Oltre 7,9 milioni di tonnellate di rifiuti organici trattati in 345 impianti su tutto il territorio italiano. Sono i numeri del Consorzio Italiano Compostatori, il cui lavoro nel 2019 ha consentito di evitare l’emissione di 4,4 Mt di CO2 equivalente e ha fornito occupazione a 12.500 addetti, producendo un fatturato di 737 milioni di euro. Una storia ormai quasi trentennale di eccellenza italiana, presentata nel volume Biowaste tra ripresa e resilienza appena uscito per Edizioni Ambiente.
Riciclo del rifiuto organico: un settore strategico per la decarbonizzazione
Curato da Massimo Centemero con la collaborazione di Elisabetta Bottazzoli, il libro Biowaste tra ripresa e resilienza non è semplicemente una raccolta di dati. Insieme al rapporto annuale del consorzio CIC, gli autori delineano infatti un viaggio nel settore del riciclo del rifiuto organico, raccontandone la storia in Italia e presentandone gli sviluppi futuri.
Il riciclo della frazione organica sarà infatti sempre di più un settore strategico in ottica di decarbonizzazione e per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Ue, considerato anche che il recepimento del Pacchetto economia circolare ha anticipato alla fine del 2021 l’obbligo di avvio della raccolta differenziata dei rifiuti organici.
Il volume, grazie ai contributi di esperti ambientali come Mario Bonaccorso, Annalisa Corrado, Giulia Lucertini, Luca Montanarella, Francesco Musco, Letizia Palmisano, Gianni Silvestrini e Luca Zorloni, si propone quindi come “libro bianco” del settore Biowaste, con una serie di documentate proposte e innovazioni per migliorare l’efficienza e la qualità del riciclo dei rifiuti organici. A completare gli interventi, ci sono poi i risultati di una ricerca condotta da Prometeia e CIC relativa alle ricadute economiche e occupazionali del settore dell’organico e al suo contributo nella minimizzazione dei gas climalteranti in atmosfera.
L'eccellenza italiana del Biowaste
“Quando abbiamo iniziato, il settore del riciclo dei rifiuti organici non poteva nemmeno essere definito un settore.- racconta Flavio Bizzoni, presidente del CIC - Consorzio Italiano Compostatori, nell’intervista contenuta nel libro - Era un’attività di frontiera, un far west che esprimeva idee nuove e parole sconosciute ai più e che non trovavano riscontro nemmeno nel quadro legislativo allora esistente. Oggi invece la frazione organica dei rifiuti costituisce il 40% di tutta la raccolta differenziata prodotta dai cittadini e il comparto industriale nato sul suo riciclo è diventato una risorsa straordinaria per tutta l’economia italiana”.
Quella del CIC è una “storia di economia circolare e di visione sistemica, fatta di determinazione e tenacia, che ha portato oggi il consorzio, guidato da Massimo Centemero, a riunire oltre 130 operatori del settore, rappresentando un comparto che, attorno al recupero e al trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani, ha saputo generare 11.000 posti di lavoro, un fatturato complessivo annuo di quasi due miliardi di euro, due milioni di tonnellate di compost in grado di restituire fertilità ai suoli e 100 milioni di metri cubi di biometano immessi sul mercato, in sostituzione di quello fossile”.
E i numeri sono destinati a crescere ancora. I 7,3 milioni di tonnellate di umido e verde prodotti nel 2019 in Italia diventeranno infatti nel prossimo futuro 10 milioni. “Di fronte a questo scenario – si legge nel rapporto del CIC - e agli oltre 2 miliardi di euro che potrebbero essere destinati attraverso il Pnrr per un revamping e un potenziamento degli impianti preposti a riciclare rifiuti, è evidente che il lavoro in questo comparto è proiettato verso una crescita”.