Il lavoro di squadra paga. A giudicare dai dati sulla raccolta e gestione di RAEE e altri rifiuti associati a prodotti elettronici in Italia, la fusione dei due consorzi Ecodom e Remedia nell’unico soggetto multiconsortile Erion ha dato i frutti sperati.
Nel 2020 Erion ha gestito infatti circa
300mila tonnellate di rifiuti elettronici e affini, con un aumento del 4% rispetto al 2019. In pratica, 41 Tour Eiffel di televisori, monitor, computer, lampadine, condizionatori, elettrodomestici, pile e accumulatori. Un recupero importante che ha considerevoli benefici per l’ambiente: più di 1,7 milioni di tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera e oltre 420 milioni di kWh di energia elettrica risparmiati.

Dai frigoriferi alle lampadine, tutti i RAEE raccolti

Delle 300mila tonnellate di rifiuti associati ai prodotti elettronici raccolte dal multiconsorzio Erion nel 2020, più di 260mila derivano da RAEE domestici, 9500 tonnellate sono rifiuti professionali e quasi 30mila sono pile e accumulatori.
Tra i rifiuti elettronici da uso domestico prevalgono, con 112mila tonnellate pari al 43% del totale, i cosiddetti
Grandi Bianchi, cioè frigoriferi, lavatrici, forni, lavastoviglie, stufe elettriche e simili. Il 30% (79mila tonnellate) è costituito poi da condizionatori e climatizzatori, seguiti da televisori e monitor (44mila tonnellate), piccoli elettrodomestici (25mila ton) e sorgenti luminose (150 ton).

Cosa (e quanto) si ricava dal riciclo dei rifiuti elettronici

Alla raccolta e gestione ha fatto seguito anche un ottimo tasso di riciclo delle materie prime seconde, pari al 89% del peso dei RAEE domestici trattati. In dettaglio, dalle oltre 260mila tonnellate, Erion WEEE (il ramo del multiconsorzio dedicato nello specifico la trattamento dei RAEE) ha ricavato 133mila tonnellate di ferro, pari al peso di 294 treni Freccia Rossa; 5000 tonnellate di alluminio, pari a 6 milioni di caffettiere; 6000 tonnellate di rame, pari a 66 volte il peso del rivestimento della Statua della Libertà; 35mila tonnellate di plastica, pari a 14 milioni di sedie da giardino.
Il recupero e corretto trattamento di questi rifiuti elettrici ed elettronici ha permesso di risparmiare oltre 420 milioni di kWh di energia elettrica, pari ai consumi domestici annui di una città di quasi 400.000 abitanti e di evitare l’immissione in atmosfera di oltre 1.700.000 tonnellate di anidride carbonica, come la quantità di CO2 che verrebbe assorbita in un anno da un bosco di 1700 kmq.

Ottimi risultati, nonostante la pandemia

I risultati ottenuti da Erion nel 2020 sono molto importanti, non solo perché superiori a quelli raggiunti precedentemente da Ecodom e Remedia, ma soprattutto perché confermano che la fusione di queste due grandi realtà rappresenta una scelta vincente per accompagnare i nostri produttori nella transizione ecologica già in atto in Europa e per rendere ancora più concreto il loro impegno continuo per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”, dichiara Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE. “Quelli del 2020 sono risultati ancora più significativi se si considerano i disagi che la pandemia ha causato al Paese. Il blocco quasi totale della filiera dei rifiuti elettronici ha portato a una contrazione della raccolta nei mesi di marzo e aprile. Un calo che Erion ha saputo colmare nella seconda metà dell'anno, superando così del 4% i già ottimi risultati del 2019.”