Il concetto fu inizialmente sviluppato dal settore del legno. Qui il principio del cascading è definito come: “una strategia per utilizzare le materie prime, e i prodotti con esse realizzati, in step cronologicamente sequenziali, più a lungo frequentemente ed efficentemente possibile, e solo per recuperare energia da essi alla fine del loro ciclo di vita”. In realtà, più recentemente questo è diventato un principio guida per altri settori che usano biomassa come principale materia prima con l’obiettivo di assicurare lo sviluppo di una bioeconomia sostenibile.
Comunque, mentre questo concetto può essere rilevante e appropriato per alcuni, molti altri credono fortemente che le realtà della bioeconomia siano troppo complesse e diverse per poter applicare tale principio indiscriminatamente. Questo in parte perché la definizione dell’uso a cascata formulata nel settore del legno implica che maggiore è il numero di volte in cui un prodotto è usato e può essere riciclato, più è sostenibile.
Senza dubbio ciò avrà senso per alcune applicazioni. In ogni caso questa definizione implica anche che i prodotti “monouso” siano intrinsecamente meno sostenibili. Ma seguendo questa logica molti prodotti a base biologica, che possono essere usati solo una volta, dal cibo, ai cosmetici a solventi e detergenti, non soddisferebbero pienamente i criteri di sostenibilità dato che non possono essere recuperati e riutilizzati. Da qui il bisogno di adottare un approccio più flessibile che valuti caso per caso.
Naturalmente è importante che la biomassa sia considerata una risorsa di valore nella transizione verso un’economia circolare e che si debba tenere conto di molti parametri quando si valuta l’uso e la sostenibilità dei prodotti che ne derivano. In realtà devono essere considerati moltissimi fattori, come le economie locali, le differenze e le specializzazioni regionali, i bisogni della società, l’esistenza di alternative praticabili ecc. per valutare il modo più sostenibile ed efficiente per valorizzare la biomassa disponibile.
Ecco perché l’uso “intelligente ed efficiente” della biomassa dovrebbe essere il principio guida fondamentale che permette a ogni sua frazione di essere valorizzata per fornire cibo, mangimi, prodotti a base biologica ed energia. La pietra angolare delle industrie dei prodotti a base biologica è rappresentata dalle bioraffinerie che si focalizzano sulla trasformazione sostenibile della biomassa in un ampio spettro di prodotti tra i quali cibo, mangime, sostanze chimiche, carburanti e materiali spesso partendo da una singola materia prima. Effettivamente le bioraffinerie sono sostenibili per loro natura, estraendo il massimo valore dalla biomassa, ottimizzando l’uso delle singole frazioni per realizzare diversi prodotti finali. Ciò non solo migliora la realizzabilità economica delle bioindustrie e la loro sostenibilità, ma ottimizza l’uso di tutte le frazioni della biomassa nel corso del processo.
Infine, nell’attuale dibattito sull’uso a cascata della biomassa, alcune organizzazioni confondono sempre più l’uso a cascata e l’uso gerarchico. Tutti i prodotti a base biologica hanno il loro valore di mercato e quindi il concetto teorico di gerarchia nell’utilizzo della biomassa non è adeguato e non può essere tradotto in regolamentazione. Invece quello che è necessario è un approccio intelligente ed efficiente quando si tratta di valorizzare la biomassa.
Il principio del cascading e della gerarchia nell’uso, come definito dal settore del legno, non può quindi essere applicato trasversalmente e indiscriminatamente a tutti i settori che utilizzano la biomassa come materia prima di base. Uno schema di politica Ue per l’uso intelligente ed efficiente della biomassa dovrebbe tenere presente la realtà di tutti i settori industriali ed evitare di creare nuove inutili barriere allo sviluppo e alla commercializzazione di prodotti a base biologica in Europa. Poiché tali prodotti affrontano continuamente la sfida di provare a guadagnarsi fette di mercato su un terreno di gioco molto in salita, specialmente quando paragonato ai prodotti a base fossile, è necessaria l’adozione di misure di supporto per lo sviluppo di bioraffinerie in Europa.
Se tali misure possono aggirare le barriere all’aumento degli investimenti, facilitando l’introduzione di prodotti innovativi a base biologica nel mercato e permettendo l’accesso a materie prime rinnovabili, da fonti sostenibili e a prezzi competitivi, l’Europa ha qualche speranza di raccogliere i frutti di questo intelligente ed efficiente settore.