L’Italia dei Comuni è sempre più libera dai rifiuti. Lo dice l’annuale dossier Comuni Ricicloni stilato da Legambiente. I Comuni premiati per il 2021 sono stati infatti 623, contro i 598 del 2020. Da segnalare il balzo in avanti da parte delle regioni del Sud, che addirittura raddoppiano rispetto al 2019, mentre al Nord si riscontra un lieve calo.
28 anni di Comuni Ricicloni
Con il 2021 si arriva alla 28esisma edizione di Comuni Ricicloni, il dossier redatto ad accompagnamento dell’omonimo concorso con cui, dal 1994, Legambiente premia i migliori risultati nella gestione dei rifiuti da parte delle amministrazioni comunali. Presentati il 7 luglio, il dossier e il premio Comuni Ricicloni 2021 godono del patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e sono organizzati da Legambiente in collaborazione con Conai, Comieco, CoReVe, CoRePla, CiAl, Ricrea, Rilegno, CIC – Consorzio Italiano Compostatori, Assobioplastiche e i partner FaterSmart ed Eurosintex.
Il premio in particolare, va alla ricerca dei Comuni Rifiuti Free, ovvero quelli che producono meno di 75 kg di rifiuti per abitante da avviare a smaltimento e hanno una percentuale di differenziata superiore al 65%. Un numero in crescita di anno in anno, che però per il 2021 ha visto un calo nel numero complessivo di cittadini coinvolti (circa 110 mila in meno rispetto allo scorso anno): “un dato – precisano da Legambiente - che indica come si sia fatto bene e meglio nei piccoli centri, mentre in quelli più grandi si sia prodotta una maggiore quantità di indifferenziato”.
Sud in crescita, Centro e Nord in calo
Il trend generale fotografa una crescita forte al Sud, a fronte di un lieve calo al Centro e al Nord. Se si guarda alle percentuali, nella lista dei Comuni Rifiuti Free 2021, il 67,9% è rappresentato da centri del Nord Italia, in calo rispetto al 73,1% del 2020 e al 77% del 2019. Crescono, invece, quelli premiati al Sud che rappresentano il 26% dei Comuni in classifica (nel 2020 costituivano il 20,4%, nel 2019 il 15,3%); mentre i Comuni del Centro rappresentano appena il 6,1%, in calo rispetto ai due anni precedenti (6,5% nel 2020, 7,7% nel 2019).
A dimostrare le migliori performance dei piccoli Comuni (sotto i 15mila abitanti) rispetto alle città, c’è anche la scarsa presenza in classifica di capoluoghi di provincia, che rimangono solo quattro: Trento, Pordenone, Treviso e Belluno.
In testa alla classifica delle regioni che contano il maggior numero di Comuni Rifiuti Free rimangono il Veneto, la Lombardia e il Trentino-Alto Adige, che però sono anche le regioni che registrano il maggior calo di unità: - 18 il Trentino Alto Adige, - 16 la Lombardia e – 6 il Veneto. Chi registra l’incremento più interessante è invece la Sardegna, che aggiunge addirittura 39 Comuni alla su lista di virtuosi.
Consorzi, tassazione e impianti: così migliora la gestione dei rifiuti
“I risultati di Comuni Ricicloni 2021 ci confermano come il passaggio da un’economia di tipo lineare a una di tipo circolare da Nord a Sud sia possibile, a partire dal lavoro di amministrazioni virtuose e sindaci attenti”, commenta il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani. “È chiaro che, oltre all’impegno dei Comuni sulla raccolta differenziata, servono però altri interventi incisivi, come l’applicazione della tariffazione puntuale, in nome del principio chi inquina paga, e la realizzazione degli impianti di riciclo e riuso, a partire dal Meridione, senza i quali l’economia circolare non esiste. Ancora, occorre una nuova norma nazionale per tartassare economicamente lo smaltimento dei rifiuti in discarica, tramite la revisione del relativo tributo speciale e la previsione di un pagamento in base ai kg pro-capite annui avviati a smaltimento”.
“Inoltre – conclude Ciafani – è interessante notare come il 70% dei Comuni premiati faccia parte di un consorzio: a conferma che risultati d’eccellenza si riscontrano in gestioni collettive in grado di garantire uniformità del servizio di raccolta, economia di scala e la possibilità d’introdurre su tanti Comuni un sistema di tariffazione basato sulle quantità di rifiuto indifferenziato prodotto. Un approccio che auspichiamo possa diffondersi presto in tutto il Paese”.