Salubrità, efficienza energetica, sostenibilità, bellezza. I vantaggi dell’edilizia in legno sono ben noti e, con lo sviluppo di nuove tecnologie costruttive e la continua ricerca sui materiali, diventano di anno in anno più evidenti. Anche in una Paese come l’Italia, dove, a differenza di altre aree quali il Nord Europa o il Nord America, le costruzioni in legno non hanno ancora sviluppato un mercato forte.

Ma se la filiera italiana è relativamente giovane, è tuttavia in crescita costante grazie a operatori che lavorano a tutto campo, non solo sul versante tecnologico e commerciale ma anche su quello della formazione e promozione, per creare una cultura del legno a 360°. Come Habitech, il Distretto Tecnologico Trentino, che 12 anni fa ha lanciato ARCA, il primo sistema italiano per la certificazione delle costruzioni in legno.

Il sistema ARCA

Non è un caso che, parlando di ARCA, i suoi creatori lo definiscano “sistema”. Non si tratta, infatti, semplicemente di un protocollo di certificazione, ma di una vera e propria costellazione di iniziative, nate con l’obiettivo di far diventare l’edilizia in legno in Italia non solo una moda estemporanea, ma una pratica consolidata. “Lo sviluppo di un protocollo di certificazione, la formazione di professionisti qualificati e la costruzione di un network sono i tre pilastri per creare una vera cultura del legno anche da noi”, spiega a Materia Rinnovabile Mauro Carlino, responsabile di ARCA.

Il protocollo di certificazione

Il primo passo è stato dunque lo sviluppo di un protocollo di certificazione che si differenziasse da tutti gli altri proprio per il suo focus specifico sulle costruzioni in legno. “La peculiarità di ARCA è quella di essere una certificazione verticale – continua Carlino – Non analizza, cioè, una tematica trasversale a tutte le tecnologie costruttive, come può essere l’efficienza energetica, ma si concentra su una specifica tecnologia, appunto il legno, esaminandone tutti gli aspetti: efficienza, acustica, durabilità, salubrità, sicurezza, eccetera. In questo modo ARCA può collaborare con altre certificazioni trasversali, come LEED, CasaClima o Passivhaus, diventando complementare a esse”.

Il motivo per cui un committente dovrebbe ricorrere a una certificazione complementare è presto detto: il mercato delle costruzioni in legno in Italia è di costituzione relativamente recente e in forte espansione, e si rischia perciò di incappare in errori di progettazione o realizzazione causati dalla scarsa preparazione delle imprese. “Avere una certificazione specifica su questa tecnologia diventa allora un’ulteriore garanzia della qualità dell’edificio”, conclude Carlino.

Il protocollo ARCA analizza così vari parametri raggruppati in quattro aree tematiche: le prestazioni tecniche (in cui rientrano efficienza energetica, isolamento acustico, ventilazione, resistenza al fuoco e performance antisismiche), la gestione dell’edificio (manutenzione, tenuta all’umidità, cappotto termico e impianti), la sostenibilità (verificata a partire dai prodotti in legno utilizzati e dall’uso di materiali salubri e a basse emissioni VOC), l’innovazione e la filiera (che include anche l’analisi LCA per verificare l’impronta di carbonio).

Fino a oggi sono stati certificati 138 progetti di edilizia residenziale, social housing e anche grandi progetti di edilizia pubblica, come l’iconica Be Factory del Progetto Manifattura di Rovereto, fra le montagne del Trentino.

 

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Formazione e network

Il sistema ARCA, si diceva, non si limita tuttavia alla sola certificazione. “Una volta avviato il protocollo, siamo passati alla parte più ampia del progetto – racconta Carlino – Habitech è infatti una società Benefit con la mission di trasformare il mercato dell’edilizia e dell’energia creando innovazione e portando ispirazione attraverso nuovi processi sostenibili e filiere integrate, tra cui la filiera sostenibile dell’edilizia in legno”. E per promuovere una nuova cultura del legno è innanzitutto necessario formare dei professionisti qualificati. “Offriamo in questo campo iniziative a più livelli: dal workshop intensivo di due giornate al vero e proprio corso di una ventina di lezioni, di fatto equiparabile a un master”.

Infine, è fondamentale creare un network, un ecosistema di operatori del settore. “Le imprese che vogliono investire nell’edilizia in legno – conclude Carlino – hanno ovviamente bisogno di trovare professionisti formati ed esperti: progettisti, architetti, ingegneri, produttori di componenti. Attraverso la rete di ARCA mettiamo allora in contatto le imprese con i professionisti e gli stessi professionisti tra loro, per creare sinergie, collaborazioni e anche per uno scambio di know how e buone pratiche.” Tutto ciò che serve, insomma, per sviluppare una vera cultura dell’edilizia in legno.

Immagini: Habitech