Un mucchio di pneumatici che copre un’area grande quanto un campo da calcio e raggiunge un’altezza di 1500 metri. Ecco, in un’immagine, il bilancio di dieci anni di attività di Ecopneus, il principale operatore nella gestione dei Pneumatici Fuori Uso in Italia. Tanti sono i PFU raccolti e avviati a riciclo dal 2011 ad oggi nell’ambito del sistema Ecopneus. Detto in altri termini: oltre 2,2 milioni di tonnellate di materiale, che per il 52% è stato riciclato in granuli e polverini di gomma e per il 48% destinato al recupero di energia.
Il rapporto di sostenibilità dei primi dieci anni di attività della società, elaborato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, è stato presentato il 30 giugno. Stesso giorno in cui è anche stata annunciata la nomina a nuovo Direttore Generale di Federico Dossena, che riceve il testimone da Giovanni Corbetta, ereditando un sistema solido e diventato ormai un’eccellenza a livello europeo.
Dieci anni di Pneumatici Fuori Uso in cifre
In dieci anni di attività, Ecopneus ha creato un vero e proprio ecosistema per la gestione dei Pneumatici Fuori Uso, che ogni anno recupera circa il 60% di tutti quelli generati su territorio italiano. Un vero e proprio motore dell’economia circolare del Paese, anche grazie ai continui investimenti in ricerca e sviluppo per la promozione di innovative applicazioni della gomma riciclata.
Andando al dettaglio dei numeri, sono 2.220.090 tonnellate i PFU gestiti da Ecopneus a partire dal 2011, l’equivalente del peso di 20 super portaerei e 130mila tonnellate in più rispetto ai target previsti per legge. Le missioni di raccolta effettuate sono state oltre 700mila presso circa 25 mila gommisti registrati su tutto il territorio nazionale, a dimostrazione della capillarità del sistema creato. Si segnalano inoltre le missioni straordinarie per il recupero dei pneumatici abbandonati nella Terra dei Fuochi (87mila tonnellate) e l’impegno nella gestione degli stock storici.
In media, ogni anno, Ecopneus gestisce circa 200mila tonnellate di PFU, avviandole a recupero di materia (52%) o a recupero di energia (48%). Negli anni la quota destinata al riciclo di materia, trasformata in granuli e polverino di gomma, ha registrato una crescita costante, grazie all’impegno nel costruire una rete ci circa 100 imprese che adottano pratiche di riciclo e tecnologie d’avanguardia.
Notevoli poi gli impatti positivi in termini di sostenibilità ambientale. Grazie all’attività di recupero e riciclo di PFU, in questi 10 anni è stata evitata l’emissione di oltre 3,36 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti (quanto 1,9 milioni di autovetture che percorrono 10.000 km in un anno), prelievi di materie prime per 3,3 milioni di tonnellate (l’equivalente in peso di 325 Tour Eiffel) e consumi di acqua di 15,5 milioni di m3 (un quantitativo superiore all’acqua erogata per il consumo medio giornaliero di tutta la popolazione italiana). Anche da un punto di vista economico, l’Italia ha risparmiato, registrando una riduzione delle importazioni di materiale vergine per oltre 1,15 miliardi di euro.
“Gli importanti dati di gestione raggiunti da Ecopneus in 10 anni di attività sono il risultato di una strategia lungimirante che negli anni ha consentito di costruire un sistema fondato su qualità, competenza ed innovazione coinvolgendo in modi diversi tutti gli stakeholder del sistema: dai cittadini alle Istituzioni, alle imprese della filiera del trattamento e dei settori del riciclo, agli enti di ricerca, alle associazioni - ha dichiarato Giovanni Corbetta, che ha guidato Ecopneus sin dalla sua costituzione - Negli ultimi 10 anni molte cose sono cambiate e il sistema industriale gestito da Ecopneus si è progressivamente strutturato, grazie anche ad un processo di gestione della qualità che ha consentito di migliorare sempre di più l’output del processo di riciclo”.
Una spinta alle applicazioni per la gomma riciclata
Oltre a promuovere la filiera della raccolta e trattamento dei Pneumatici Fuori Uso, Ecopneus ha rivolto una buona parte del suo impegno e dei suoi fondi al sostegno del mercato delle applicazioni per la gomma riciclata. È fondamentale infatti, per un vero sviluppo dell’economia circolare, che siano garantiti gli sbocchi per la materia prima seconda ottenuta dal riciclo. Da questo punto di vista, la crescita costante della quota di recupero di materia registrata da Ecopneus è anche il frutto degli investimenti in progetti di R&D (oltre 13,5 milioni di euro) per le applicazioni della gomma riciclata. Attualmente granuli e polverini di gomma sono impiegati in svariati settori applicativi: pavimentazioni sportive (50%), manufatti e componenti (29%), articoli in gomma (8%), isolanti acustici per edilizia (7%) e asfalti a bassa rumorosità (3%). E la ricerca va nella direzione di un ampliamento del ventaglio.
“Continueremo a fare innovazione dedicando grande attenzione alla ricerca e contribuendo allo sviluppo della cultura della sostenibilità attraverso attività di informazione e formazione, con lo scopo di massimizzare i benefici per la collettività derivanti dal recupero dei PFU – ha dichiarato il nuovo Direttore Generale di Ecopneus Federico Dossena - Negli anni Ecopneus si è fortemente impegnata per lo sviluppo dei mercati di sbocco della gomma riciclata, un materiale elastico, resistente all’usura, agli agenti atmosferici e chimici, che se inserita in un circuito virtuoso come quello che abbiamo costruito può fare davvero la differenza e contribuire all’economia circolare di molti settori, dall’edilizia, all’industria, allo sport, alle infrastrutture”.