La Commissione Europea ha annunciato, lo scorso 29 settembre, la nascita dell’Alleanza Europea per le Materie Prime (the European Raw Materials Alliance). L’annuncio segue la pubblicazione del Piano d’azione sulle materie prime critiche, una strategia di ampio respiro che ha lo scopo di ridurre la dipendenza dell’Europa dall’approvvigionamento estero di terre rare e altre materie prime cruciali in particolare per l’industria tecnologica e dell’energia rinnovabile.
L’Alleanza - che sarà gestita da EIT RawMaterials, la più grande comunità mondiale di conoscenza e innovazione nel settore delle materie prime - si fonda su una community di oltre 150 stakeholder, provenienti da ogni settore dell’industria. La sua istituzione è un riconoscimento dell’importanza della catena di approvvigionamento delle materie prime, soprattutto nel contesto del nuovo Green Deal. Oltre alla rapida crescita della domanda guidata dai veicoli elettrici e dallo stoccaggio di energia, infatti, la domanda di terre rare per prodotti come le turbine eoliche potrebbe aumentare di dieci volte entro il 2050. E l’Europa ha bisogno di aumentare la resilienza delle sue catene produttive.
Materie prime per la transizione verde e digitale
“Le nostre stime – dichiara Maroš Šefčovič, vice presidente della Commissione Europea - mostrano chiaramente che la domanda di materie prime critiche non farà che aumentare, soprattutto vista la transizione in corso verso un'economia verde e digitale. La pandemia ha anche evidenziato la criticità delle materie prime per la ripresa. Per garantire un approvvigionamento sostenibile dobbiamo ora unire le forze in tutta Europa”.
“L'Alleanza europea per le materie prime è un passo importante per rafforzare gli ecosistemi industriali. - aggiunge Thierry Breton, Commissario per il Mercato Interno - Accelererà la transizione verde e digitale rafforzando le catene del valore, diversificando le forniture e coinvolgendo tutti i partner disponibili nell'attuazione delle azioni necessarie. Invitiamo tutte le parti interessate, le organizzazioni della società civile, i ricercatori, le aziende grandi e piccole, gli Stati membri e le regioni e ad aiutarci a raggiungere questi obiettivi”.