Il Gpp può davvero rappresentare la leva per scardinare la rigidità dal modello “produci-consuma-dismetti” tipico dell’economia lineare e piegarlo nel verso dell’economia circolare? Sembrerebbe proprio di sì, soprattutto se si dà uno sguardo alle, non buone, ma ottime pratiche di Gpp adottate da alcune realtà europee e ai risultati che queste hanno prodotto per l’ambiente e l’economia del territorio.

L’utilità del Gpp (Green public procurement) per il nuovo modello auspicato risiede in ragioni complesse e strutturali, ma quella più immediatamente comprensibile è il largo impiego di materiali rinnovati, derivanti dal riciclo dei rifiuti, che il Gpp auspica e talvolta (come in Italia) impone alle pubbliche amministrazioni.

Se scorriamo tutti i criteri ambientali europei, infatti, risulta chiaramente che uno dei più diffusi è la richiesta di orientarsi verso la scelta di materiali e prodotti aventi un contenuto minimo di riciclato. Certo, le previsioni del Gpp sono ben più ampie, e forse il seppur largo consenso verso questo tipo di materiali “rinnovati” non rende giustizia al suo grande valore ambientale, se strutturalmente considerato: si pensi all’impatto di efficienza energetica per le apparecchiature a basso consumo di energia. O alle limitazioni dell’utilizzo di sostanze nocive nei prodotti, con riflessi per il suolo, l’aria e la sicurezza dei cibi che mangiamo. Per le aree pubbliche, i parchi, le scuole, gli uffici dell’amministrazione, gli ospedali…

Se diamo un’occhiata alla buone pratiche, anche europee, è possibile verificare come queste abbiano reso possibile l’innovazione in interi settori, imponendo ai propri fornitori l’adozione di specifiche tecniche ambientali, monitorandone l’applicazione e verificando nel tempo gli effetti per l’ecosistema e il territorio. Innescando così una “virtuosa circolarità” di azioni: sul fronte delle aziende che decidono così di orientare la produzione verso l’eco-sostenibilità dei prodotti e dei servizi che offrono. E sul fronte dei cittadini-consumatori, che possono mettere in atto azioni di emulazione nei propri consumi rispetto a quanto attuato dal consumatore-pubblica amministrazione.

L’Italia è l’unico paese europeo a essersi spinto così avanti fino a introdurre l’obbligo del Gpp a carico di tutte le stazioni appaltanti, che devono applicare i Cam (Criteri ambientali minimi) emanati dal ministero dell’Ambiente. Tuttavia, a livello sia italiano sia europeo, ci sono realtà significative di applicazione del Gpp su base volontaria, anche risalenti a qualche anno fa. 

Con questo spirito, si analizzano alcuni casi di Gpp applicato a un settore complesso e dai molteplici risvolti (ambientali, economici e sociali), ovvero quello relativo alla cura del verde pubblico. Un settore che presenta un’ampia gamma di possibili azioni sostenibili dal punto di vista ambientale , che vanno ben oltre la richiesta di attuare una “circolarità delle risorse” (per esempio per gli scarti vegetali e l’acqua), ma riguardano anche aspetti relativi alla corretta gestione dei rifiuti, all’utilizzo di sostanze potenzialmente nocive, all’inquinamento del suolo, dell’aria e alla cura della biodiversità.

Si parte da due casi concreti di successo per il Gpp europeo riconosciuti meritevoli di attenzione dalla Commissione europea, e che – pertanto – possono essere presi a modello per analoghe applicazioni: quelli attuati nelle municipalità di Barcellona in Spagna, e Lille in Francia. Ne vengono monitorati l’ambito di applicazione, le risorse impiegate, le misure concretamente introdotte e i benefici riscontrati.

Non mancano, infine, due recenti good news tutte italiane.

 

A Barcellona, una gestione dei parchi esemplare 

L’area metropolitana di Barcellona ha pubblicato una gara d’appalto con procedura aperta per la manutenzione dei parchi dell’intera area: ne fanno parte 36 comuni, con una superficie totale di oltre due milioni di metri quadrati. I servizi richiesti riguardano giardinaggio e manutenzione dell’arredo urbano, marciapiedi, strutture ed edifici ubicati all’interno dell’area. Il valore dell’appalto è di circa 41 milioni di euro in sei anni, per il periodo compreso tra il 2014 e il 2020.

Nella gara sono stati imposti criteri ambientali su tutte le fasi del servizio, non solo per la gestione dei rifiuti, ma anche per l’utilizzo di prodotti sostenibili (prodotti chimici, lubrificanti, imballaggi) e per l’utilizzo delle risorse, che deve essere finalizzato alla massima efficienza. Per il contenimento delle emissioni, sia acustiche, sia di inquinanti in atmosfera, sono state imposte prescrizioni per l’utilizzo di veicoli e macchine da giardinaggio.

Il servizio richiede, inoltre, una cura particolare nelle fasi di ispezione da parte del contraente, il monitoraggio della prestazione da parte dell’amministrazione, la rendicontazione degli effetti ambientali prodotti e la loro comunicazione. 

