi processi produttivi. Pioniera del riciclo da più di quarant’anni, ha intrapreso la strada della sostenibilità a tutto tondo chiudendo il proprio ciclo produttivo e pubblicando il primo rapporto di sostenibilità nel 2014. I numeri sono imponenti: 15 miliardi di scatole prodotte ogni anno, a fronte di un recupero di 5,4 milioni di tonnellate di carta, cartone, plastica e altri materiali, che rientrano nei cicli di produzione attraverso la divisione che si occupa del riciclo. Nel caso degli imballaggi a base di carta, tramite un processo interno DS Smith riesce a raccoglierli e, attraverso il riciclo, convertirli in nuovi imballaggi in sole due settimane dal momento della dismissione. La società ne parla in termini di “da scatola a scatola in 14 giorni”.
In linea con l’obiettivo dell’azienda di essere leader di mercato in Europa nella fornitura di imballaggi sostenibili, le attività europee di DS Smith nelle sue divisioni di recycling, paper e packaging sono allineate in modo da garantire un’offerta di riciclo a ciclo chiuso, “da scatola a scatola”. La strategia è la continua innovazione per l’uso più efficiente possibile della materia: per quanto riguarda il cartone ondulato, fondamentale è la progettazione di imballaggi affidabili, che proteggano il prodotto senza impiegare più materiale del necessario. Il tutto utilizzando fino al 90% di materia rinnovata per produrre imballaggi in cartone. Una visione che ha un motto: “The Power of Less”, “il potere del meno”, dove con “meno” si intendono gli sprechi, puntando invece a un maggiore riciclo. La progettazione è supportata dalla gestione circolare dei flussi di materia, proprio perché la società gestisce internamente le operazioni di recupero e riciclo dei propri imballaggi a fine vita, reimmettendoli nel ciclo produttivo e dando luogo a nuovi prodotti. L’idea è quella di un sistema di approvvigionamento e produzione circolare e chiuso, che permetta di risparmiare sulla materia prima e di rivalorizzare la materia prima seconda.
Stefano Rossi, Ceo della divisione packaging in Europa, spiega: “In questo momento, più che mai, il pubblico sceglie non soltanto in base al prezzo o alla fedeltà a un marchio, ma in base alla riciclabilità del prodotto. Quindi, se in passato la sostenibilità era vista come un’attività accessoria, oggi i vantaggi di abbracciare una cultura del riuso e del riciclo sono estremamente reali, importanti e concreti.” La soluzione è semplice: “Creando ‘cicli’ di fornitura piuttosto che ‘catene’ di fornitura (o filiere). In questo modello circolare, dove altri vedono l’imballaggio usato come un rifiuto, noi lo vediamo come una risorsa.”
Agire localmente, l’esempio della Croazia
Crescendo, DS Smith non ha abbandonato la propria filosofia, anzi. In seguito all’acquisizione di Duropack Packaging Group nel 2015, la società ha portato il modello di integrazione delle attività anche in Croazia. Nell’ultimo anno l’azienda ha recuperato 100.000 tonnellate di carta, metallo, vetro, plastica, alluminio e legno destinate al riciclo. Il modello dei cicli di fornitura ha aiutato i loro fornitori e clienti a rendere i sistemi di gestione dei rifiuti più efficienti, tramite attività di formazione e alla distribuzione di contenitori specifici per la raccolta differenziata. La comunicazione e il coinvolgimento della comunità locale sono cruciali: DS Smith ha portato avanti le competizioni per le scuole primarie sul riciclo della carta che già da parecchi anni si svolgevano nel paese, continuando a educare le nuove generazioni a una corretta divisione dei rifiuti e a stili di vita sostenibili. Miles Roberts, Ceo del gruppo DS Smith, a tal proposito dichiara: “Siamo scrupolosi nel creare valore sostenibile anche per le persone che lavorano con noi. Assicuriamo i più alti standard di sicurezza e facciamo in modo che la DS Smith sia un luogo di lavoro dove le persone possano crescere e realizzare il proprio potenziale”.
Il rifiuto come risorsa, paradigma dell’economia circolare, trova piena espressione nella divisione recycling della DS Smith. Jochen Behr, che la dirige, afferma: “Le nostre attività di riciclo, produzione di carta e confezionamento sono strettamente integrate. Ci impegniamo a mantenere i nostri materiali nel ciclo di fornitura il più a lungo possibile, di modo che il valore sia massimizzato, senza affidarci al recupero energetico come soluzione generica per il fine vita del materiale. Applicando la gerarchia dei rifiuti sia attraverso le nostre attività, sia attraverso quelle dei nostri clienti, possiamo ridurre gli sprechi e garantire che tutti i materiali che possono essere riciclati lo siano effettivamente. È qui che entra in gioco la qualità. Le economie circolari devono preoccuparsi dei processi produttivi e il riciclo è un processo produttivo. Senza materie prime di qualità all’inizio del processo, ci sarà inefficienza e questo a sua volta creerà sempre più sprechi. Una raccolta differenziata dei materiali riciclabili fatta in modo approssimativo porta alla contaminazione e di conseguenza a materia prima seconda in ingresso di scarsa qualità. Nel peggiore dei casi, materiali di pessima qualità non possono essere riciclati e finiscono nei termovalorizzatori o in discarica. Quindi il nostro messaggio al settore è semplice: focalizzandosi sulla qualità dei materiali portati al riciclo massimizzeremo le opportunità di riciclaggio e contribuiremo alle ambizioni dell’economia circolare”. Un’attitudine che DS Smith adotta in tutti i paesi in cui è presente, come nel caso della Croazia.
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