Descritto dagli organizzatori come “piattaforma per l’innovazione partecipata che mira a creare un modello economico più circolare” il Copenhagen Circularity Lab è un esperimento unico nel suo genere che contribuisce a rendere l’economia circolare più tangibile ai singoli cittadini, fornendo a questi opportunità di business per rimettere in circolo grandi quantità di rifiuti urbani.
Dal riciclo al business
A Sydhavn, nella parte sud-ovest di Copenaghen esiste un centro di riciclo rifiuti chiamato Sydhavn Genbrugscenter – in italiano Centro riciclo di Sydhavn – aperto tutti i giorni, dove cittadini e startup ricevono gratis formazione e materiali per sviluppare idee di impresa circolari.
Requisiti per partecipare? Basta avere un’idea di business scalabile che utilizzi il maggior numero di scarti possibile. Un’idea che quindi fa guadagnare tutti: la città di Copenaghen che inquina meno per smaltire i rifiuti, i cittadini che hanno la possibilità di sviluppare le proprie idee, formarsi e incontrare investitori interessati e non da ultimo ci guadagna in trasparenza il sistema urbano che, grazie ad una maggiore partecipazione dei cittadini nella costruzione della città, rende più inclusiva e resiliente la propria rete.
Tra le molte iniziative organizzate dal centro c'è stata la prima edizione del Copenhagen Circularity Lab, un workshop sperimentale dove persone di nazionalità e background differenti hanno potuto sviluppare idee di business e progetti educativi per ridare valore al materiale di scarto proveniente dal settore edile e rimetterlo in circolazione come risorsa per la comunità.
“Il nostro obiettivo di partenza” racconta Emil Kragh uno degli organizzatori “era quello di offrire ai cittadini interessati l’opportunità di creare idee di business, coinvolgendo la municipalità e le aziende private nel processo di ricerca e sperimentazione, creando in simbiosi un’economia circolare intersettoriale. Il progetto, così come tanti altri del Sydhavn Genbrugscenter, è stato finanziato da KaosPilot assieme al governo cittadino e a Climate-KIC, fondo europeo per l’innovazione climatica. La sfida della prima edizione del Circularity Lab - continua Kragh - è stata cercare risposte scalabili e collaborative alla domanda "Come creare valore dal maggior numero di rifiuti possibile?’”
Vista del Sydhavn Genbrugscenter dall'alto.
L’accademia dell’economia circolare
Per provare a rispondere i partecipanti del workshop si sono riuniti per cinque incontri, sviluppando idee e prototipi all’interno del Sydhavn Genbrugscenter. Considerato all’avanguardia in Europa per il suo stile architettonico e il suo basso impatto ambientale, questo centro – a sua volta realizzato con cemento in larga parte riciclato – fa parte degli ambiziosi obiettivi di economia circolare definiti dalla capitale danese nel proprio Piano di gestione delle risorse e dei rifiuti. I cittadini e le aziende possono infatti portare materiali di scarto senza costi di smaltimento, mentre le startup e gli imprenditori associati al centro usufruiscono di quel materiale, ordinato e catalogato, immaginando soluzioni per creare risorse, e opportunità di business, dagli scarti.
Il laboratorio è stato progettato dall'accademia KaosPilot utilizzando tecniche collaborative come Liberating Structures e TheoryU, per migliorare la condivisione delle informazioni tra i gruppi e combinarle con un processo decisionale basato sullo sviluppo di prototipi. Questa modalità ha consentito ad ogni partecipante di contribuire con le proprie conoscenze ed esperienze, rendendo le soluzioni più facilmente adattabili alle diverse esigenze degli utenti finali.
Al termine del workshop sono stati realizzati diversi prototipi – da sedie modulari a metodi di storytelling circolare fino a penne prodotte con carta di giornale – che sono stati presentati durante un’esibizione aperta al pubblico e a possibili investitori, chiamata “Waste to Value”.
I partecipanti al workshop durante l'esibizione Waste to Value.
Inclusione e collaborazione
Un laboratorio di circolarità che mostra nel suo piccolo come collaborazione e inclusione siano pilastri fondamentali per la transizione dal sistema lineare a quello circolare. Un esperimento riuscito che ha dimostrato come i cittadini, se stimolati, diventano attori di primo piano nello sviluppo delle città e perciò alleati fondamentali delle politiche circolari urbane. Contribuendo ad aumentare le attività di comunità nel centro, il Copenhagen Circularity Lab ha ridotto le distanze tra politica, industria e cittadini, integrando il tema del riciclo nelle attività di sviluppo economico.
Un’idea innovativa per la sua modularità e la sua replicabilità che può aiutare a rendere i cittadini più consapevoli riguardo la catena di produzione e consumo e più informati rispetto all'analisi del ciclo di vita di un prodotto. Perché non si costruisce una città circolare per i cittadini ma anche, e soprattutto, con i cittadini. Lo si fa rovesciando l’idea che esistano i rifiuti, sviluppando idee creative per mostrare il valore intrinseco di quei materiali di scarto, rendendo i cittadini stessi ambasciatori di circolarità.