Per la gestione dei rifiuti, sono state inserite prescrizioni precise e dettagliate per ogni frazione di rifiuto prodotto (per esempio potature, fogliame, erba, fanghi), per una loro corretta raccolta separata e riutilizzo in loco come compost, fertilizzante o per i reinterri. È sempre vietato l’utilizzo di sacchetti di plastica.

Nell’uso dei prodotti sono stati richiesti criteri di sostenibilità ambientale, in particolare per quelli pericolosi per l’ambiente e la salute (vernici, detergenti, pesticidi ecc.) e per gli imballaggi. In primo luogo, Gpp a 360°: nella gara si chiede al contraente di acquistare prodotti verdi, prodotti eco-responsabili e riportanti marchi di qualità ecologica riconosciuti (per esempio Ecolabel).

Si richiede l’uso di prodotti a bassa tossicità, evitando irritanti, prodotti corrosivi e quelli che possono causare l’emissione di gas serra e/o contenere altri composti pericolosi.

Vietato l’uso di prodotti classificati come molto tossici, tossici, cancerogeni, mutageni o che interferiscono con la riproduzione o che presentano il pericolo di effetti irreversibili molto gravi a seguito di esposizione prolungata. Anche per i lubrificanti, le indicazioni sono precise: per i veicoli a motore, si richiede l’utilizzo di oli con un contenuto minimo di base rigenerata del 20%. Se i mezzi sono utilizzati all’aperto, gli oli devono essere biodegradabili.

Inoltre, una particolare attenzione è dedicata all’uso efficiente dell’energia e delle risorse. Previste misure per il risparmio energetico (per esempio ricorrendo a un ampio utilizzo di Led), per il risparmio idrico, laddove viene imposto di impiegare diffusamente economizzatori dell’acqua e di introdurre sistemi di controllo per le perdite.

Viene richiesto di ridurre al minimo l’impatto e l’impiego di materiali, per esempio negli uffici, per contenere la produzione di rifiuti: laddove possibile, nelle mense meglio utilizzare prodotti biologici e biodegradabili; preferire le divise da lavoro contenenti fibre naturali e/o riciclate. Il contraente dovrà promuovere l’uso di prodotti in possesso di ecoetichettature (affidabili e riconosciute) e attuare una politica per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali dei dipendenti.

E, naturalmente, va minimizzata ogni forma di inquinamento: emissioni, polvere e rumore.A tal fine, vengono dettagliate le prescrizioni da introdurre nell’utilizzo di veicoli, macchinari e attrezzature: la documentazione di cui il veicolo deve essere in possesso, i controlli periodici, la manutenzione. Ma non solo, ci sono indicazioni più precise. Qualche esempio: il motore deve rimanere acceso solo per il tempo strettamente necessario a effettuare l’operazione relativa e comunque essere spento se non utilizzato per più di cinque minuti; i veicoli devono essere guidati senza brusche accelerazioni e a una velocità ridotta; in caso di vento forte vanno evitate le operazioni che comportano l’uso di materiali che possono generare polvere.

E una volta definite le specifiche tecniche di ogni fase del servizio, cosa succede?

L’amministrazione riconosce l’importanza di monitorare costantemente il contratto, per verificare la sua corretta applicazione e per individuare ulteriori criteri green che possono essere aggiunti per il successivo approvvigionamento.

Le prestazioni del contraente vengono attentamente monitorate in ogni parte e valutate su base mensile, attraverso un’analisi che determina l’indice qualitativo (IQ) tenendo conto di ogni aspetto del servizio, e attribuendo a esso il proprio peso relativo. Esempio:IQ = 35% giardinaggio + 15% arredo + 10% marciapiedi + 15% servizi + 20% edifici + 5% società di servizi.

Se l’esito dell’analisi determina un valore inferiore alla soglia minima che l’amministrazione ha fissato, il livello della qualità è inaccettabile o critico con conseguente applicazione della penalità prevista, commisurata alla gravità e al tipo di discrepanza. 

 

Buone pratiche Gpp con Cap

La buona notizia è che in Italia molto si sta muovendo sul fronte del Gpp, sull’onda dell’entrata in vigore dell’obbligo contenuto nel Codice Appalti. Si riporta, tra le numerose iniziative, l’esperienza condotta da Cap Holding – gestore del sistema idrico dei comuni dell’area milanese particolarmente sensibile alle politiche di sostenibilità ambientale a 360° – che lo scorso luglio ha concluso una sperimentazione sul campo, insieme ad alcuni comuni associati (Abbiategrasso, Cesano Boscone, Cornaredo, Gorgonzola, Inveruno, Ossona, Segrate, Vanzago). In pratica, li si è accompagnati nella comprensione della normativa e delle tecniche di applicazione del Gpp, partendo dall’indagine diretta dei fabbisogni specifici dell’ente e guidandoli con indicazioni per integrare i criteri ambientali in alcune delle procedure di appalto in scadenza. La sperimentazione è giunta a modellizzare un set di strumenti pratici, raccolti in un manuale-guida che può servire per l’applicazione in casi analoghi. Il Progetto, svolto con il supporto di Remade in Italy, è denominato “Cap per un nuovo Gpp”.

