La popolazione mondiale consuma ogni anno 110 miliardi di tonnellate di materie prime e ne spreca oltre il 90%. Solamente il 7,2% di queste materie riesce a rientrare nella nostra economia e secondo il Circularity Gap Report, fonte di questi dati, la situazione è in peggioramento. Ciò mette in discussione la capacità del nostro sistema di soddisfare la domanda nel lungo termine, e implica scarsità di risorse per le generazioni future.
Una delle soluzioni migliori per rovesciare questa pericolosa tendenza è far sì che lo sviluppo dell'Unione europea stia proprio nell'economia circolare. Fortunatamente sempre più governi, attività commerciali e consumatori ne riconoscono i benefici e il bisogno di incrementare gli sforzi per raggiungerla, nonostante o proprio in considerazione delle sfide che ci troviamo ad affrontare.
Il ruolo dell'economia circolare per raggiungere gli obiettivi del Green Deal rappresenta ad esempio un'eccellente opportunità per l'industria europea. Lo sforzo e il denaro impiegati nella transizione ecologica dovrebbero essere utilizzati per costruire un futuro sostenibile, equo e inclusivo per l'Europa. La necessaria trasformazione sistemica della nostra economia deve andare di pari passo con pratiche innovative.
Verso una produzione e un consumo sostenibili
La circolarità attraverso la produzione e il consumo sostenibili è già un dato di fatto. Ci sono aziende che producono cellulari in modo circolare, e come consumatori possiamo fare i nostri acquisti sia online che di persona in spazi dedicati alla vendita di prodotti circolari. Esistono anche progetti europei che promuovono soluzioni innovative per il turismo sostenibile. A livello legislativo la Ecodesign Regulation costituisce un passo avanti. Questa direttiva introduce requisiti chiave per quanto riguarda la durata, la riparabilità, il riciclaggio, l'impatto ambientale e le emissioni di CO2.
Sia le aziende che i consumatori svolgono un ruolo chiave nell'orientare la domanda di prodotti e servizi. I consumatori dovrebbero avere a disposizione informazioni chiare e rilevanti, che siano facilmente disponibili. Il diritto alla riparazione dei prodotti, oltre che alla loro accessibilità economica, giocherà un ruolo di crescente importanza in futuro. La transizione verso un'economia circolare rappresenta una sfida per la maggioranza del produttori e delle attività commerciali, specialmente per le piccole e medie imprese (PMI) che dovranno essere sostenute in questo processo.
Dall’Europa al mondo
Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE ) ritiene che bisognerebbe offrire considerevoli possibilità ai protagonisti pubblici e privati a livello di base, affinché possano cogliere nuove opportunità con la creazione di partnership tra pubblico e privato. L'economia circolare può per esempio utilizzare l'impatto climatico come un modello di business e non come un costo. Ciò costituisce un'opportunità per la società civile e può aiutare ad accrescere la competitività dell'industria europea, a promuovere crescita economica e sviluppo sostenibili e a creare nuovi posti di lavoro.
Per accelerare la transizione verso un'economia circolare il Comitato Economico e Sociale Europeo e la Commissione europea hanno dato vita alla European Circular Economy Stakeholder Platform (ECESP). Il suo obiettivo è di promuovere, guidare e far crescere strategie e pratiche che possano rigenerare la nostra economia. Sono orgogliosa che il CESE, quale rappresentante della società civile organizzata a livello europeo, abbia contribuito alla creazione di questa vivace comunità per lo scambio di esperienze.
L'impegno nei confronti della sostenibilità non è però sufficiente. L'Unione europea può fare la differenza a livello globale grazie al suo sforzo nel rendere i prodotti più sostenibili.
Riconosciuta come autentica leader nell'ambito della circolarità, l'Unione europea ha il dovere di creare uno spazio in cui i competitori sia europei che extraeuropei abbiano realmente pari opportunità e debbano aderire agli stessi standard sociali ed economici. Questa è la ragione per cui se vogliamo dare vita a un mondo davvero circolare dobbiamo coinvolgere i portatori di interesse a livello globale.
Immagine: Antoine Schibler (Unsplash)
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