Si sono chiusi il 23 marzo i bandi per l’assegnazione dei fondi del Pnrr dedicati alla realizzazione di nuovi impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti. Sono più di 4mila i progetti pervenuti agli uffici del Ministero per la Transizione Ecologica (Mite), per un valore complessivo di 12 miliardi di euro. E il 45% delle domande arriva dalle regioni del Sud. Un’adesione massiccia che rende raggiungibile l’obiettivo di colmare il gap impiantistico fra nord e Sud Italia.

Colmare il gap di impianti tra Nord e Sud

Il capitolo del Pnrr relativo alla realizzazione di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti prevede l’assegnazione di fondi per 2,1 miliardi di euro. Le domande arrivate alla chiusura dei bandi, il 23 marzo scorso, sono ben 4114, per un valore complessivo dei progetti di oltre 12 miliardi.
Dal
Nord sono arrivate 1474 domande (36%), per complessivi 4,4 miliardi di euro, dal Centro 780 domande (19%) il cui valore complessivo ammonta a 3,3 miliardi di euro e dal Sud 1860 domande (45%), per 4,6 miliardi.
“È un’adesione che rende raggiungibile l’obiettivo che ci siamo dati con il PNRR, quello cioè di
dotare tutto il paese di una rete omogenea di impianti di trattamento e riciclo dei rifiuti, colmando il divario esistente tra Nord e Centro-Sud”, ha commentato in conferenza stampa la sottosegretaria alla Transizione ecologica Vannia Gava. “Oggi quasi il 70% degli impianti di trattamento e recupero energetico sono localizzati nelle regioni settentrionali, importanti regioni del Mezzogiorno vengono trasferiti in impianti localizzati in altre aree con gravi conseguenze economiche e sull’ambiente. L’applicazione del nuovo Piano nazionale per la gestione dei rifiuti eliminerà le inefficienze e le diseconomie, trasformerà veramente i rifiuti da problema e risorsa”.
“Il ministero per la Transizione ecologica e, in particolare, i dipartimenti per lo sviluppo sostenibile e per il Pnrr, metteranno in campo tutti gli strumenti possibili perché
i progetti vengano valutati rapidamente e realizzati al più presto. - ha concluso Gava - Questa offerta dal Pnrr è una occasione storica che non possiamo permetterci di sprecare in lungaggini e burocrazia”.

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