 

Lille, Hellemmes e Lomme: in appalto la cura della biodiversità

Già nel 2001 la città di Lille, con un Piano d’azione per lo sviluppo sostenibile nell’ambito di Agenda 21, ha introdotto obiettivi globali per promuovere la biodiversità, ridurre l’inquinamento, limitare l’uso di pesticidi e di prodotti chimici. Queste prescrizioni sono state trasferite nel 2012 nella documentazione di gara riguardante la manutenzione degli spazi verdi a Lille e nelle comunità adiacenti di Hellemmes e Lomme. 

L’amministrazione non è stata eccessivamente esigente nella richiesta del possesso di un sistema di gestione ambientale da parte delle aziende partecipanti, ritenendo che ciò avrebbe potuto scoraggiare gli offerenti e allontanarli dallo scopo della gara, che era quello di mettere in atto pratiche e specifiche di sostenibilità ambientale e migliorarle nel corso della durata del contratto.

Tra i criteri ambientali introdotti, una particolare attenzione è stata rivolta a tutti gli aspetti inerenti la conservazione delle caratteristiche tipiche del territorio e la cura della biodiversità.

Sotto questo ultimo aspetto, viene richiesta all’offerente un’approfondita conoscenza del territorio e degli animali che lo abitano, al fine di preservare le migliori condizioni per la loro conservazione. A tal fine, per esempio, nell’esecuzione del servizio, è stato indicato di prevedere corridoi naturali tra gli habitat, affinché lo spostamento degli animali non sia intralciato, così come di individuare zone adatte ai rifugi degli esemplari e – al fine di creare idonei habitat – lasciare mucchi di rami secchi circondati o coperti da detriti.

Per il pascolo e il bestiame, è richiesta l’adozione di misure specifiche per mantenere la biodiversità e la salute del gruppo (quale la pratica di riunire razze “antiche” che si sono adattate a diverse malattie insieme a razze differenti). Deve essere inoltre prevista una zona cuscinetto con un bacino idrico, per garantire la biodiversità delle specie che la abitano.

Per la gestione dei rifiuti, la procedura di gara incentiva il più ampio utilizzo degli sfalci e delle potature come compost e della pacciamatura per proteggere i campi dall’insolazione e dall’erosione. Ma non solo: il pacciame e gli altri materiali utilizzati devono avere una provenienza tracciata e socialmente responsabile.

Tra le specifiche tecniche ambientali sono stati previsti punteggi premianti nel caso di messa in atto di pratiche avanzate per la gestione del territorio e la cura delle specie, sia animali sia vegetali. Tra queste: 

  • censimento e controllo dell’origine delle piante;
  • introduzione di metodi sostenibili per il taglio dell’erba, minimizzando il disturbo nei confronti degli animali;
  • corretta gestione delle specie vegetali invasive, con prodotti non nocivi;
  • riduzione al minimo dell’inquinamento acustico dovuto ai macchinari utilizzati; 
  • uso di combustibili alternativi a quelli fossili; 
  • utilizzo di oli biodegradabili e provenienti da rigenerazione;
  • azioni di sensibilizzazione pubblica e comunicazione per la cittadinanza, rivolte alla descrizione della biodiversità presente sul territorio e all’importanza della loro conservazione; 
  • introduzione di sistemi di monitoraggio e riduzione del consumo di acqua, e, quando possibile, suo riutilizzo per irrigazione.

Attraverso l’introduzione di tali misure e un costante monitoraggio sulla loro applicazione, un rilevante numero di impatti ambientali potenzialmente nocivi associati al mantenimento di aree verdi sono stati mitigati durante l’esecuzione del servizio, in particolar modo l’inquinamento del suolo e delle acque causato dai pesticidi. A questo proposito, le previsioni riportate nella gara d’appalto hanno determinato una graduale eliminazione dell’uso dei pesticidi in tutte le aree verdi del Comune di Lille.

La forte attenzione alla biodiversità ha portato Lille a diventare la Capitale della biodiversità francese nel 2012. Secondo gli amministratori locali, un importante fattore che ha contribuito al successo di questo contratto è stata la conoscenza del mercato, che ha permesso una suddivisione del servizio posto a base di gara in modo appropriato. La municipalità ha creduto nell’efficacia di dare il buon esempio: la diffusione delle pratiche di Gpp – sia per i servizi condotti internamente dalla pubblica amministrazione, sia per quelli forniti da aziende esterne – produce un effetto positivo di sensibilizzazione anche nei confronti del cittadino/utente. 

 

 

Immagine in alto: Wurmkos, Vestimi #2, performance.Parco Agricolo dei Paduli, San Cassiano (LE), 2015