“La sostenibilità deve essere uno sforzo di filiera”. Così Chiara Medioli Fedrigoni, ospite l’8 marzo all’evento internazionale Climate Capital Live promosso dal Financial Times, ha sintetizzato in una frase la filosofia della storica azienda cartaria Fedrigoni.
“Se si collabora i benefici ambientali aumentano”, ha spiegato Medioli Fedrigoni, che per il Gruppo ricopre il ruolo di Chief Sustainability Officer. La società veronese, che da oltre 130 anni è specializzata nella produzione di carte fini per stampa e cartotecnica e che nel 2002 ha raccolto i 750 anni di eredità di Fabriano, si sta ormai da tempo concentrando su una maggiore sostenibilità dei processi e delle materie prime, collaborando con fornitori e clienti lungo tutta la filiera per abbattere le emissioni e ridurre i rifiuti.
Carta fra tradizione e innovazione: la sostenibilità secondo Fedrigoni
Erede della grande tradizione cartaria italiana, Fedrigoni è oggi leader globale nella produzione di carte speciali ad alto valore aggiunto per packaging, editoria e grafica e di etichette e materiali autoadesivi premium. Le tante filiere con cui collabora rendono perciò importante, per raggiungere una vera sostenibilità, il dialogo continuo con clienti e fornitori sulle soluzioni più innovative e performanti da adottare per abbattere le emissioni di carbonio e gestire nel migliore dei modi il fine vita non solo dei suoi prodotti, ma anche dei manufatti intermedi e delle merci a scaffale.
“Fedrigoni fa carta da molto tempo: da quasi 800 anni le carte a marchio Fabriano, e da fine ‘800 soprattutto carta ad alto valore aggiunto che serve ad altri attori per produrre libri, packaging ed etichette, da quelle raffinate per vini champagne a quelle più comuni per detergenti e alimentari”, racconta Chiara Medioli Fedrigoni. “La prima linea di carta con contenuto di riciclo selezionato, per mantenerne comunque alta la qualità, la lanciammo 26 anni fa e oggi siamo arrivati ad avere su alcune linee il 100% di cellulosa riciclata o fibre alternative, come per le carte pregiate e ad alte prestazioni della collezione Materia Viva. Investiamo nella ricerca e nell’innovazione per trovare soluzioni sostenibili non solo per ciò che realizziamo direttamente, ma anche per i manufatti intermedi: uno dei nostri obiettivi al 2030 è eliminare i rifiuti non riutilizzabili da tutto il processo, anche a valle della nostra produzione”.
Per raggiungere i suoi obiettivi zero waste, l’azienda sta dunque puntando sempre più su prodotti monomateriale: solo carta. Realizzando ad esempio materiali autoadesivi senza pellicola da staccare (linerless) o packaging con chiusure a incastro, che non necessitino di punti metallici o adesivi.
Sul versante delle soluzioni plastic-to-paper, Fedrigoni sta poi lavorando per sostituire la plastica con carte altamente performanti sul piano della robustezza, idrorepellenza e igiene. “Oggi siamo in grado di produrre carte di qualità ad alto valore aggiunto che resistono all’umidità, all’unto, agli strappi, alle pressioni e che trovano applicazione in tutti i settori merceologici, nel food&beverage come nella cosmesi, nella ristorazione, nella logistica”, aggiunge Medioli Fedrigoni. Tra le ultime innovazioni in questo campo, si può citare PaperSnap, un tipo di carta idrorepellente usata per confezioni monodose di liquidi anche ad uso alimentare. O ancora, i vassoi per prodotti cosmetici prodotti in cellulosa termoformata grazie a una tecnologia proprietaria brevettata.
Ovvio che per rendere davvero efficaci le innovazioni introdotte da queste soluzioni ci debba essere la collaborazione di chi poi le utilizzerà per confezionare i propri prodotti. “Se io produco una carta antimacchia o antigraffio attraverso un procedimento meccanico come la goffratura, ma poi a valle viene plastificata, il mio sforzo risulta inutile. Per questo – conclude Chiara Medioli Fedrigoni - crediamo davvero che la sostenibilità sia un tema di filiera”.
Immagine: produzione della carta, Fedrigoni