Riccardo Piunti è stato eletto nuovo Presidente di CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati. A ricoprire la carica di Vicepresidente sarà invece Massimo Ravagli.
Ingegnere nucleare con una lunga esperienza di vertice nell’industria petrolifera, Piunti riceve il testimone da Paolo Tomasi, che è stato a capo del Consorzio a partire dal 2003. Il neo Presidente è chiamato a coordinare una filiera di settanta aziende operanti nel settore della raccolta e della rigenerazione degli oli lubrificanti usati in tutta Italia.
Il background di Riccardo Piunti
Anconetano, 66 anni, laureato in ingegneria, Riccardo Piunti ha ricoperto importanti incarichi per Eni, sia in Italia che all’estero. È stato responsabile della pianificazione downstream, presidente e AD di Atriplex, società di extrarete di Eni, direttore del marketing della Agipetroli; passa poi in Eni Divisione R&M, con la responsabilità delle attività di pubblicità, promozione e analisi di mercato. Nel 2006 assume la posizione di direttore extrarete, per poi, a fine 2007, iniziare una lunga esperienza all’estero come presidente e amministratore delegato di Eni Suisse, di Oleoduc du Rhöne e infine di Eni Austria.
Lasciata Eni nel 2016, dopo una collaborazione con il World Energy Council Italia, dal maggio 2018 ha ricoperto, con responsabilità su progetti operativi, la carica di Vicepresidente di CONOU.
CONOU come paradigma di circolarità
“Oggi il CONOU rappresenta un esempio di economia circolare ‘compiuta’; si tratta ora di mantenere i risultati di eccellenza raggiunti e di procedere nella direzione dell’integrazione della filiera, investendo nel progresso tecnico e digitale delle imprese che costituiscono la rete di raccolta e di rigenerazione dell’olio usato”, dichiara il neo presidente Piunti. “Registriamo una forte crescita dell’utilizzo di olio minerale in ambito industriale ed è per questo che la sfida della qualità dell’olio usato all’interno della filiera e presso i produttori del rifiuto sarà decisiva, non soltanto per non gravare sull’attività di rigenerazione degli oli usati, ma anche per facilitare la produzione di basi lubrificanti evolute, idonee ai nuovi tipi di lubrificanti che si stanno affacciando e consolidando sul mercato”.
“Il CONOU, paradigma di circolarità, dovrà continuare a fornire il massimo contributo possibile verso gli obiettivi di economia circolare, che resta il pilastro fondamentale della battaglia per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali del pianeta e quindi contrastare il cambiamento climatico”.